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Taylor Hawkins, il batterista dei Foo Fighters, è morto

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Perdonate la freddezza del titolo, ma chi ama il Rock fa difficoltà a trovare le parole. Addio a uno dei migliori batteristi al mondo, aveva solo 50 anni.

Taylor Hawkins è stato trovato senza vita in una stanza d’albergo a Bogotà (Colombia), città in cui la band avrebbe dovuto esibirsi al Festival Estéreo Picnic come tappa del proprio tour sudamericano.

Non sono note le cause del decesso, ma i Foo Fighters hanno pubblicato un annuncio ufficiale in cui (giustamente, NdR) chiedono che venga tutelata la privacy della famiglia Hawkins “nel massimo rispetto in questo inimmaginabile periodo di difficoltà“.

Il “migliore”

Secondo Grohl, che per l’ennesima volta è costretto a seppellire uno dei suoi più cari amici, Hawkins era “il migliore batterista del mondo“. E noi per tanti versi siamo d’accordo, confidando che i più scaltri colgano il fatto che non si tratta di una frase da recepire senza elasticità di pensiero (semplicemente non esiste il “migliore del mondo”), ma va calata nel contesto dei Foo Fighters e per questa band non si può negare che Hawkins fosse il migliore in circolazione.
Potenza, creatività, tecnica, presenza scenica. Taylor aveva tutto il necessario per l’olimpo dei batteristi Rock.

La notizia, purtroppo, è di quelle che non ti aspetti. Soprattutto i fan, rinvigoriti finalmente dal saperli nuovamente in tour. In Italia migliaia di persone aspettavano i Foo con i biglietti in mano, quelli di due anni fa, del concerto di Milano rinviato per covid e che adesso era tornato in programmazione per giugno.
Inutile dire che il tour a questo punto subirà sicuramente uno stop, aspettando notizie dalla band sul proprio futuro artistico.

Non solo Foo

Texano di nascita, Hawkins aveva compiuto 50 anni lo scorso 17 febbraio. Too young to die, si direbbe nel mondo del Rock.
Prima di diventare il batterista dei FF nel 1997, era stato l’uomo dietro le pelli per la cantautrice Alanis Morrisette e forse pochi sanno che ha registrato la batteria anche per Vasco Rossi, nel 1995 su “Anche se” e nel 2013 per “L’uomo più semplice”.
In più, oltre a svariate collaborazioni, aveva creato la sua band, i Taylor Hawkins and the Coattail Riders, con i quali aveva dato alla luce tre dischi, l’ultimo del 2019, Get the Money.

Come molti fan sanno bene, si dilettava anche nel canto. Era lui a cantare spesso alcune cover in scaletta dei concerti dei Foo, come “Under Pressure” dei Queen o “Rock and Roll” dei Led Zeppelin, lasciando la batteria al buon Dave.

foo fighters led zeppelin
photo by Stuart Jones

Questa purtroppo non sarà una perdita facile da colmare. Non vogliamo dire impossibile, perché siamo sicuri che la storia dei Foo Fighters non finirà qui. Ma, sicuramente, non sarà più la stessa.

Il nostro virtuale abbraccio va ai compagni di band, alla moglie e ai figli di Taylor, e ovviamente, a tutti i suoi fan.
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