HomeStrumentiTeoriaDalla teoria all’espressione: come trasformare gli accordi in storie musicali

Dalla teoria all’espressione: come trasformare gli accordi in storie musicali

Un uso non solo corretto, ma anche "emozionale" degli accordi, può trasformare la composizione musicale in una narrazione, collegando armonia, improvvisazione e tecnica strumentale.

La composizione musicale è un processo affascinante, che richiede sia una solida base teorica che la capacità di esprimere emozioni attraverso il linguaggio della musica.

Tra gli strumenti essenziali per chi desidera creare musica efficace, c’è senza dubbio la conoscenza degli accordi. Capire come costruire gli accordi e le triadi è fondamentale non solo per comporre, ma anche per improvvisare e dare vita a brani che raccontano vere e proprie storie.

La geometria degli accordi: una base per la creatività

Manuele Montesanti, nel suo corso Armonia Funzionale, ci introduce a un approccio interessante, descrivendo la costruzione degli accordi come una sorta di “geometria musicale”.

Secondo Montesanti, ogni accordo ha un ruolo narrativo all’interno di una composizione. Non si tratta solo di scegliere gli accordi in base alla loro struttura armonica, ma di considerare l’effetto emotivo che producono.

Si parte dalle triadi maggiori, costruite attraverso intervalli di terza. Un esempio? La triade maggiore di Do, che si forma aggiungendo una terza maggiore (quattro semitoni) dalla tonica, trovando la nota Mi, e poi una terza minore (tre semitoni) da Mi, arrivando alla quinta, Sol​.

Manuele Montesanti

“Partiamo da una tonica che dà il nome all’accordo… e aggiungiamo un intervallo di terza maggiore che è composto da quattro semitoni. […] Aggiungendo un ulteriore intervallo di terza minore, troviamo la somma di un intervallo di terza maggiore ed uno di terza minore che danno vita all’accordo Do” (Manuele Montesanti)​.

Questa logica geometrica non è solo un esercizio teorico: è la base da cui nascono melodie e progressioni armoniche capaci di evocare emozioni. La comprensione degli accordi regolari e irregolari, così come delle triadi maggiori e minori, apre la porta a una vasta gamma di possibilità creative.

Una volta che hai costruito l’accordo, puoi sperimentare con diverse posizioni e inversioni sulla tastiera o sulla chitarra.
Prova a suonare un Do maggiore in posizione fondamentale, poi in primo rivolto (Mi-Sol-Do) e nel secondo rivolto (Sol-Do-Mi). Questo ti aiuterà a comprendere meglio il movimento all’interno degli accordi e come usarli nella tua composizione.

Esempio pratico: creare tensione e risoluzione

Prova a suonare una progressione Do maggiore – La minore. Questo cambiamento da un accordo maggiore a uno minore produce una sensazione di tensione, poiché La minore (Am) rappresenta il sesto grado della scala di Do. Puoi risolvere questa tensione tornando a Do maggiore, o portarla a un climax modulando verso un’altra tonalità (per esempio, Sol maggiore).

Esercizio:

  • Suona una progressione semplice: Do maggiore – Fa maggiore – Sol maggiore – Do maggiore.
  • Modifica questa progressione cambiando Sol maggiore con un La minore.
  • Nota come la progressione si trasforma e come cambia l’emozione espressa.

L’armonia nel contesto: comping e improvvisazione

Nel corso Armonia Funzionale, Montesanti approfondisce il concetto di comping, ovvero l’accompagnamento armonico. Il comping è una tecnica fondamentale non solo per la musica d’ensemble, ma anche per chi vuole accompagnare se stesso durante l’improvvisazione.

Esempio pratico: comping con accordi di settima

Un’altra tecnica introdotta da Manuele è l’uso degli accordi di settima dominante. Questi accordi sono perfetti per creare tensione prima di risolvere in un accordo maggiore o minore.

Prova a suonare una progressione di Sol7 – Do maggiore. Qui, Sol7 (settima dominante) crea tensione che si risolve perfettamente su Do maggiore. Questa progressione è alla base di tantissime composizioni e può essere usata in vari stili musicali.

Esercizio avanzato:

  • Suona la progressione Re minore – Sol7 – Do maggiore.
  • Aggiungi delle variazioni ritmiche nel comping per rendere la progressione più interessante. Puoi provare con tecniche di strumming o fingerpicking se suoni la chitarra, o utilizzare diverse dinamiche al pianoforte.

Improvvisare con le triadi e gli accordi complessi

Una delle chiavi per diventare un musicista versatile è saper improvvisare utilizzando gli accordi e le scale. Manuele Montesanti propone una serie di esercizi di improvvisazione basati su triadi e accordi a quattro voci.

Esercizio pratico: improvvisare su una progressione

Prendi la progressione Do maggiore – Sol maggiore – Fa maggiore – Do maggiore e prova a improvvisare una melodia utilizzando solo le note dell’accordo (le triadi). Questo ti aiuterà a creare melodie più coese e armonicamente interessanti.

Una volta che ti senti a tuo agio, puoi iniziare a utilizzare note di passaggio o scale per arricchire la tua improvvisazione.

montesanti

“Grazie a questo aspetto geometrico, andremo nella direzione dell’improvvisazione… Tutta questa serie di accordi diventerà l’alfabeto del nostro linguaggio musicale” (Manuele Montesanti)​.

Insomma…

Comporre musica significa combinare accordi, melodie e ritmi per creare una narrazione musicale che possa risuonare emotivamente con l’ascoltatore. La comprensione della geometria degli accordi, come spiega Manuele Montesanti nel suo corso ci permette di trasformare la teoria in una forma espressiva potente.

In definitiva, ogni musicista dovrebbe approcciare gli accordi non solo come elementi teorici, ma come pezzi fondamentali di un puzzle emotivo, capaci di comunicare e coinvolgere profondamente.