Questa azienda è nota al settore per offrire plugin mediamente molto utili, approfonditi, mostrando sicuramente un know-how importante.
Il Blue Cat’s Connector, di cui parliamo in questo video, è una piccola rivoluzione: è una sorta di patchbay virtuale utilizzabile in qualsiasi sistema sia in grado di caricare plugin AAX, AU, VST2 o VST3.
Il funzionamento è semplice: una istanza del plugin fa da Send, un’altra fa da Receive. Proprio come una qualsiasi applicazione audio, il segnale ha bisogno di un “lato” che emette segnale e di un altro “lato” che lo riceve.
L’ambiente in cui ci troviamo è quello, in ogni caso, locale ma con diverse possibilità.
Possiamo inviare e ricevere all’interno della stessa applicazione (modalità “app”), all’interno dello stesso computer (modalità “localhost”) e all’interno di qualsiasi dispositivo connesso alla stessa rete (modalità “network”).
Come immaginate le applicazioni possono essere tantissime, a partire dal creare una mandata dalla nostra DAW verso OBS ad esempio, cosa molto intricata e complicata fino a pochi giorni fa (loopback, voicemeeter banana e altri software del genere erano obbligatori su schede che non permettevano loopback direttamente dalla propria matrice interna) arrivando a creare un multitraccia sempre su OBS.
Oppure, monitorare l’audio di un computer da un’altra postazione in un’altra stanza dello studio/abitazione.
Possiamo usarlo per fare rewire fra diverse daw nel computer (ad esempio usare su Cubase un rewire su Reaper per usare un plugin che ci piace particolarmente).
Come mostriamo nel video è possibile anche usarlo in modalità “app” per creare dei routing paralleli con plugin che non lo permetterebbero: il plugin infatti ha due grandi knobs sulla destra.
Uno (thru) è il livello del segnale che percorre eventuali insert fra send e receive, l’altro (receive) è il segnale direttamente inviato al receive nel momento del setup del plugin (immaginiamolo come una mandata pre-fader).
In un setup come quello che vediamo nel video possiamo intenderli tranquillamente come dry/wet.
In modalità App la latenza è di 0 samples, quindi operiamo in realtime, in modalità localhost invece dobbiamo aumentare il buffer per non avere dropout ma dalle prove fatte un settaggio intorno ai 6/700 basta per non avere problemi.
Questo valore, che si aggira intorno ai 20ms non ci preoccupa assolutamente perchè nel mondo streaming l’audio arriva sempre molto prima del video e saremo in ogni caso obbligati a ritardarlo ancora per farlo tornare in sync col video.
In conclusione, questo plugin apre a tantissime nuove possibilità con una facilità incredibile ed una stabilità molto rassicurante. Il limite sarà solo la nostra immaginazione!
Maggiori informazioni sul sito ufficiale Blue Cat Audio.
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