L’editore Volontè&Co ha senza dubbio uno dei cataloghi più interessanti e innovativi nel settore dei metodi musicali, che non si limita ad accogliere le metodologie e gli approcci standard alla didattica, ma che dà spazio anche a punti di vista specialistici che seguono strade raramente o anche mai battute in precedenza in campo editoriale.
Perché cantare le scale modali?
Questa è la domanda che potremmo porci innanzitutto, qual è il valore aggiunto di affrontare un cammino didattico tutto concentrato sul modale per ben 84 esercizi?
Ebbene, innanzitutto perché conoscere toccando con mano, anzi, con le corde vocali, questa particolare parte della teoria musicale è un ulteriore step nella direzione dell’essere liberi, nell’avere una piena coscienza di quello che stiamo facendo in relazione alla musica che affrontiamo.
Le sonorità del modale sono affascinanti, ci trasportano verso nuovi lidi melodici e ci ampliano notevolmente il punto di vista, aprendoci tantissime nuove porte alternative. Questi nuovi accessi alla musica e ai suoi fraseggi va poi di pari passo ad una serie di attenzioni che vengono poste dall’autrice sulla sintonizzazione del respiro con il suono, sulla postura, sulla memorizzazione e sulla pratica dell’improvvisazione vocale.
Il tutto supportato da basi audio che potrete scaricare registrandovi al portale V-Channel.
La voce come strumento interiore
Un aspetto molto interessante dell’approccio alla didattica di Alessia Martegiani, cantante Jazz professionista e insegnante, lo dichiara lei stessa nell’introduzione, in cui ci racconta come la tecnica di respirazione tradizionale, il canto a “risonanza libera” e le discipline orientali di meditazione sul respiro e yoga si incontrino felicemente, andando a generare lo studio dell’improvvisazione in particolare sulle scale modali.
Si tratta di un approccio da un’ottica non più quindi solamente vocale, ma strumentistica vera e propria, laddove la voce e il canto diventano equiparabili all’uso di qualsiasi altro strumento “fisico”.
Proprio per questo una prima parte del libro è tutta dedicata alla natura del canto, del respiro e al “coltivare la presenza” secondo anche dei dettami provenienti dalle filosofie e pratiche orientali.
Occorre percepire e “respirare” i suoni, singoli o articolati in un accordo. Come ci spiega la Martegiani, del resto, l’armonia è “essere in accordo”, con se stessi e con ciò che ci circonda.
Se può sembrare che tutto ciò faccia virare in una direzione troppo “eterea”, state tranquilli che il metodo vi riporterà comunque con i piedi ben saldi a terra grazie alla sua seconda parte dove si apre una fase pratica, con esercizi a difficoltà progressiva durante i quali l’allievo acquisisce e assimila i modi della quattro scale madri: maggiore, maggiore armonica, minore melodica, minore armonica.
E non manca una parte finale più libera dove lo studente si può gettare nell’improvvisazione, anche attraverso le belle basi audio.
Un libro solo per cantanti?
Non c’è dubbio che questo manuale sia concepito principalmente per chi è dedito al canto come propria via musicale principale. In particolare, agli studenti dei Conservatori o delle scuole private, ma in generale a tutti i cantanti “curiosi e creativi”.
Ciò non toglie che a nostro parere, stabilire un rapporto più stretto con la propria vocalità, col respiro, con lo “strumento interiore”, sia notevolmente d’aiuto a qualsiasi musicista, poiché significa percepire un suono o un’articolazione di suoni in modo ancora più immediato, veloce, “a pelle”.
Proprio per questo, non sarebbe strano vedere in mano questo libro anche a uno strumentista di qualunque ambito, poiché soprattutto quando si parla di modale, avere una percezione dei suoni ben insita dentro di noi, una coscienza libera e fecondatrice di idee in maniera istintiva, potrebbe essere davvero una componente “game changer“.
Per maggiori informazioni consulta ora il sito ufficiale di Volonté&Co.
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