Loro Ciuffenna è una bomboniera di circa 6.000 abitanti abitata già dagli etruschi (ah, quanta storia in Italia) ma il nostro interesse non è solo storico, perché questa cittadina si conferma un posto sonicamente importante in quanto ospita uno studio all’avanguardia per disponibilità di dispositivi di elevata qualità, nonché maestria del fonico residente, quale il mio amico ultra-ventennale Lorenzo Tommasini.
Ma da Moka (Covid e i suoi impegni permettendo) torneremo a breve, parliamo di Loro Ciuffenna perché in questi giorni abbiamo ricevuto e abbiamo avuto il piacere di testare due dispositivi della Bad Dogs, azienda di Francesco Canacci.
Una breve storia personale
Anche Francesco, come molti di noi, aveva iniziato come musicista destreggiandosi con diversi strumenti quali clarinetto, trombone, pianoforte ma alla fine aveva optato per la chitarra per avvicinarsi poi al mondo della registrazione e dedicarsi alla costruzione di dispositivi originali per sperimentare coi suoni e con la qualità del suono.
La passione per l’audio aveva preso il sopravvento su quella da musicista e Francesco andò a studiare in Inghilterra con lo scopo di trovare lavoro in aziende di progettazione audio professionale.
Durante il sandwich year aveva trovato lavoro nel gruppo PMI quindi si era laureato a pieni voti con lode all’Università di Plymouth con riconoscimento da parte della IET; per tesi aveva portato un progetto in collaborazione con Allen & Heath indagando sulle potenzialità di simulazione di dispositivi non lineari su FPGA, rispetto ai più consueti DSP.
Pur ricevendo un’offerta da parte di A&H rimase in PMI lavorando con gli ingegneri senior Allan Bradford e Malcom Toft.
Poi si è fatta sentire la saudade per la Toscana (e come dargli torto?) e Francesco è tornato in Italia dove ha trovato lavoro nel settore industriale dell’elettronica di potenza. Ma il virus della progettazione audio era inoculato ed è tornato prepotentemente e non si poteva ignorare, pertanto a Gennaio 2020 (immediatamente pre-Covid) Francesco ha fondato Bad Dogs per portare avanti il suo amore per la musica e la registrazione, oltre alla voglia di creare, sperimentare e mettersi alla prova.
Bad Dogs, solo circuiti originali
Uno dei cardini base della filosofia Bad Dogs è creare circuiti originali, pensati e sviluppati con il prodotto finale in mente affinché i dispositivi Bad Dogs suonino come “Bad Dogs”, ossia dispositivi che non fanno riferimento a nessun clone… a costo di tagliarsi fuori da un segmento di mercato che ora è commercialmente molto proficuo, alimentato dalla ricerca del Sacro Graal.
Un altro cardine della filosofia Bad Dogs è creare prodotti diversi, non necessariamente innovativi, ma che offrano qualcosa in più all’utente finale.
Attenzione e cura a partire dal packaging
Prima di iniziare il test parliamo di cosa importante che abbiamo notato, in particolare per Spider: la costruzione e il packaging sono di fattura industriale, non box generici adattati alla male e peggio.
I dispositivi hanno layout e serigrafie che rendono possibile l’uso immediato senza dover scaricare il manuale pdf dello Spider o del Cargo… scelta che personalmente apprezzo molto sia per una consultazione rapida che per salvare qualche ramo di albero.
Anche il packaging è di ottima fattura: non è una scatola anonima e/o un adattamento dello spazio in funzione dei componenti che contiene. Non consideriamo questa cura del dettaglio fine a se stessa, ma una soluzione ottimale sia per la presentazione del prodotto che per riporlo facilmente per non farlo impolverare nel caso in cui non sia usato per un po’ di tempo…
La scelta di creare prodotti originali è il motivo delle “3 funzioni in 1” (Pre di linea, DI, Reamp) del versatile preamplificatore SPIDER e del variatore di impedenza Cargo (anche se solo per mic passivi, ma…), l’abbinata rende questi gioiellini un bundle indispensabile per chitarristi e studi, indipendentemente dalla dimensione e dal target.
Spider e Cargo
Iniziamo la nostra breve descrizione dallo SPIDER con il pannello anteriore decisamente ricco nonostante la compattezza, infatti dopo l’interruttore di accensione troviamo il GAIN (da -10 a +40dB) con led di livello a tre colori e gli interruttori per circuiti di saturazione tipo TAPE e SYNTH.
Al centro c’è il tastino REAMP (che indirizza il segnale alla sezione di ingresso e saturazione o alla sezione di REAMP) seguito dai jack INPUT e TO AMP. Il pannello posteriore presenta due XLR-3M per le uscite DI & PRE, oltre la vite GND e la presa per il trasformatore da 12V in c.a. Ultime note descrittive prima del test: INPUT accetta segnali bilanciati e sbilanciati; il circuito TAPE simula la distorsione del nastro analogico mentre SYNTH genera armoniche.
Il Cargo è estremamente lineare e intuitivo anche per il neofita: vicino l’XLR-3F “MIC INPUT” c’è la manopola per variare l’impedenza (da 150 a 40kΩ), il retro prevede l’interruttore per attivare il booster di 25dB e l’XLR-3M “OUTPUT”, che riceve l’alimentazione Phantom +48V, indispensabile per l’uso.
Se ci si pone domanda: “ma a cosa serve un variatore di impedenza?” beh la risposta (audio incluso) è in un articolo divulgativo di 5 anni fa dedicato ai microfoni basato sulle mie esperienze.
Per chi volesse approfondire sul funzionamento di questo dispositivo, consiglio la lettura della scheda allegata in fondo a questo articolo scritta appositamente da Francesco ma per qualsiasi ulteriore approfondimento e/o delucidazione mandate un’email a [email protected]
I nostri test sul campo
Lo SPIDER ci è piaciuto innanzitutto per la sua versatilità di uso come preamplificatore di linea, DI-box e come dispositivo di Reamp e abbiamo apprezzato la linearità dei suoi circuiti in classe A, che forniscono un maggiore dettaglio sonoro.
Coloro che vogliono distorcere il segnale in modo morbido possono usare il circuito TAPE, per farlo in modo un po’ più spinto possono attivare il circuito SYNTH.
Importante nota da Francesco: “per dare un maggiore controllo sull’effetto di TAPE e SYNTH, ho agganciato il loro effetto alla manopola del gain, ossia alzando il gain aumentiamo l’effetto degli stessi”.
Alla luce di questa considerazione abbiamo registrato (la mano sulla tastiera è di Gianni Ferretti) un breve solo di synth con 2 setting. il primo sui picchi con il led rosso, il secondo a -6dB.
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Due note importanti:
- il suono usato (molto simile all’originale) aveva un po’ di rumore insito
- avendo a disposizione un dispositivo mono abbiamo registrato ed elaborato separatamente le due tracce (L & R)
Il funzionamento come DI è semplicissimo e offre soluzioni che in studio richiederebbero un ulteriore dispositivo… da cercare disperatamente nel momento del bisogno.
Il circuito di REAMP dello SPIDER è stato pensato per essere estremamente lineare, pertanto gli effetti di saturazione (TAPE & SYNTH) non sono disponibili nel percorso del REAMP. Anche per questa funzione la serigrafia è di una chiarezza esemplare: errare è impossibile.
Per questa prova abbiamo usato in bundle il Cargo che ha un importante impatto sul carattere di qualsiasi microfono perché variare l’impedenza offre un’interessante versatilità timbrica anche con un classicissimo SM57, che abbiamo usato in abbinamento al nostro preferito per chitarre elettriche: Audio Technica AT4050.
Pertanto troviamo il Cargo utilissimo per coloro che guadagnano tempo facendo sperimentazione analogica per ottenere il proprio suono originale e giusto rispetto all’omologazione degli ampli e/o dei plugin.
Per i test di REAMP mi sono avvalso della collaborazione di un altro compagno di caffè & suoni: Tiziano Alimonti, chitarrista e fonico che ha portato in studio la sua chitarra Telecaster Mexico e il suo ampli H&K.
Per far comprendere il suono condividiamo i file audio (32fl/96) originali di questa sessione denominati ARP (arpeggiato) e SOLO e i loro relativi 6 file secondo le impedenze serigrafate.
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Abbiamo scelto di fornire solo questi 12 file anche se ne avevamo registrati ben 96, ma le posizioni intermedie ci hanno fornito variazioni di nuances minime… anche se vi consigliamo di sperimentare per ogni vostro brano perché una nuance potrebbe essere proprio quella che serve per il vostro suono.
La scheda a cura di Francesco Canacci
Cargo presenta un carico al microfono pari a quello descritto sul frontalino. Quindi se supponiamo che ad un 1KHz, il 57 ha un impedenza di 310Ω ed il cargo è posizionato su 1KΩ il segnale avrà un attenuazione di 1000/1310 = 0.76 a quella frequenza.
Se Cargo fosse posizionato su 10kΩ l’attenuazione sarà di 10000/10310 = 0.96, quindi minore.
Dato che i dinamici cambiano il valore dell’impedenza di uscita al variare della frequenza, variando l’impedenza di carico è come se applicassimo un filtro complesso (perché non è semplice come un peak/dip/shelving/lo-cut/hi-cut) alla risposta in frequenza del microfono e i parametri del filtro variano al variare della manopola di impedenza del Cargo.
Ad esempio, a 40kΩ sul Cargo, dato che è un valore sicuramente almeno 10 volte superiore a tutte le impedenze che fornisce il microfono nella banda passante, probabilmente tutte le frequenze passerebbero indisturbate con fattore di attenuazione = 1 (ovvero 0 attenuazione).
Concludiamo questa piacevole scoperta di una giovane azienda italiana con l’esortazione a provare i dispositivi di Bad Dogs che per contenere i costi all’utente finale vende solo in rete, magari iscrivendovi alla newsletter per avere aggiornamenti e, magari, anche dei vantaggi economici.
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