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suonare con pedaliera

Posso usare solo una pedaliera per suonare con la chitarra?

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In un periodo di spazi ristretti ma di affetto verso la propria strumentazione, è possibile far collimare il poco spazio a una strumentazione per un risultato di livello?

Oggi è oggettivamente possibile registrare con un ingombro pari a zero, la soluzione più banale e veloce è quella di usare uno o più plug-in che simulino amplificatore e effettistica e quindi registrare senza problemi.
Minima spesa in termini di ingombro e timbrica, massima resa se si sa usare il software, forse l’unico neo è che devi lavorarci di più, ma non è detto che sia sempre così.

L’opposto è microfonare un amplificatore con tutta la nostra pedaliera e andare verso la nostra interfaccia audio. Ingombro notevole, alti volumi da sostenere, ma resa sonora ovviamente più che appagante, al pari di saper (ovviamente) usare la propria strumentazione.

Lo scopo a questo punto è provare a trovare una via di mezzo, e cercare di capire quanto di analogico possiamo utilizzare in live o in studio senza riempire il bagagliaio dell’auto o mezza stanza.

Iniziamo dall’amplificatore e dalla cassa

Partiamo dal fondo: cosa è necessario digitalizzare per ottenere il risultato più controllabile per i nostri scopi?
Sicuramente il primo elemento da dover digitalizzare, sia per motivazioni logistiche, che comunque per via di costi sia di acquisto che di gestione, è la sezione che comprende il finale di potenza, la cassa e il microfono.

Acquistare un finale (dal peso imponente se ci ricordiamo quelli stereo nei rack) è un costo non da poco, inoltre gestirlo elettricamente e logisticamente è una cosa che non si può neanche proporre per il nostro scopo di semplificazione.

Cosa ci viene incontro per sopperire a questo tipo di gear? Un paio di scelte ad esempio sono:

Questi sono i due opposti del mercato, sia in termini di costi che in termini di possibilità, vediamo un attimo di capire in primis cosa hanno in comune questi due device.
Entrambi possono: caricare IR di terze parti, simulare la cassa, il microfono e il finale di potenza, permettono di scegliere tra diversi finali, hanno un equalizzatore parametrico.
Il CabM ha in più: preamplificatore simulato, riverberi, noise gate, possibilità di essere collegato a un carico in parallelo, uscita bilanciata XLR

Nonostante l’ingombro più contenuto e le richieste meno esose in termini di alimentazione, l’opzione del CAB M risulta essere quella più sensata perchè è possibile rinunciare a un preamp a pedale e a un riverbero (se vi stanno bene quelli on board che sono comunque classici) e anche a un equalizzatore (grazie al suo parametrico integrato), ma se invece avete un AMT o un Hall of fame in casa, potete anche usare il Radar, però sono tre pedali contro uno, che aumentano l’impegno in termini di ingombro, aggiungendo però la possibilità di spegnere il riverbero (perchè non abbiamo un footswitch che ci fa spegnere il riverbero del preset sul CAB M).

Two Notes CAB M
Two Notes CAB M

Abbiamo quindi il nostro suono pulito, ovvero un CAB M che simula la preamplificazione di un Silverface, quindi molto neutro, abbiamo la possibilità di abbinarlo a una serie di finali Single Ended e Push Pull partendo dalla EL34 fino alle KT88, un equalizzatore per eventuali tagli nelle frequenze, dei riverberi per aggiungere spazio e avere il suono meno secco, e un noise gate in caso si abbiano rumori di fondo evidenti.

Postilla da aggiungere, esistono anche altre opzioni all in one come lo Strymon Iridium o il nuovo ACS1 della Walrus Audio, li citiamo per onor di cronaca perché possono simulare più di un amplificatore e più di una cassa (sempre attraverso gli IR) e permettono una piccola gestione del riverbero di stanza.

Strymon Iridium
Strymon Iridium

Scegliamo i pedali overdrive

Da qui il secondo passo da tenere in considerazione, è quello delle preamplificazioni, da intendere come overdrive/distorsori e eventuali booster.
In questo caso, la scelta probabilmente più saggia in termini di ingombro e possibilità è quella di utilizzare un pedale doppio:

  • Overdrive + Booster
  • Overdrive + Overdrive (con toni separati)
  • Overdrive a due canali (due stadi di guadagno diversi ed EQ in comune)

In base alle esigenze, la persona può scegliere quello che preferisce, tra le opzioni papabili si possono avere il TS808DX, il Super Plexy di Formula B o il classicissimo Xotic BB Preamp Deluxe se si cerca un overdrive con booster integrato.

Per il doppio overdrive, il mercato ne è pieno, personalmente utilizzo un vecchio Mad Hatter che mette due overdrive in stile TS 808 che possono essere sommati e richiamati singolarmente oppure un Cornerstone Gladio se si cerca un sound più americano e con quale regolazione in più.

L’overdrive a due canali è invece una filosofia leggermente diversa, ovvero avere la stessa equalizzazione di fondo ma non avere un suono uguale ma doppiato, ma due suoni con un gain staging diverso, per esempio uno più soft e uno più hard, un esempio che abbiamo è quello del Tefi Vintage Lab Gain Over, che ha una sola manopola per controllare il tono e tutte le restanti regolazioni sono del tutto indipendenti.

L’opzione più ampia, non tanto per gusto, ma più per possibilità timbriche, è quella del doppio overdrive, perché in maniera molto banale e semplice permettono di avere tre opzioni di suono possibili:

  • Primo overdrive
  • Secondo overdrive
  • Entrambi gli overdrive insieme

Questo ci permette di avere un suono soft drive, hard drive e un lead per (quasi) tutte le esigenze papabili di un piccolo live e di qualche registrazione.
A conti fatti quindi abbiamo per adesso:

  • Un amplificatore regolabile completo
  • Un equalizzatore
  • Un Noise Gate
  • Un riverbero
  • Una cassa microfonata regolabile
  • Tre suoni overdrive distinti

Che se fossi un bluesman potrebbe anche bastarmi, ma cerchiamo di andare oltre, e vediamo fino a quanto possiamo spingerci in là con le possibilità.

Aggiungiamo spazio al nostro suono

Le unità di ritardo sono un punto che non possiamo escludere, non solo in una pedaliera, ma in generale nel nostro guitar tone, delay o riverbero che sia.

Certo le opzioni sono tante, tra i “superdelay” che permettono di avere quasi una dozzina di suoni, richiamabili tramite MIDI, settabili in tutto e con più accessori di un’utilitaria di fascia medio-alta.

Source Audio Collider
Source Audio Collider

Da qui si dipanano varie strade, una è ad esempio quella di utilizzare uno Strymon Timeline e i riverberi poi del CAB M e tenersi due delay presettati (uno corto e uno lungo) e controllarli poi con il tap tempo.
Il Timeline ha come pro quello di avere un form factor e un peso estremamente ridotti, è grande poco più di un pedale e mezzo stile Boss, permette di avere due delay più il tap.

Un’altra soluzione interessante è quella proposta da Source Audio: il Collider racchiude sia un delay che un riverbero, con qualche possibilità di controllo in meno rispetto al Timeline, però riuscendo a essere ancora più piccolo.
È sicuramente l’opzione più comoda in termini di ingombro.

Bisogna fare i conti con il numero di Delay che si vogliono utilizzare, se si riesce a fare a meno di un tap tempo integrato (che è possibile collegare al collider) la soluzione proposta da Source Audio non è assolutamente da scartare.

Con la possibilità di avere sei diversi Delay e addirittura sei diversi Riverberi, siamo in una situazione che può coprire tantissime esigenze, se si necessita di andare oltre… forse non ci serve una pedaliera all in one come questa ma molto di più…

Effetti di modulazione, perchè no?

Il discorso modulazioni è per certi versi un plus, alcuni generi non ne hanno bisogno mentre altri invece ne fanno un uso estremamente variegato.
Ci sono tantissime modulazioni sul mercato (chorus, flanger, rotary ecc ecc), e molti dei pedali che fanno tutto sono grandi quanto uno Strymon Mobius o un Eventide Modfactor o H9.

Però un paio di eccezioni molto interessanti ci vengono date da Electro Harmonix e la già citata Source Audio, la prima ha in commercio il Mod Rex che è poco più grande di un Gladio (quindi un Boss e mezzo, cercando di trovare dei termini di paragone dimensionale conosciuti) e che permette di utilizzare diverse modulazioni e di poterne gestire il tap tempo.

Source audio Gemini Chorus
Source audio Gemini Chorus

La seconda invece ha in commercio il Gemini Chorus che nasce anche come chorus con modalità dual e quad, e dall’applicazione mobile è possibile utilizzare una serie di modulazioni al di fuori del chorus. Alla fine, quindi, il Gemini può diventare un tremolo, un phaser o quello che vi pare, molto utile in studio, forse leggermente meno in live (ma chi può dirlo?).

Questo è forse uno dei mondi più difficili da “accontentare” essendo estremamente vasto, soprattutto se si vuole rimanere nel mondo analogico, purtroppo c’è sempre un compromesso da dover sostenere.

Dove posizionare e come alimentare il tutto?

Una delle opzioni più fattibili per rimanere “leggeri” è quello di usare una pedaliera come la Mono Lite Plus, essendo una lastra di metallo con la possibilità di alloggiare un alimentatore a basso profilo, come per esempio i Cioks, gli Eventide oppure lo Strymon Zuma R500.

Mono Lite Plus
Mono Lite Plus

Esistono misure anche più grandi, questo dipende dal tipo di pedali che si andranno a scegliere, un Timeline può occupare la maggior parte dello spazio (un delay analogico più compatto sicuramente no).

Quelli che vi ho proposto sono solo alcuni esempi ovviamente, il mondo dei pedali è così vasto che ci si potrebbe perdere per mesi o anni… però, dal mio punto di vista, se avete bisogno di un tutto-in-uno pronto all’uso, questa è una buona strada!

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