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lorenzo polidori

La straordinaria anima acustica del giovane Lorenzo Polidori

Oggi incontriamo un giovane virtuoso della chitarra acustica, il fiorentino Lorenzo Polidori, la cui passione lo ha portato da Mark Knopfler alle acrobazie di Tommy Emmanuel.

Quando si parla di chitarra acustica e fingerstyle c’è soprattutto un nome che da anni in tutto il mondo risplende di una fortissima luce, quello del magnifico Tommy Emmanuel, punto di riferimento di chiunque metta le mani su questo strumento e su questo particolare e affascinante stile di playing, in cui due sole mani possono avere un approccio quasi “orchestrale” per così dire, da one man band.

Sicuramente Emmanuel è anche stato – ed è ancora – la fonte d’ispirazione per questo talento classe 1997 che non a caso è stato notato dalla prestigiosa etichetta discografica canadese CandyRat Records, che ha condiviso alcuni suoi video sul suo canale YouTube.

Nello stile di Lorenzo Polidori confluiscono moltissime influenze, dal Ragtime al Country al Blues. La sua esperienza sul palco è oramai più che rodata e ha potuto condividere i live show con grandi musicisti come Gareth Pearson, Clive Carroll, Frank Vignola, Vinny Raniolo, Andrea Valeri, Michael Manring, Finaz della Bandabardò, Marco di Maggio, Petra Magoni, Stefano Cantini, Ares Tavolazzi, Matteo Mancuso, Eugenio Finardi, Nada, Stef Burns, Will Hunt, Claudio Golinelli…

…e attenzione, è salito anche sul palco dello stesso Tommy Emmanuel! Nel novembre 2018, infatti, la leggenda del fingerstyle lo ha invitato sul palco a suonare durante il suo concerto a Firenze.

Proprio quest’anno, poco più di un mese fa, è uscito finalmente il primo lavoro in studio di Lorenzo, edito per l’etichetta fingerpicking.net, si intitola Carousel e dopo averlo ascoltato non potevamo non contattare direttamente il musicista per portarlo all’attenzione dei nostri lettori e conoscere la sua passione e il suo grande talento più da vicino.

Da dove nasce la passione per il fingerstyle, che leggiamo ti ha conquistato sin da bambino e poi ancora di più da appena adolescente?

La passione per il fingerstyle nasce precisamente nel 2010, in seguito all’ascolto del brano “Halfway home” di Tommy Emmanuel: da quel momento mi sono innamorato di questo stile e ho deciso di dedicarmi completamente alle tecniche del fingerpicking. Quello che, infatti, mi ha colpito e continua a stupirmi è la possibilità, offerta dal fingerstyle, di ricreare le sonorità di una band.

Qual è il tuo rapporto con lo strumento e come ti approcci ad esso nella composizione?

La chitarra è la mia anima gemella: grazie a lei e alle sue sonorità, entro in contatto con emozioni e momenti della mia vita che riprendono vita nei miei brani. Appena ho un motivo che mi risuona in mente, prendo in mano la mia chitarra e fisso quel motivo e quel momento tra le mie note.

Un album di debutto rappresenta il biglietto da visita per il mondo dei professionisti, quale messaggio hai nascosto tra le note della tua chitarra, in che modo il disco ci parla di te?

Le canzoni di questo album rappresentano ciascuna un piccolo momento significativo della mia vita: nella vita, come in una giostra, siamo continuamente di fronte a un inizio e una fine, in un cerchio continuo che non finisce mai.
In Carousel ho definito alcuni punti di questo cerchio: viaggi, sentimenti, amore per la musica.

Lorenzo Polidori Carousel

Dall’Accademia Lizard a Fingerpicking.net e nel 2019 nel valoroso progetto CO2 di Franco Mussida, nomi importanti per la chitarra in Italia. Raccontaci qualcosa di queste esperienze sia formative che di realizzazione personale.

L’Accademia Lizard è stata il primo passo verso il fingerstyle, poiché in quell’occasione sono entrato in contatto con questa tecnica, che ho affinato successivamente grazie a Gareth Pearson.
Nel 2019 ho avuto l’onore e la fortuna di entrare a far parte del progetto CO2 di Franco Mussida, il cui scopo è quello di condividere la musica strumentale nelle carceri italiane per rendere più salda la struttura affettiva individuale, incoraggiando i detenuti a valorizzare emozioni e sentimenti tramite la musica.
Tutte queste esperienze sono stati passaggi preziosi nel mio percorso di formazione umana e professionale e spero, Covid permettendo, di poter ripeterne di analoghe.

Lorenzo Polidori

Quali sono gli artisti e i dischi che ti hanno ispirato e quali quelli contemporanei che attualmente tieni come riferimento?

Sono aperto all’influenza di vari generi musicali e ho quindi tratto elementi e ispirazione da brani anche diversi tra loro. Per quanto riguarda gli artisti che mi hanno maggiormente influenzato, i miei primi “maestri” sono stati senza dubbio Mark Knopfler (e il suo disco “Get Lucky”), Eric Clapton (e in particolare il suo album “Unplugged”) e J. J. Cale.
Nel momento in cui mi sono avvicinato al fingerstyle, Tommy Emmanuel (e il suo disco “Little by little”), Cheat Atkins, Jerry Reed e Merle Travis sono diventati i miei punti di riferimento imprescindibili.
Una menzione speciale la merita Gareth Pearson (con i suoi primi due album “Urban echoes – vol. 1 e 2”), che per alcuni anni mi ha pazientemente insegnato le tecniche del fingerstyle, fornendomi così gli strumenti per comporre ancora oggi i miei brani.
Attualmente mi sto dedicando all’ascolto di brani jazz del passato (come, ad esempio, di Benny Goodman).

Nel 2018 hai suonato sul palco di Tommy Emmanuel, raccontaci questa esperienza sicuramente da brividi (tra l’altro vediamo che anche tu hai una Maton per le mani!)

La mia Maton è sempre con me e lo era anche quella sera! È scontato dire che è stata un’esperienza indimenticabile ma è difficile trovare altre parole per descriverla.
Molte persone mi chiedono se questo momento fosse in programma, in realtà è tutto avvenuto in modo inaspettato: Tommy, dopo aver terminato un brano, mi ha indicato ed io impulsivamente ho afferrato la chitarra, sono salito sul palco e ho iniziato a suonare.

Lorenzo Polidori

Nella speranza che riparta l’attività live, quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Dopo la realizzazione di Carousel, avevo in progetto di organizzare un tour in Italia, che sarebbe partito da Palermo e sarebbe arrivato fino a Trieste, così da far ascoltare l’album in tutta la penisola. Purtroppo, per la causa che tutti conosciamo, ho dovuto accantonare momentaneamente questo progetto, sperando di poterlo presto realizzare.
Nel prossimo futuro, ho in programma di realizzare video professionali per ogni erano del mio album e riprendere i miei canali social in mano che, causa album, ho tralasciato. Ah e ovviamente, vorrei imparare e studiare cose nuove!

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