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Two Notes GENOME si evolve: versione standalone e nuovi amp disponibili

Two notes lancia GENOME v1.6 standalone con nuovi amplificatori TSM-Ai e cabinet DynIR.

Two notes Audio Engineering ha recentemente rilasciato la versione 1.6 di GENOME, il suo software di modellazione di amplificatori ed effetti, introducendo una significativa novità: la disponibilità come applicazione standalone, oltre che come plug-in per DAW.

Nuove funzionalità e suoni

L’aggiornamento alla versione 1.6 porta con sé l’inclusione di due nuovi amplificatori TSM-Ai e dieci modelli aggiuntivi di cabinet DynIR.

Inoltre, la collezione standard di cabinet di GENOME è stata arricchita con la Anniversary Edition Cabinet Collection, registrata presso i Mirador Studios. Questa raccolta offre sonorità ricche e piene di carattere, ispirate a marchi iconici come Fender, Peavey, Mesa Engineering, Soldano, Ampeg, Vox, Gibson e Marshall.

I nuovi amplificatori TSM-Ai introdotti sono:

  • PVH50: un design a due canali ispirato al Peavey 5150, capace di offrire una gamma che va dal crunch rock energico a sonorità metalcore articolate.
  • CaliBro73: un’interpretazione del leggendario Fender Bassman del 1973, noto per la sua versatilità sia come amplificatore per basso che come piattaforma per pedali per chitarristi.

Prezzi e compatibilità

GENOME v1.6 è compatibile con sistemi operativi Windows 10 o versioni successive e macOS 10.15 o versioni successive.
È disponibile nei formati VST3, AU e AAX, oltre alla nuova applicazione standalone. Il software è acquistabile al prezzo di €79,99.

Guillaume Pille, CEO di Two notes Audio Engineering, ha dichiarato:

“Dalla presentazione di GENOME al NAMM 2024, abbiamo ricevuto numerose richieste per un’applicazione standalone completa. Oggi rispondiamo a questa esigenza! Dopo una serie di rilasci di componenti premium, GENOME continua la sua evoluzione naturale come soluzione di primo livello per la modellazione del suono. Pensare che questo sia il punto di arrivo sarebbe un errore; il nostro percorso è pronto a ridefinire tutte le aspettative su cosa possa essere un backline digitale, e non vediamo l’ora di mostrare agli utenti cosa abbiamo in serbo!”