Al termine di un anno in cui Peter Gabriel ha sorpreso il mondo con la pubblicazione di una nuova canzone in concomitanza con ogni luna piena, il 1° dicembre arriva finalmente l’atteso lancio del suo nuovissimo album in studio, I/O.
Questo disco, composto da 12 brani, è il primo di inediti dopo ben 21 anni (dal meraviglioso Up del 2002), dopo aver coverizzato (con orchestra) altri artisti in Scratch My Back del 2010 e se stesso in New Blood del 2011.
Le tracce musicali di “I/O” affrontano tematiche profonde, che riguardano la vita, l’universo e la connessione dell’umanità con il mondo circostante.
Nella title track, Gabriel canta con profonda emozione: “I’m just a part of everything.” Questo tema ricorre costantemente nell’album, ma non è l’unico argomento trattato. Il passare del tempo, la mortalità, il dolore e questioni scottanti come l’ingiustizia, la sorveglianza invasiva e le radici del terrorismo sono altrettanto presenti.
L’album è stato registrato principalmente presso i rinomati Real World Studios e nell’home studio dell’artista. Per la realizzazione di questo progetto Gabriel ha potuto contare sulla collaborazione dei suoi fidati musicisti di sempre: il chitarrista David Rhodes, il bassista Tony Levin e il batterista Manu Katché.
Molte tracce musicali portano la distintiva firma di Brian Eno, mentre sono di notevole rilevanza i contributi di Richard Russell, del pianista Tom Cawley, dei trombettisti Josh Shpak e Paolo Fresu, della violoncellista Linnea Olsson e del tastierista Don E.
La figlia di Peter, Melanie, ha aggiunto le armonie vocali, affiancata da Ríoghnach Connolly dei The Breath.
Gli abituali collaboratori dei Real World, tra cui Richard Chappell, Oli Jacobs, Katie May e Richard Evans, hanno contribuito alla produzione e suonato vari strumenti. Anche il celebre Soweto Gospel Choir e l’Oprhei Drängar hanno prestato le loro voci, mentre gli archi dell’orchestra New Blood, guidati da John Metcalfe, hanno dato un tocco di eleganza e grandiosità alle canzoni.
Nell’edizione doppio CD non ci saranno solo i 12 brani, ma anche due versioni differenti dei mix: il Bright-Side Mix, curato da Mark ‘Spike’ Stent, e il Dark-Side Mix, rimodellato da Tchad Blake. Entrambi i mix sono disponibili anche in due diverse edizioni a doppio vinile.
“Abbiamo due dei più grandi fonici di mix del mondo, Tchad e Spike, e sicuramente apportano caratteri diversi alle canzoni” dice Gabriel. “Tchad è uno scultore che costruisce un intenso e drammatico viaggio con il suono, mentre Spike ama curare il suono come assemblare immagini quindi è più un pittore“.
Qui sotto potete ascoltare la versione “Dark-Side Mix” della title track già ascoltata nel video sopra (Bright-Side Mix):
NdR: ascoltando i vari brani nelle due versioni di mix, non si tratta solo di lievi variazioni, ma di due vere e proprie interpretazioni differenti, anche nell’uso di effetti, posizionamento degli strumenti e altro. Il Bright Mix è sicuramente quello equilibrato, più pop, con la voce bene in luce; il Dark Mix è più sfrontato, dilatato e con alcune soluzioni un po’ più “osé” per così dire (vedi ad esempio l’effetto eco sulla voce di Gabriel alla fine del chorus di “This Is Home”: BSM / DSM).
Per gli appassionati dell’esperienza audio immersiva, è stata realizzata anche una terza versione, l’In-Side Mix, in Dolby Atmos, grazie al lavoro di Hans-Martin Buff, ed è inclusa in un set di tre dischi, che comprende anche un Blu-ray.
Peter Gabriel ha invitato, come da tradizione, una serie di artisti visivi di fama mondiale a contribuire con un’opera d’arte per ciascuna delle 12 canzoni, creando così un accompagnamento unico.
Tra questi artisti troviamo nomi del calibro di Ai Weiwei, Nick Cave, Olafur Eliasson, Henry Hudson, Annette Messager, Antony Micallef, David Moreno, Cornelia Parker, Megan Rooney, Tim Shaw, David Spriggs e Barthélémy Toguo.
Scopri l’album su PeterGabriel.com
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