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Sonicake 4: soluzioni per avere tutto in un solo pedale

È possibile ottenere un buon suono di chitarra utilizzando un solo piccolo pedale?

Molti chitarristi oggi sembrano preoccuparsi più di viaggiare leggeri che di impressionare il proprio pubblico con un suono di forte impatto.

Probabilmente chi scrive è un chitarrista “della vecchia scuola”: in tutta onestà io credo ancora che non esistano scorciatoie. Per avere un suono di chitarra che si distingua per qualità e ricercatezza, serve una strumentazione adeguata.
Non sono ancora convinto che una singola stompbox possa sostituire un intero backline di livello professionale senza alcuna differenza percettibile.
Di sicuro, c’è un ampio margine per un sano compromesso, il punto di incontro tra praticità e sound in cui tanti ottimi musicisti trovano la loro dimensione ideale.

Tuttavia, in alcune situazioni, un compromesso è del tutto impossibile: viaggiare con un singolo pedale leggero e ottenere una resa soddisfacente del suono è semplicemente un must!

I miei amici François Régis Cambuzat e Gianna Greco hanno un duo “da trincea” di nome Putan Club. François e Gianna assicurano di poter ottenere il loro suono ideale utilizzando un solo, leggero processore di effetti-amp modeler per ciascuno.
Giurano che in un “blind test”, nessun fonico o producer riuscirebbe a distinguere il loro multieffetto a pedale da un vero amplificatore valvolare di classe…

Come ho detto pocanzi, ne devo ancora essere convinto, però bisogna riconoscere che François e Gianna insistono su un punto molto importante.
I Putan Club fanno una media di 150 spettacoli dal vivo all’anno in tutto il mondo: da un festival mainstream in Australia alla sala concerti più anti-convenzionale in Asia o Africa.
A meno che non si possa contare sull’organizzazione di un management mainstream, è semplicemente impossibile girare il mondo trascinandosi dietro un intero backline.

Ecco un altro esempio. Recentemente mi è capitato di esibirmi con la mia band a bordo di un camion in movimento nel bel mezzo di una manifestazione. Comprensibilmente, si trattava di una situazione calda “mordi e fuggi” che richiedeva un allestimento tecnico essenziale e agile.
Il backline e l’impianto audio erano di bassa qualità e arrangiati alla men peggio, eppure, che ci crediate o no, abbiamo ricevuto complimenti per il timbro delle chitarre.
Ciò è avvenuto in buona parte, grazie agli strumenti Sonicake che stiamo per scoprire.

Nel video BTR #51 abbiamo fatto la conoscenza con Sonicake, questa emergente startup con sede in Cina che produce effetti per chitarra. La Sonicake dichiara di impegnarsi nel produrre strumenti con un rapporto qualità/prezzo senza precedenti.
Nel loro catalogo in costante e rapida evoluzione, Sonicake offre una serie di “soluzioni chiavi in ​​mano”: pedali piccoli e ben congegnati da portare facilmente ovunque per ottenere gli effetti essenziali per una prestazione versatile e un suono soddisfacente; ciò che Sonicake chiama “One Stop Gig Solutions“.

Provate ad immaginare quanto questi strumenti possano rivelarsi utili quando si viaggia con le rigide regole delle compagnie aeree low cost o quando ci si sposta per fare busking on the road.

Diamo uno sguardo più da vicino a queste soluzioni…

Sonicake

Soluzione 1: Boom Avenue

La prima soluzione che riveliamo è il Sonicake Boom Avenue, modello della serie “Sonicbar”. 
La linea “Sonicbar” consiste in 5 multieffetti compatti, robusti ed economici. Ognuno di questi pedali è costituito da una vera e propria catena di quattro effetti opportunamente combinati in un unico involucro metallico, di soli 26 centimetri; entra comodamente nella tasca della gig-bag.

Ciascun modello Sonicbar include una selezione dei quattro effetti più utili ad un determinato tipo di sound o stile musicale, con l’aggiunta di un simulatore di cabinet integrato che consente di collegarsi direttamente al PA o ad una interfaccia audio.
Quando un effetto viene attivato, le sue manopole a led colorati si illuminano, per facilitare le regolazioni ma anche per un’apprezzabile presenza scenica. 

I multieffetti Sonicbar funzionano con comune alimentatore da 9v stile Boss, addirittura fornito in dotazione con ogni modello.
Il nome e la grafica del Boom Avenue suggeriscono che questo multieffetto a pedale, compatto e maneggevole, è concepito per dare allo strumento la potenza di bassi di una batteria di fuochi d’artificio, per sollecitare il subwoofer dell’impianto come si conviene.

È dedicato ai bassisti ma lo vedrei bene impiegato anche con chitarre in detune, chitarra baritona o qualunque altro strumento venga destinato alla gamma di frequenze basse del suono della band.

Il primo effetto in linea è un boost del volume e compressore. Aggiunge una buona dose di corposità e presenza per bucare facilmente attraverso il mix. Se lo utilizzate con un piccolo ampli fate attenzione: ha abbastanza potenza da far saltare il cono di un altoparlante per chitarra tradizionale!
Di seguito, abbiamo un Fuzz derivato dal Big-Muff Pie russo, per un suono sporco o addirittura devastante.

Il terzo effetto in linea è un preamplificatore versatile; è pensato per ricreare il classico timbro Ampeg attraverso un controllo di Gain e una sezione di Equalizzazione a 3 bande. Questo preamp consente di spaziare disinvoltamente dal pulito ad un tipico suono di basso rock crunch.

Infine, la catena degli effetti è chiusa da un Octave, che consente di raggiungere toni bassi ancora più profondi. Questo effetto genera due note, rispettivamente una e due ottave sotto la nota fondamentale.

È possibile mixare il segnale dry originale con le due note sintetizzate, in modo analogo a quanto avviene con il Pog Electro Harmonix.

Sonicake

Il Boom Avenue offre ancora di più; grazie ad una connessione send/return, si possono aggiungere facilmente alla catena, dopo il preamp, effetti esterni come, ad esempio, un riverbero o un delay.
Inoltre, un’uscita XLR consente il collegamento diretto a una scheda audio o al mixer dell’impianto senza la tipica asperità di un segnale diretto.

Fondamentalmente, in un unico pacchetto ben congegnato, si hanno a portata di piede gli effetti più comuni per modellare il timbro del basso con una interessante versatilità timbrica.

Soluzione 2: Twiggy Blues

Il Twiggy Blues è un altro componente della serie Sonicbar. È rivolto ai chitarristi inclini a suoni rock-blues di stampo classico e al “buon vecchio” crunch di un amplificatore valvolare. Il suo overdrive, di ispirazione vintage ha una resa ben più che soddisfacente, con distorsione morbida e ricca di polpa.

Sonicake

Non nasconderò, infatti, che il “Twiggy Blues” è entrato a far parte a buon diritto della mia strumentazione personale e al momento è la mia “one-stop gig solution” preferita.

Il primo effetto è il cosiddetto “secret compressor”. Non so il motivo per cui venga definito “segreto”, è un semplice ma efficace compressore con due manopole per controllare il volume e la compressione.
Io lo uso con un leggero boost del volume e solo un po’ di compressione per un discreto ma incisivo intervento di maquillage del suono.

Di seguito abbiamo l’overdrive chiamato “Blues”: volume poco oltre la metà, manopola del tono leggermente chiusa, guadagno a piacimento e si ottiene una saturazione calda, presente e corposa. Un timbro che Sonicake, con un certo ottimismo, descrive come “il suono di un amplificatore Dumble con una spesa di 90 Euro”.

Il Twiggy Blues include anche un delay dal suono morbido, nonostante il circuito digitale. Il suo nome “Slapback”, descrive efficacemente la sua vocazione naturale. Infatti questo delay fornisce una soddisfacente emulazione di eco a nastro di tipo slapback e, allungando il tempo di ritardo, crea ripetizioni sufficientemente ricche e articolate.

L’ultima manopola della linea è chiamata “Air” e arricchisce il sound con un alone di riverbero, anch’esso digitale. Con la sua singola manopola, si può spaziare dall’effetto ambientale di una piccola stanza all’acustica di una grande sala.

Il Twiggy Blues ha anche uno switch per attivare un simulatore di cabinet che consente il collegamento diretto al mixer dell’impianto o ad una interfaccia audio, con risultati sorprendenti.
Insomma, infilando in custodia una Sonicbar da 500 gr, si è pronti a partire e suonare ovunque. 

Sonicake

Inoltre, per principianti e musicisti con un budget limitato, consiglio senza alcun dubbio questo o qualsiasi altro pedale della serie Sonicbar come soluzione “all inclusive” a costo contenuto. 

In particolare, se il rock classico è più nelle vostre corde, Sonicake propone il modello “Rockstage”, che ha un effetto Chorus, mentre il “Black Hammer” ha uno stadio ad alto guadagno dedicato ai chitarristi metal.

Soluzione 3: Matribox

La soluzione più versatile e completa di questa rassegna è la Matribox. È un processore multieffetto digitale compatto con uscita stereo e pedale di espressione integrato, che può essere utilizzato anche come pedale Wah.

Sonicake

Questo comodo apparecchio è dotato di accordatore, loop station, drum machine e interfaccia audio USB con funzione OTG o “on the go” per dialogare con smartphone o altri dispositivi Android. Tutto viene fornito in un unico pacchetto leggero e di dimensioni contenute.

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Il Matribox vanta un’elaborazione del segnale ad altissima risoluzione e una tecnologia avanzata di modelling digitale ma devo ammettere che non mi ha del tutto convinto.
Infatti, se facciamo veramente sul serio con il nostro “guitar tone”, il Matribox potrebbe apparire “artefatto” e, onestamente, non lo userei mai in un concerto delle mie band o nel mio set-up da studio.

Tuttavia considero il Matribox un buono strumento per esercitarsi in viaggio o per assistere la fase creativa. L’ho trovato utile per lavorare su nuove idee e comporre nuovo materiale con i miei compagni di band. Infatti, con il Matribox si hanno a disposizione un looper e possiamo trarre ispirazione da 100 ritmi di batteria incorporati. L’utilizzo è relativamente intuitivo.

Il modo più semplice per procedere è utilizzarlo in modalità “Preset”. Si può navigare tra 99 suoni preimpostati in fabbrica, per chitarra elettrica ma anche per basso e chitarra acustica.
Gli utenti più esperti possono modificare la catena virtuale degli effetti e scegliere tra 40 amplificatori con 38 diverse simulazioni di cabinet.

Ogni suono personalizzato può essere salvato in un banco con 99 memorie impostate dall’utente; l’editing può essere gestito anche con il software in dotazione.

In conclusione consiglio il Matribox per quelle applicazioni in cui la praticità deve incontrare grande flessibilità e massima versatilità per spaziare tra diversi stili musicali.

Sonicake

Soluzione 4

Infine, abbiamo un’altra valida alternativa. Questa volta non si tratta di un unico effetto “all inclusive”, ma piuttosto di una soluzione modulare “custom”.

Infatti, possiamo assemblare, secondo le nostre esigenze, una catena essenziale composta da una coppia di piccoli pedali multifunzionali. La collezione di “Mini stomp-box” nel catalogo Sonicake, presenta una serie di pedalini estremamente compatti e versatili. Questi effetti offrono una molteplicità di funzioni essenziali in un piccolo involucro.

Ad esempio, il Sonicake Blue Skreamer è un piccolo overdrive dual mode completamente analogico. Combina due circuiti classici: l’essenziale Tube Screamer e un overdrive in stile Dumble.

Sonicake

Questo pedale ha un ottimo rapporto qualità/prezzo; ha un resistente involucro in metallo con commutazione true bypass e vanta una dinamica ricca e una buona sensibilità al tocco.
Con il micro-switch in posizione abbassata, si ottiene la modalità “Warm”, una convincente emulazione di overdrive valvolare. Con lo switch verso l’alto, si ottiene la modalità “Loud”, con un timbro più spesso e cremoso.

Per aggiungere effetti di acustica ambientale, si può combinare con il doppio pedale “Levitate”.
Questo effetto, comprende in un unico pedale economico, un Delay digitale con funzione “tap tempo” e un riverbero di tipo “plate”. Il Levitate dispone inoltre di circuito con buffered bypass e controlli di regolazione indipendenti per il mix dei segnali dry e wet.

Sonicake

Combinando il Sonicake Blue Skreamer ed il Levitate, con una spesa di circa 80 Euro, si ottengono due circuiti overdrive alternativi, delay, riverbero e buffer; il tutto contenibile nel palmo di una mano.

Questa soluzione è particolarmente consigliata per i principianti; infatti non si dovrà “sposare” un unico multieffetto ma si potrà iniziare con una catena di effetti essenziale per poi espanderla o sostituirla gradatamente secondo le proprie esigenze, sperimentando con diversi pedali. 

Tiriamo le somme

Queste quattro soluzioni non sono certo sofisticate rig da superstar. Sicuramente non sono apparecchi concepiti per ottenere “il miglior suono del mondo”: non in uno studio di registrazione professionale né in concerto.

Tuttavia, penso che qualsiasi musicista dovrebbe prendere in considerazione un “piano B” per ottenere un suono soddisfacente in situazioni in cui pedaliere ingombranti e pesanti e set-up complessi sono fuori dal gioco.

Gli effetti che abbiamo preso in considerazione offrono un rapporto qualità/prezzo estremamente favorevole. Questi pedali Sonicake sono un ottimo punto di partenza per principianti e musicisti con un budget limitato.
Per i più esigenti possono diventare un set-up “da battaglia” che non richiede preziose risorse economiche. Infatti questi pedali possono facilmente viaggiare quando occorre spostarsi con un bagaglio leggero, ad esempio per un volo low-cost.

Sono pedali ideali per fare “busking” o improvvisare un live set per strada; possono rivelarsi preziosi per audizioni, prove, esercizi casalinghi, jam session, una breve apparizione in un programma radiofonico o un concerto con cambi palco frettolosi oppure possono accompagnarci in tour come backup di emergenza.
Consiglio dunque di prendere in considerazione una di queste quattro soluzioni per il nostro “piano B”.

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