Il 2 febbraio scorso è uscito ufficialmente Karnevel!, l’ultima opera in studio di Scott Henderson, in trio con Romain Labaye al basso e Archibald Ligonnière alla batteria, gli stessi musicisti presenti in quel People Mover del 2019 che si aggiudicò il titolo di miglior album fusion del 2019 per la rivista Jazz Times.
Come preannunciato nell’articolo uscito alcune settimane fa, non abbiamo perso l’occasione di contattare il suo management per organizzare con lui un’intervista esclusiva a cura di Steve Di Fidio, complice anche il fatto che il tour europeo dell’artista sta toccando anche l’Italia.
Infatti, due giorni fa Scott ha suonato a Bologna, ieri a Verona e stasera è il turno di Milano, presso lo Zio Live.
Il fulcro dell’intervista è chiaramente il suo nuovo album, il cui processo creativo non è stato guidato da un concept predefinito ma è emerso organicamente, canzone dopo canzone. La scelta del titolo riflette la varietà e l’eclettismo delle tracce, evocando immagini di un carnevale dove il divertimento si mescola all’inquietudine, in un’atmosfera ricca di diversità.
Henderson condivide con noi anche i dettagli della sua preparazione per il tour, sottolineando l’importanza della pratica individuale data la familiarità della band con il repertorio. Questo approccio, che prescinde dalle prove tradizionali, testimonia la coesione e l’intesa raggiunta tra i musicisti, frutto di anni di collaborazione e di condivisione sul palco.
L’intervista non è solo un’occasione per conoscere meglio l’artista e il suo processo creativo nel periodo attuale, ma anche un invito a riflettere sul significato della musica e sul suo impatto emotivo. Henderson, con la sua profonda conoscenza musicale, offre spunti preziosi non solo per i musicisti ma per chiunque apprezzi l’arte in tutte le sue forme.
Buona visione e ovviamente restate collegati all’artista tramite il suo sito ufficiale.
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