Chi di noi chitarristi non si è mai imbattuto nella fatidica scelta tra la comodità di un gear più compatto ed una testata e cassa?
REPro, è una nota azienda torinese che da anni sviluppa pedali artigianali e strumentazione professionale da studio; la passione e la cura sono tali da aver permesso una collaborazione, ormai assidua, con i componenti della band Subsonica.
I pedali in questione sono il 1976 Overdrive ed il Valve Age, stiamo parlando rispettivamente di un overdrive e di un overdrive/distortion dalla pasta sonora molto caratterizzante e decisamente analog.
Nonostante la loro “stazza”, soprattutto per quanto riguarda il Valve Age, sono comunque molto leggeri, ho apprezzato molto la base liscia e priva di piedini gommati poichè favorisce l’adesione del velcro per l’inserimento all’interno della nostra pedalboard.
A mio avviso l’utilizzo non è limitato alla sola chitarra ma può essere esteso a strumenti quali basso, synth, tastiere e ,oserei dire, anche come outboard per dare quel tocco analog che a molti piace.
Andiamoli a vedere più nel dettaglio iniziando dal Valve Age!
Sappiamo tutti che anche l’occhio vuole la sua parte e qui REPro non delud: il Valve Age è stato ideato ispirandosi ad un passato glorioso, quando le valvole la facevano da padrona.
La valvola on board è una 12AX7 con relativo controllo di BIAS (che esamineremo più avanti) e la particolare circuiteria permette a questo pedale di preservare intatto il segnale proveniente dal nostro strumento.
Il Valve Age è stato pensato non solo per l’utilizzo standard (Chitarra → pedale → Amplificatore) ma è possibile utilizzarlo anche senza amplificatore entrando, tramite una D.I. Box, in un PA.
Il Valve Age necessita di un’alimentazione a 12V e presenta 5 controlli dal design vintage ed uno switch a levetta:
- S – WAVE
- SINUSOIDE (switch)
- TUBE
- TONE
- BIAS
- VOLUME
Andiamo ad analizzarli singolarmente.
S – WAVE e SWITCH SINUSOIDE
Questo knob controlla il primo stadio di distorsione permettendoci di smussare le onde e donando al suono incisività. Associato a questo controllo troviamo lo switch che ci permette di controllare la semionda.
Con lo switch in prima posizione (ad ore 12) si agisce solo sulla semionda positiva saturandola ed aumentando le armoniche (la semionda negativa rimane intatta mantenendo le sue armoniche di partenza).
In seconda posizione (ad ore 6) avremo la saturazione (soprattutto sulle medie) sia della semionda positiva che di quella negativa donando armoniche e compressione, questo porterà ad un attenuazione di 12 dB (6 per ogni semionda) recuperabili con il knob del Volume.
La mia personale esperienza è la seguente: con il controllo S-Wave al minimo il suono è molto crunchy, mano a mano che giriamo il potenziometro verso destra il suono si carica di armoniche saturando sempre di più.
Lo switch in prima posizione rende il suono più aperto e asciutto mentre in seconda posizione abbiamo più cremosità e compattezza.
TUBE
Qui siamo nel cuore pulsante del pedale, questo controllo ci permette di trasformare il pedale, attraverso una particolare configurazione circuitale, in una testata di un ampli valvolare.
Mediante questo controllo si agisce sul segnale che transita nella valvola mandandolo in saturazione e arricchendolo di armoniche pari. Queste armoniche, sono tipiche dei circuiti valvolari e sono le principali responsabili del “calore” che spesso viene associato a tali sonorità; i transistor, al contrario, hanno una predilezione per le armoniche dispari.
Inoltre, questo knob ci permette di avere un secondo stadio di distorsione e ulteriore gain.
BIAS
Legato sin dalla nascita al comando Tube troviamo il BIAS. Il Bias ci permette di controllare la corrente che transita all’interno della valvola permettendoci di modificare la colorazione del sound.
Esperienza personale: con il knob totalmente a sinistra abbiamo un suono più ovattato mentre con il knob totalmente a destra abbiamo un sound più tagliente.
TONE
Controllo presente in molti pedali, spesso sottovalutato o ignorato a causa dell’inefficienza.
In questo pedale si ha la possibilità di modellare ulteriormente il nostro suono, il knob si comporta come filtro passa alto ruotandolo in senso orario mentre come passa basso ruotandolo in senso antiorario (l’attenuazione sulla frequenza è di 12 dB/Oct, questo vuol dire che se a 50Hz abbiamo un attenuazione di 12 dB a 100 Hz avremo 24 dB di attenuazione).
Questo controllo può essere usato per controbilanciare la natura dello strumento che stiamo utilizzando, ad esempio utilizzando una Gibson Les Paul dal suono tipicamente scuro posso controbilanciare schiarendo il pedale.
VOLUME
Regola ovviamente il volume di uscita
Continuiamo la nostra esperienza con il 1976
Il 1976 è presente in 3 versioni:
La versione Gialla (quella di cui ti parlerò) si può applicare su un territorio decisamente più Smooth. I generi per i quali, secondo la mia esperienza, è più indicato sono: Blues, Rockabilly, Rock, Jazz (Scofield style ed affini), Nu Soul, Funk.
Si presenta con una scocca semplice (dal colore molto accattivante) che comprende 3 knob: Drive, Color, Output. A differenza del Valve Age ha bisogno di un alimentazione a 9V.
DRIVE
Il controllo del Drive non va mai a snaturare il nostro suono anzi dona quel quid in più. Mantenendo il knob a ore 9 (o comunque al di sotto della metà) andremo ad arricchire il nostro clean con armoniche e corpo, inoltre, a qualsiasi livello di Drive la risposta dinamica è molto fedele.
Ad ore 12, a mio avviso, abbiamo il vero e proprio carattere di questo pedale. Il suono che si presenta alle nostre orecchie è pieno e croccante, le note assumono un attacco deciso ed un sustain notevole.
Con il potenziometro “a manetta” abbiamo un sostanzioso aumento di gain che strizza l’occhio al fuzz, il sound nonostante la quantità discreta di gain rimane sempre intellegibile e ben definito.
COLOR
Il knob Color si comporta come un vero e proprio controllo di tono.
Il range d’azione, ci permette di schiarire o scurire il sound dell’overdrive in maniera sempre musicale, potendo così creare un connubio molto stretto con la pasta sonora del nostro strumento.
Mentre in altri pedali questo potenziometro può schiarire o scurire eccessivamente qui il range d’azione è stato studiato ad hoc per rispettare il timbro della chitarra.
E come booster?
Come saprai l’overdrive viene spesso utilizzato come booster (volume al massimo e gain al minimo), in questo caso il 1976 non dona soltanto volume ma anche carattere poiché anche al minimo il controllo del gain conferisce comunque un suo carattere.
Il suono che otterremo sarà un suono presente e caldo.
Nonostante non presenti una valvola (come il Valve Age) questo pedale ci restituisce tutto il calore che ci aspetteremmo da una strumentazione analogica.
CONCLUSIONI FINALI
Entrambi i pedali sono costruiti con ottima fattura e cura del dettaglio, sono estremamente leggeri ma allo stesso tempo robusti, l’unica pecca (se così si può definire), è il fatto che i pedali non abbiano la possibilità di essere alimentati a pila, ma in un mondo in cui tutto funziona con un alimentatore non vedo questo come una vera e propria limitazione.
Sono pedali molto caratterizzanti che pur mantenendo intatto il nostro suono gli donano corpo e anima contribuendo ad un playing fluido e tutto da gustare.
Ho molto apprezzato le connessioni poste nella parte superiore piuttosto che nei lati (a mio avviso mi permettono di avere più spazio in pedaliera e più ordine).
Attualmente i prezzi sono di 263 Euro per il Valve Age e 180 Euro per il 1976
Vi lascio con alcuni sample audio e vi invito a visitare il sito www.reproaudio.com
Strumentazione
- Chitarre : Gibson Les Paul, Fender Stratocaster
- Basso: Lakland 5594 (registrazione a cura di Roberto Sanguigni)
- Computer: Macbook Pro
- Interfaccia audio: Apollo Twin Thunderbolt
- DAW: Cubase Pro 11
- VSTi: Addictive Drums
Routing del segnale
Gibson Les Paul // Fender Stratocaster → Valve Age // 1976 → Amplificatore Combo Valvolare Starlogic cono Jensen (12’’) → Shure SM 57 → Apollo Twin → Cubase Pro 11
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