Il suono, dal punto di vista fisico, non è altro che la propagazione, attraverso l’aria, dell’oscillazione e vibrazione di un corpo.
Lo studio dell’acustica affonda le proprie radici nell’antichità, tuttavia è nel mondo contemporaneo che l’immagine grafica ondulatoria del suono si è fatta spazio.
Oggi, ad esempio, qualsiasi musicista nell’intento di registrarsi vedrà sul proprio computer, o persino sul proprio telefono, la visualizzazione digitalizzata del suono; o ancora nel mondo del fumetto molti gesti sono accompagnati da un simbolo sonoro o rumoroso.
Sì, è molto più complesso ed affascinante di così, ma questa parentesi ci aiuta ad introdurre un mistero che riguarda una speciale anfora etrusca. Un’anfora antica in cui alcuni stilemi grafici rappresentano probabilmente una propagazione del suono.
Ve la mostro subito…
Ciò che state vedendo è un anfora datata 670 a.C., a dipingerla è stato il cosiddetto Pittore dell’Eptacordo, pseudonimo riferito al suonatore ritratto. Tale musicista imbraccia una cetra a sette corde e a fianco seguono una serie di danzatori in posa acrobatica.
Un’immagine di certo poco statica, ma che il pittore ha enfatizzato aggiungendo alcuni segni particolari che ricordano proprio delle onde sonore. Diciamola tutta, se avessimo visto questi stilemi in un fumetto non avremmo avuto alcun dubbio.
In questo caso però qualche domanda sorge spontanea. Nei reperti dell’epoca, quante altre volte possiamo trovare un’illustrazione simile? È una pratica diffusa o l’immagine di quest’anfora è un unicum?
Per tutte queste domande e molto di più, vi invito a guardare il video. In esso troverete anche la ricostruzione, da parte dell’archeoliutaio Francesco Landucci, della cetra raffigurata sul vaso. Ci racconterà il suo personale processo di ricostruzione dello strumento.
Non perdetevelo!
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