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Scott Joplin, Ragtime, Blues e tradizione orale

Settimo episodio nel quale affrontiamo diversi temi: che effetto può aver fatto ad un antropologo europeo di un paio di secoli fa ascoltare dei canti africani per la prima volta.

Scott Joplin e il suo Ragtime sono un eccellente esempio di contaminazioni verificabili storicamente.
Il tempo intercorso fra le varie registrazioni di diversi bluesmen può aver fatto sì che si siano influenzati uno con l’altro. Il passaggio di musica era solo orale visto che nessuno avrebbe saputo come scrivere quelle cose e questo ci porta a oggi, permettendomi di introdurre una riflessione relativa alla didattica e a quando mi dicono “Vorrei imparare a suonare il Blues acustico“…

Scott Joplin, the King of Ragtime

Qualche cenno storico per chi non conosce né Joplin né il Ragtime.
Scott Joplin è un musicista nato in Texas nella seconda metà dell’800, la cui data di nascita non è chiara e si ipotizza sia tra l’estate del 1867 e il gennaio del ’68.
Già questo ne disegna contorni leggendari, ma in realtà all’epoca per un neonato di colore spesso non c’era grande documentazione…

La madre lavorava nelle case dell’aristocrazia “bianca” e fu lì che il piccolo Scott incontrò il suo strumento, il pianoforte. Mostrò immediatamente doti naturali ed ebbe la fortuna di capitare sotto l’ala di un insegnante di musica, un tedesco di nome Julius Weiss, che ovviamente oltre a insegnarli i rudimenti gli trasferì anche conoscenze derivate dalla musica classica europea, che in qualche modo finiranno nel modo di suonare di quello che è stato definito, una volta adulto, il “Re del Ragtime“.

La sua “ascesa al trono” avverà con il brano “Maple Leaf Rag” che probabilmente tutti abbiamo sentito almeno una volta nella vita inserito nelle più fantasiose situazioni mediatiche.
Altro brano famoso è “The Entertainer“, tornato alla ribaltà con il film “La Stangata”, anche questo un brano che avrete ascoltato probabilmente dai dischi ai film ai… videogiochi!

Scott Joplin

Cos’è il Ragtime

Il Ragtime, come molte musiche dell’epoca, è nato fondamentalmente come musica da ballo (in particolare il Cake Walk), nei quartieri delle città americane dove si trovavano bordelli ed altre attività a luci rosse.
Rag” era anche la parola in cui nelle comunità di colore si indicava la danza, un modo di danzare battendo mani e piedi. La parola rag-time significa anche “tempo strappato“, il che musicalmente può essere spiegato con l’uso prevalente del ritmo binario sincopato.

Si può in effetti considerare il genere come frutto di un incontro tra i ritmi africani e le influenze classiche europee, non a caso si tratta di una musica suonata prevalentemente al pianoforte (non solo, anche la banjo ad esempio, ma il pianoforte era lo strumento che di solito potevi trovare in un bordello…).

Scott Joplin è stato sicuramente il musicista più famoso di questo genere, anzi, uno dei padri. Ricordiamo anche Jelly Roll Morton, che costituisce però un ponte tra Ragtime e Jazz. Il secondo tra questi due generi, intimamente legati, soppianterà il primo già durante i primi decenni del ‘900.
Interessante ricordare che il Ragtime arriverà anche sul nostro vecchio continente, influenzando a sua volta alcuni compositori “alla ricerca del ritmo”, primo tra tutti Debussy.

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