Si sa, nonostante il mondo globalizzato corra molto veloce sui byte, nonostante l’e-commerce stia prendendo di gran lunga il sopravvento in tanti settori, l’esperienza di entrare in un grande negozio di strumenti musicali è e resterà sempre incredibilmente emozionante, anche se non si è lì per fare acquisti (frase che, come vedremo, è spesso mutabile, interpretabile, ripensabile a posteriori).
Si sa, noi musicisti siamo così e proprio non resistiamo al fascino di qualche bello strumento, soprattutto se lo puoi provare messo a tuo agio da chi sa quale sono le tue necessità e rende merito alla propria professione.
La musica in sottofondo, gli odori dei legni, le note suonate da qualcuno che prova uno strumento, le lunghe fila di modelli appesi uno dietro l’altro…
Ma, andiamo per gradi.
Cosa ci faceva tutto lo staff di MusicOff al negozio romano di Tomassone?
La risposta “a rifarsi gli occhi” sarebbe scontata, quindi torniamo coi piedi per terra. In realtà, come i più navigati MusicOffili ricorderanno, per noi è usuale, oltre che riunire in determinate occasioni tutto il nostro staff, fatto di persone di ogni parte della penisola, tenerci sempre aggiornati, migliorare il nostro lavoro e noi stessi, la nostra tecnica in vari campi. Musicale, giornalistico, del videomaking e, come in questo caso, della fotografia.
Nonostante ci siano già dentro MusicOff persone che riescono ad avere un Know How avanzato su questa materia, è importante che tutti siano messi in grado di poter scattare una buona foto senza per forza acquistare una costosa Reflex, bensì col semplice uso dei propri smartphone che, soprattutto negli ultimi modelli, hanno raggiunto una tecnologia tale da poter essere usati in molti ambiti anche professionali.
Beninteso, si tratta sempre di situazioni “mordi e fuggi”, come fiere o altro tipo di eventi, dove ci si trova spesso a improvvisare un servizio di foto. In altri campi, la fotografia in studio o lavori pre-programmati per grandi eventi, ovviamente non badiamo a spese e competenze per avere il massimo della qualità.
Così, guidati dal fotografo professionista Christian Gennari, che tra i propri “clienti” ha addirittura il Santo Padre, nonostante i suoi studi da fotografo di guerra (da un estremo all’altro, come si dice), tutto lo staff si è immerso nell’arte della fotografia, o meglio, nei consigli su due specifici fronti: l’inquadratura e quindi la visione della foto prima ancora di scattare e la post-produzione al volo tramite APP in modo che questa migliori lo scatto ma sia rispondente alla realtà e non vada quindi ad applicare filtri su filtri eccessivi ed inappropriati, distorcenti la realtà, come spesso si vede su web ad opera di improvvisati.
E dove, se non in un grande negozio di strumenti musicali, potevamo andare ad esercitare le nostre abilità? Ecco quindi che Tomassone, partner di MusicOff, ci ha accolto molto volentieri e durante la tarda mattinata e tutto il pomeriggio ognuno di noi si è sbizzarrito a fare i suoi 10 scatti migliori, che sarebbero poi stati commentati da Gennari stesso una volta fatto ritorno nei nostri studi.
Scatti che potete ammirare proprio in questo articolo e nell’album fotografico frutto di una nostra selezione.
Parlando di Tomassone, è quasi banale ricordare la storia di questo negozio, nato a Bologna ed ora aperto anche nella Capitale. Sergio Tomassone è praticamente un punto di riferimento ed ha fatto la storia della vendita di strumenti in Italia, in particolare di chitarre elettriche.
Ad essere ancor più precisi, come molti di voi sapranno, il suo nome si lega indissolubilmente a uno dei marchi da sempre al top, Gibson. Tomassone è infatti da molti anni un rivenditore ufficiale del marchio statunitense ed uno di quei rari centri dove si possono realmente trovare tutti i modelli e le più recenti novità, una meta di tanti appassionati ed anche dei collezionisti.
Il negozio romano si presenta come un grande ed elegante showroom, in cui sono presenti praticamente tutti i modelli prodotti da Gibson, sia serie Standard che Custom Shop, ma anche stupende Fender, anche in questo caso in una moltitudine di modelli ed esemplari, PRS ed altri marchi, più amplificatori, bassi elettrici e una bella sala isolata completamente dedicata alle chitarre acustiche (Gibson, Martin ed altre).
Non tutto è ovviamente parte delle produzioni top quality, sono presenti anche brand di più facile accesso economico come Epiphone, ma bisogna dire che quando si entra in uno store di questo tipo è impossibile non essere rapiti da ciò che costituisce il massimo delle aspirazioni del musicista, o se qualcuno preferisce, della GAS del musicista!
In cima a questo mondo, superando la fornitissima e travolgente esposizione di strumenti “standard”, vi è il nuovissimo corner inaugurato proprio ultimamente, in cui si trovano i più prestigiosi esemplari Gibson Custom Shop più alcune serie Fender sempre del CS (senza farsi mancare qualche Masterbuilt) e una bellissima parete di PRS di cui varie Private Stock.
Questo nuovo corner è dedicato a chi certo non ama i compromessi.
La prima parte della nuova sala è quella in cui troviamo tutte le serie Historic Reissue, quindi le bellissime Les Paul R6/7/8/9/0, SG, ES335 e modelli particolarissimi come la doppio manico resa famosa da Jimmy Page per eseguire live il brano “Starway to Heaven” o l’elegantissima John Scofield signature (che ha tentato non poco il nostro Thomas “Doc”, NdR).
Sono presenti varie annate, nel caso della nostra visita dal 2014 al 2016, che hanno confermato come Gibson continui a produrre con gli stessi alti standard (anzi, forse sempre meglio) anno dopo anno i propri pezzi migliori.
Oltre queste serie, che già fanno luccicare gli occhi tra burst, goldtop, lemon, cherry e tante altre finiture con venature del legno, spesso flamed, perfettamente “matchate“, si entra in territori davvero “pericolosi”, dalle serie True Historic in su, con riedizioni di esemplari storici legati ai musicisti “Gibson lover” più famosi e modelli che possono arrivare a costare quanto una city car.
Di questo, il personale di Tomassone (citiamo con piacere i due gentilissimi responsabili Michele ed Alessandro) ne è ben conscio e fa di tutto per mettere il cliente a proprio agio. Qualunque strumento può essere provato e paragonato ad altri (non c’è un limite), si può scegliere se usare il bel Fender Twin presente in sala o un piccolo Marshall per chi ama le distorsioni più cattivelle, oppure ancora farsi accompagnare nella vera e propria sala degli amplificatori, isolata dal resto del negozio, e lì avere solo l’imbarazzo della scelta.
All’occorrenza, farsi prendere un effetto a pedale dalla ben fornita vetrina (praticamente un’intera parete) non è certo un problema.
Imbarazzo che certo, una volta concluso il “dovere”, molti di noi non hanno certo avuto! Così ci siamo sbizzarriti a provare tutto il possibile, cercando di non cedere alla tentazione di portarsi a casa uno strumento di quelli che “fanno la differenza”.
Parole al vento, visto che poi qualcuno di noi ha ceduto eccome, partendo con l’idea di essere solamente un “curioso” nel paese dei balocchi e trovandosi all’uscita dal negozio come proprietario di una Les Paul Historic R8 VOS 2016…
A tal proposito, è giusto riportare anche la bella esperienza di aver potuto paragonare ben 5 esemplari uno dietro l’altro su uno stesso amp, per poi trovare quello che, al di là delle preferenze estetiche, faceva la differenza di cui sopra. Ebbene si, anche a quei livelli ci sono sfumature che contano, che non sono per forza migliori o peggiori, ma cambiano sicuramente il giudizio soggettivo dell’interessato.
In tutto questo, avere del personale competente, sempre a disposizione ma, soprattutto, sorridente ad ogni richiesta, non è cosa da poco, perché ti consente di concentrarti sul suono in totale serenità senza che nessuno ti metta fretta.
E, come ogni rivenditore serio che si rispetti, la chitarra non è andata nella custodia prima di un meticoloso setup fatto appositamente sulle indicazioni personali di action e misura di corde.
Vi lasciamo quindi alle foto da noi realizzate e ci farebbe davvero piacere anche un vostro parere sugli scatti proposti, perché si sa, i primi giudici del nostro lavoro siete voi MusicOffili!
(e ora torno a suonare la mia R… ops… 😉 )
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