Ebbene sì, “di e con” Jaco Pastorius, perché chiaramente abbiamo avuto modo di spaziare in lungo e in largo nella carriera di questo straordinario musicista, parlando sia dei dischi come solista, sia in straordinarie perle pubblicate con band di cui ha fatto parte, nonché artisti per i quali ha prestato la sua preziosa opera.
Notizia ancora più bella è che lo abbiamo fatto in compagnia di Alex Lofoco, grande amico della nostra community e straordinario bassista che non a caso ha appena dato alle stampe proprio un metodo didattico sullo stile del grande Pastorius.
Una candela che brucia dai due lati
Come il verso di una famosa canzone (ispirata a un ancor più famoso film!), Jaco si può effettivamente definire una candela che è furiosamente bruciata dai due lati.
Probabilmente (eufemismo) affetto da disturbi mentali quali il bipolarismo, malattia ancora non ben diagnosticata e studiata alla sua epoca dalla medicina, il destino di colui che è stato definito il “Jimi Hendrix del basso elettrico” – con tutte le ragioni del caso – è stato davvero beffardo e ingiusto.
Un talento naturale, un vero genio della musica, finito vittima del suo grave disturbo fino a una fine che davvero non si dovrebbe mai augurare a nessuno e che ancora oggi a pensarci riempie lo stomaco di rabbia e angoscia.
Ma non è stata per noi una serata di tristezza, perchè ci siamo concentrati sulla sua bellissima musica e sul suo straordinario playing.
Al timone come sempre Salvatore Pagano a lanciare qualche pillola sulla storia dei dischi, come dicevamo sia quelli della carriera solista come il suo indimenticabile disco omonimo, sia quelli in band straordinarie come, prima di tutto, i Weather Report.
Al contempo, come suddetto, c’è Alex Lofoco a parlarci del suo stile musicale e a suonarci in tempo reale degli esempi armato del suo fidato basso elettrico, dando così ampio spazio a qualche pillola didattica e per qualche curiosità e segreto nascosto nella tecnica di questo magnifico musicista.
E, last but not least, tra i protagonisti della diretta troviamo anche un’altra colonna portante della nostra redazione, Mattia Mei, bassista-polistrumentista che si è occupato di recensire il metodo didattico di Alex e che ha portato anche la sua personale esperienza umana e musicale per arricchire ancora di più la discussione.
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