In questo processo creativo, riprenderemo comunque concetti teorico-pratici per permetterci di implementare la tecnica di entrambe le mani.
Oggi voglio lavorare su un elemento molto elementare usato in un sacco di brani, cioè: l’intervallo di ottava!
Per aiutarci a contestualizzarlo ti propongo uno dei brani che forse esprimono questo concetto in un modo semplice, bello e funzionale:
Come puoi sentire all’inizio del pezzo a 0:30 secondi del video sopra riportato, il riff introduttivo esegue una melodia che il chitarrista rinforza doppiando ogni nota con la sua ottava.
Per capire meglio ti riporto di seguito un breve estratto della partitura in esame.
Che cos’è un’ottava?
Prima di proseguire, un piccolo ma doveroso cenno a cos’è un’ottava. Ancora più corretto tecnicamente si può definire intervallo di ottava giusta e la si ottiene quando due note sono distanti esattamente 12 semitoni. Premesso che nel nostro sistema musicale i suoni possibili sono 12, puoi ben capire che quando due suoni hanno questa distanza, suoneranno la stessa nota ma ad altezze diverse.
Sembra un concetto molto basico e scontato ma come hai potuto notare dalle scorse puntate, anche le cose più semplici possono essere rielaborate in modo più interessante, difficile e artistico.
Trovare intervalli di ottava sulla chitarra è molto semplice e ci sono svariati modi per farlo, vediamone alcuni:
- Orizzontalmente su una corda: suonando la corda libera e risuonandola al dodicesimo tasto produrremo la stessa nota a 2 ottave diverse. Con lo stesso concetto quindi posso trovare ottave di altre note, anche diteggiate, suonando 12 tasti avanti rispetto a quello di partenza. Di seguito un esempio semplice.
- Altro modo semplice per trovare un salto di ottava, più correttamente, in questo caso addirittura le ottave sono addirittura 2, lo troviamo suonando la sesta e la prima corda sugli stessi tasti. Essendo entrambe le corde dei Mi, è chiaro che otterremo le stesse note suonandole sugli stessi tasti. Ecco l’esempio grafico.
Altri modi si potrebbero trovare per ottenere questo intervallo ma vorrei ora concentrarmi su una modalità in particolare.
Impariamo divertendoci: Foo Fighters!
Ritorniamo al riff dei Foo Fighters, se lo analizziamo con cura noteremo che, di ogni coppia di note, quella acuta sta sempre due corde sotto e due tasti avanti a quella grave.
Ecco un altro modo per ottenere facilmente un intervallo di ottava!
Se ci pensiamo bene, poi, queste due note sono “gli estremi” di un Power chord. Detta in soldoni, se suoniamo un power chord di C ed eliminiamo l’anulare che suonerebbe il Sol (nota gialla nella parte di seguito), ecco la nostra ottava. E sapendo che il power chord è traslabile a 360° sul manico, sia orizzontalmente che verticalmente, capiamo che abbiamo un modo molto intuitivo e estendibile a tutte le note per lavorare questo concetto.
Assodato che a livello ritmico questo salto di apre un sacco di possibilità e sonorità interessanti, Come lavorare questo materiale in modo interessante per il mio fraseggio melodico?
Se proviamo ad eseguire melodicamente questo intervallo partendo dalla nota grave e collegando quella acuta alla nota diatonica successiva con un glissato, otteniamo un gruppo di 3 note che posso ripetere più volte creando un ostinato ritmo-melodico a mio avviso molto interessante per la presenza dello slide che rende il tutto un po’ più “speziato” e, soprattutto, di facile esecuzione. Ecco un esempio:
Come hai potuto vedere ti ho proposto questo lick in C maggiore, in sedicesimi nonostante il gruppo di note sia di tre. Questo perché così facendo gli accenti risulteranno sempre spostati sul tempo, rendendo ancora più interessante il tutto.
Di seguito ti faccio sentire come suonerebbe questo lick prima eseguendolo così come è scritto per poi espanderlo sul manico, concludendo con una breve e semplice improvvisazione dove proverò ad inserire questa idea all’interno del mio fraseggio.
Ascoltando il mio fraseggiare spero tu abbia notato che il lick è stato eseguito non solo in andamento ascendente, come era nell’esercizio, ma anche discendente. Questo sempre per aumentare la resa e le potenzialità dell’idea.
Mi piace, inoltre, per eseguire questi salti utilizzare l’hybrid picking che consiste nel suonare il salto di corda con il plettro per la nota più grave e il dito medio per quella più acuta. Scelta personale ma trovo che il suono più “slappato” che questa tecnica dona alla nota acuta sia decisamente interessante e contestualizzato nel genere.
Per i più esperti il concetto lo possiamo espandere ulteriormente visualizzando 2 salti di ottava alla volta, rendendo il lick molto più complesso tecnicamente da eseguire ma decisamente molto interessante da inserire all’interno del proprio fraseggio. Ecco un esempio per chiarire il concetto:
Non mi resta che salutarti, invitandoti a mettere in pratica questi consigli e, perché no, dandomi un feedback, se ti sono stati utili o meno, qui di seguito o venendomi a trovare sui miei canali social.
Buono studio e buona Musica!
Un ringraziamento particolare a Miky Bianco e Tony De Gruttola direttori dell’Accademia Lizard Torino e produttori dei metodi didattici da cui sono tratte le basi musicali su cui hai sentito i miei esempi.
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