La Gretsch di Malcolm Young è un vero e proprio simbolo del Rock e ben esplicita quanto le chitarre del marchio americano possono essere versatili e trasversali in generi musicali diversi.
È proprio con questa chitarra, nelle mani dell’esperto Moreno Viglione, che il nostro anfitrione Davide Tomassone inaugura il settimo episodio dedicato alla lunga storia di questo grande marchio di strumenti musicali.
La signature Jet di Malcolm, uno dei migliori chitarristi ritmici di sempre, viene ancora costruita in Giappone e presenta ovviamente le caratteristiche essenziali di uno degli strumenti più iconici del rock, incluso il discorso dei pickup mancanti con le relative buche e fori delle viti. Il magnete al ponte è un TV Jones Power’Tron ad alta uscita.
Ma oggi non parliamo solamente di chitarre signature, bensì anche di ponti!
Un altro tassello di originalità by Gretsch
Ebbene, visto che nello scorso appuntamento abbiamo inziato a parlare di come sono costruite le chitarre Gretsch, oggi parliamo in particolare di ponti e cordiere.
Iniziamo dal ponte a V che differisce dallo stoptail tradizionale, passando poi al chromatic II tailpiece, al cadillac, al V e così via.
Ovviamente non può mancare il ponte Bigsby, un vero e proprio simbolo del vintage con la sua generosa leva. Si tratta di un meccanismo assai affascinante.
Ma cosa cambia a livello sonoro tra questi ponti? Beh, lo ascolterete nel video.
Questa puntata è, infatti, una vera e propria carrellata di suoni, parleremo di meno e ascolteremo di più.
Vi ricordiamo che tutti questi video sono stati girati all’interno dei negozi Tomassone, presenti sia a Bologna che a Roma e traboccanti di ogni tipo di modello di chitarra Gretsch pronto da provare e poi chissà…
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