ToneX è una macchina uscita da diverso tempo, è quindi giusto ragionarci un secondo a mente fredda e capire quali sono gli scopi e i casi d’uso più comuni a questo tipo di strumento.
Parlerò del ToneX sia per il lato hardware che quello software, per poter dare il dovuto spazio a ambedue, perciò dividerò l’articolo in due puntate separate; oggi tratteremo l’hardware, ovvero il pedale.
Design funzionale, ma migliorabile
Le dimensioni e l’organizzazione di I/O lo rendono comodo sia in un utilizzo standalone che integrato in una pedaliera; infatti, avere tutti gli ingressi e le uscite sulla parte superiore permette di tenerlo vicino ad altri pedali o a un eventuale controller.
Per quanto riguarda l’usabilità dei controlli sul pedale, il ToneX cerca effettivamente di ricalcare il front di un amplificatore e quindi garantisce il minimo sindacale per il numero di azioni da fare: giri la manopola, tieni premuto il tasto di salvataggio e ci sei.
Con soli 3 pulsanti è possibile utilizzare la macchina senza interfacciarla a un computer, esperienza che però non è resa semplice visto lo schermo che utilizza un display a 7 segmenti, una soluzione old style che trovo anacronistica.
Molto probabilmente si è voluto sia contenere i costi che rimanere in dimensioni ridotte, con una leggibilità tollerabile, ma escludendo lo spazio della cornice che informa sulla simulazione dell’amplificatore e del cabinet lo spazio rimane comunque pochissimo.
In termini di design del prodotto, si segue uno schema abbastanza gerarchico, ovvero con i due pulsanti sinistro e destro che permettono di selezionare i modelli (o catture) e il preset che si vuole utilizzare.
Fa abbastanza storcere il naso l’ulteriore tasto parameter sulla sinistra perchè si confonde in maniera abbastanza facile con i tasti dediti ai controlli prefissati (ovvero Gain, Volume ecc ecc), però ammetto che difficilmente sarei riuscito a trovare un posto migliore, forse avrei differenziato i colori dei pulsanti per avere così un colpo d’occhio leggermente più immediato.
Il potenziometro “Parameter” è onestamente fuorviante, se usato da solo l’encoder setta il volume di uscita del nostro Tone Model (o profilo) creando un malinteso non indifferente sul potenziometro “Volume” che invece è il master volume di ToneX; inoltre, l’accesso a “tutte le opzioni” non è intuitivo per chi vuole di più”sia come impostazioni della macchina che per controllare i parametri in toto (controllo esterno con pedali o solo l’ accesso ai parametri avanzati tramite la user mode).
Per quanto possa accettare che le opzioni di editing del blocco amplificatore e del blocco cabinet possano essere “nascosti”, avrei cercato una soluzione meno complessa per l’accesso ai parametri avanzati dei controlli (come utilizzare più encoder premibili per compressore, gate e reverb per accedere alle loro opzioni) o permettere di avere una “eq mode” che tramite i pomelli di controllo potesse regolare le equalizzazioni in maniera più facile.
Forse sto chiedendo più del dovuto perchè non sono opzioni che verrebbero usate da tutti, però se si potessero limare determinati workflow, la macchina risulterebbe più semplice e immediata da usare.
Dal punto di vista del design estetico e tecnico lo reputo promosso sopra la sufficienza nonostante possa essere un design riciclato dai pedali a tre pulsanti messi sul mercato anni fa.
Non si salva il fatto di leggere le scritte su un display a sette segmenti, per quanto uno si possa impegnare, la cosa diventa difficoltosa.
Va inteso come un amplificatore o poco più
Per quanto lo possiamo definire “brutalista” come concetto, il modo migliore per intendere ToneX – oltre al discorso delle profilazioni, sia ben chiaro – è vederlo come un blocco amplificatore con un pedale overdrive in front, ma sarei ancora più minimalista e direi anche solo come un amp.
Questo perché, vengono sì inseriti un compressore, un noise gate e un riverbero, ma li possiamo considerare come degli effetti “di servizio”, che possono essere trovati anche sul pannello di alcuni amps, ovvero un controllo di Attack (come appare per esempio nella testata Genz Benz El Diablo 100) o un controllo di Reverb (come troviamo su un numero infinito di amplificatori).
Apriremo poi nella prossima puntata un’intera disquisizione sulla parte di equalizzazione perchè è molto diverso da quello che ci si può aspettare e non lo definirei nemmeno un effetto ma una vera e proprio feature a sé stante.
Quindi, ToneX è a tutti gli effetti una macchina da inserire in un sistema floor, con un paio di pedali in front (o anche solo un booster) e tutto il resto dopo la simulazione di ampli e cassa, come stanno facendo in tantissimi inserendo un Line 6 HX Effects o un Eventide H90 così da avere un sistema estremamente duttile.
Come si comporta la macchina (senza le catture)
Come detto nell’introduzione, cerchiamo di capire il comportamento del solo hardware, quindi della sola parte inerente la conversione e sommariamente la qualità audio della suddetta, delle catture faremo poi un discorso a parte.
La resa sonora attualmente è tra le migliori che si possono trovare nel formato “pedalone”, parlando esclusivamente di qualità hardware.
Volendo citare un dato più oggettivo di comparazione, facciamo un paragone dei parametri:
- Citiamo i dati ufficiali dal sito di Ik Multimedia sulla pagina principale di ToneX
- Citiamo poi i dati ufficiali di Fractal presenti alla pagina 113 del manuale utente dell’ FX III
- I dati ufficiali dell’Iridium arrivano direttamente dal sito di Strymon
ToneX | Fractal FX III | Strymon Iridium | |
Bit Depth: | 24 bits | 24 bits | 24 bits |
Sample Rate: | 192 kHz | 48 kHz | 96 kHz |
Dynamic Range: | 123 dB | 114 dB | Non disponibile |
Frequency Response: | 5 Hz–24 kHz | 20 – 20kHz | 20 – 20kHz |
Prendo Fractal come esempio perché l’azienda mette in chiaro tutto nei dati ufficiali, attualmente non sono in possesso delle altre macchine per fare una misurazione, quindi non prendetela come un accanimento verso l’FXIII.
Ora, guardiamo con occhio analitico questi dati, altrimenti si rischia di malinterpretarli, poiché nel mondo digitale bisogna tenere conto del tipo di tecnologia applicata nella simulazione dell’amplificatore.
Non è folle ipotizzare che ToneX campioni direttamente a 192 kHz, ma nemmeno che Fratal al suo interno non faccia un oversampling interno.
Nel mondo digitale subito dopo il campionamento, un elemento importante è il filtro anti-aliasing, che permette di effettuare i dovuti accorgimenti sulle frequenze, per poter assicurare che i dettagli del nostro segnale vengano correttamente presentati.
Inoltre, dobbiamo aggiungere che il numero di effetti che usano ambedue le macchine è molto diverso, così come il sistema di routing, parliamo di cinque effetti per ToneX se includiamo i noise gate, riverberi e EQ parametrico contro oltre il quintuplo su Fractal escludendo le possibilità di routing.
Quindi paragonare le due macchine solo per il sample rate sarebbe erroneo, ma per quanto riguarda invece la Frequency Response e il Dynamic Range possiamo dire che ToneX rivaleggia bene con una delle macchine multieffetto più costose del settore (e più blasonate), ma questo vale solo per la qualità audio, il routing non è minimamente paragonabile.
Identico discorso va fatto per le interfacce USB che inviano audio attraverso il protocollo di connessione: ToneX fa il minimo sindacale con un 44.1 kHz, ma anche Fractal che però permette di inviare 8 canali audio in entrata e altrettanti in uscita.
Reputo anche “superfluo” usare ToneX come interfaccia audio, oggi qualsiasi scheda dedicata anche di fascia bassissima ha sample rate migliori.
Discorso molto diverso se lo paragoniamo all’Iridium, purtroppo in questo caso il peso degli anni sulla macchina Strymon si fa sentire, ma è come sparare sulla croce rossa perché l’Iridium attualmente necessita di una nuova versione per tenere testa a tutte le nuove uscite (Friedman, Universal Audio ecc ecc).
Possiamo dire che il ToneX, escludendo il comparto software, riesce a dare una risposta molto ampia, non solo per poter effettivamente dare il miglior risultato sonoro possibile, ma anche per rimanere quanto più preciso possibile per permettere ulteriori processazioni da hardware esterni, ovvero:
- Pedali overdrive prima del ToneX
- Pedali di ritardo e/o modulazione dopo il ToneX
- Interfaccia audio dopo tutto il flusso del segnale audio
A prove effettuate inserendo overdrive, compressore e booster in ingresso e un H90 in uscita, la resa è stata soddisfacente; possiamo dire che digerisce bene la convivenza con altri hardware esterni, non generando una compressione fastidiosa (la Hx Stomp comprime già di più).
Ultimo dato che metto in gioco, è quello della latenza: mandando un impulso direttamente alla macchina e rimandandolo nella daw stessa (un loop non tanto dissimile dal reamping), il tempo medio (provando una decina di profili diversi, di rig completi con annessi riverberi, noise gate ecc.) è intorno ai 2,7 millisecondi, poco meno se usiamo solo il blocco amp o solo il blocco cab o comunque limitando le opzioni varie ed eventuali.
Ovviamente varia in base al tipo di profilo utilizzato, ma è comunque un tempo “utilizzabile” perchè si riesce a rimanere entro i 20 ms che è la tollerabilità media dell’orecchio umano (salvo alcuni casi).
Facendo l’ esempio di un rig, potremmo ipotizzare:
- ToneX – > 2,7 ms
- Eventide H90 – > 5,4 ms
- Hx Stomp -> 3,3 ms
Volendo aggiungere qualche pedale analogico in front possiamo aggiungere altri due millisecondi (mi tengo molto largo) e si arriva a un totale di 10 millisecondi o poco meno, a secondadei casi, che è comunque un buon risultato.
Ottimo lavoro quindi da parte di IK Multimedia di riuscire a mettere sul mercato un pedale che funge da “blocco amp” quasi senza compromessi in termini di resa sonora; la macchina riesce a essere dinamica e suona bene dal punto di vista generale.
Non costa poco, ma è la soluzione più economica
Attualmente, nonostante un prezzo comunque non indifferente (attualmente nel 2024 oscilla tra i 370 e i 410 euro) per quanto riguarda questo settore è attualmente la soluzione più economica sul mercato per un utilizzo semi-professionale e professionale.
Il suo diretto competitor è il Kemper Player, ma costa quasi il doppio (permette di aggiungere 4 slot di effetti, due prima e due dopo il blocco amplificatore) e teniamo di conto che è utilizzabile praticamente solo con l’applicazione dedicata, non avendo uno schermo fisico a bordo.
Diciamo che la differenza di prezzo è molto ampia e per certi versi difficilmente giustificabile se non per la tecnologia dei Liquid Profiles, ma che a questo punto per macchine così piccole l’usabilità è una variabile molto più importante.
Possiamo quindi affermare che se si vuole entrare nel mondo dei profili in maniera “economica” ma con un prodotto duraturo, ToneX attualmente pare essere una scelta quasi obbligata.
IK Multimedia è un marchio distribuito in Italia da Mogar Music.
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