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Ian McDonald, co-fondatore dei King Crimson, ci lascia a 75 anni

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La notizia è stata data dal figlio Max, diamo addio al sassofonista, cantante e polistrumentista che insieme ai compagni dette il via alla splendida musica del Re Cremisi.

Classe ’46, Ian McDonald era soprattutto conosciuto per aver dato vita nel dicembre del 1968 ai King Crimson insieme ai compagni Robert Fripp, Greg Lake, Michael Giles e Peter Sinfield.
L’anno successivo venne pubblicato il loro debutto, quel capolavoro intitolato In the Court of Crimson King.
Con Fripp e Giles il buon Ian aveva, peraltro, già collaborato per il progetto Giles & Fripp.

Oltre a questa straordinaria band, in cui ha militato più volte tra pause e rientri in formazione, Mc Donald ha prestato il suo talento anche nell’ottimo disco McDonald & Giles, meno conosciuto dalle masse ma di altissimo valore artistico.

In più, è stato membro dei Foreigner, sicuramente quelli dal maggior successo mainstream della sua carriera, e della Honey West Band.
Come musicista è stato ospite/session-man in altri album storici come Electric Warrior dei T-Rex e nel 1997 fu chiamato da Steve Hackett per il progetto Genesis Revisited.

Il figlio Max ha scritto nel suo post su Facebook: “Sono profondamente rattristato nel dirvi che mio padre è morto ieri di cancro. Era incredibilmente coraggioso, e non ha mai perso la sua gentilezza o il suo senso dell’umorismo anche quando il gioco si è fatto duro.
Mio padre era un musicista brillante e intuitivo, un’anima gentile e un padre meraviglioso. Vivrà per sempre attraverso la sua bellissima musica e l’amore dei suoi fan. Grazie a tutti.

Da quei giorni del ’69 nei Wessex Studios in cui contribuì a creare non solo un album epocale, ma anche gran parte di ciò che definiamo Progressive Rock, fino ad oggi Ian McDonald non ha mai smesso di essere un musicista e creativo sopraffino.

Nel 1997, Robert Fripp gli dedicò queste parole nelle note di copertina del cofanetto Epitaph: “Ian ha portato musicalità, un eccezionale senso della linea melodica breve e significativa, e la capacità di esprimerla su una varietà di strumenti“.