Frank Bello è un vero e proprio “ragazzo di strada”, nato nel Bronx nel 1965 e poi diventato bassista degli Anthrax, una delle band più influenti del thrash metal e uno dei simboli del metal della “grande mela”.
Entrato nel gruppo nel 1984, all’inizio come tecnico, ha ben presto sostituito Dan Lilker, contribuendo significativamente al successo della band con album come Spreading the Disease e Among the Living.
Nel corso della sua carriera, Bello ha sviluppato uno stile distintivo che combina aggressività e melodia. Si è separato dalla band solo per un anno, tra il 2004 e il 2005, per militare negli Helmet, il che segna una storia musicale con gli Anthrax di ben 40 anni, proprio nel 2025.
Ha collaborato anche con altre formazioni, come gli Altitudes & Attitude, e più recentemente ha partecipato ai tour dei Satyricon. La sua versatilità e dedizione alla musica lo rendono una figura di spicco nella scena metal internazionale.
Inoltre, Frank ha rilasciato nel 2022 un EP intitolato “Then I’m Gone” con tre canzoni, oltre a uno speciale audiolibro narrato da Frank in persona, tratto dalla sua autobiografia Fathers, Brothers, and Sons (di cui è coautore Joel McIver).
Siamo quindi molto felici di essere riusciti a intervistarlo, anche perché molti di noi in redazione sono cresciuti con i suoi dischi!
Gli Anthrax rappresentano un caposaldo del Thrash Metal. Come si è evoluto il tuo approccio al basso nel corso degli anni con la band?
Il mio approccio al basso è sempre stato quello di aggiungere un sound unico alla canzone, senza però essere d’intralcio. Alla fine, si tratta sempre di fare in modo che la canzone risulti il meglio possibile.
Hai influenzato molti musicisti con il tuo stile aggressivo ma melodico. Ci sono bassisti o artisti che ti hanno particolarmente ispirato?
Grazie per il complimento. Ci sono molti bassisti straordinari che mi hanno ispirato. Sono cresciuto con Geddy Lee, Steve Harris e Geezer Butler come riferimenti.
Altri bassisti mi hanno insegnato molto, ma questi tre grandi musicisti mi hanno mostrato come pensare fuori dagli schemi e utilizzare la melodia nel basso all’interno delle canzoni.
In una band con un suono così unico, come fai a garantire che le tue linee di basso abbiano impatto e aggiungano profondità alla musica?
Bella domanda. Nel corso degli anni ho imparato che le linee di basso devono avere senso all’interno della canzone e devono aggiungere uno strato “gustoso” che apporti profondità e impatto in modo organico.
Come è nata la tua collaborazione con Tech 21 per la creazione del tuo pedale signature, lo Street Driver 48?
Ho usato lo stesso SansAmp nel mio setup per molti anni, quindi ho sempre saputo quanto Tech 21 NYC sia un’azienda eccezionale. Hanno una grande esperienza con i suoni del basso.
Avevo alcune idee per un pedale e ho chiesto a un amico, Joel McIver, di mettermi in contatto con il loro rappresentante, Tyme Rogers. Da lì, ho lavorato con Andrew Barta (il genio di Tech 21) e John Bednar per progettare il mio pedale Street Driver 48.
Questo pedale rappresenta il mio suono e la mia personalità, ne sono molto orgoglioso. Posso letteralmente collegarlo ovunque e suonare come me stesso. Tech 21 NYC è fantastica!
Quali sono le caratteristiche principali che lo rendono unico e come riflettono il tuo suono personale?
Le caratteristiche principali del mio pedale sono il controllo del gain e dell’overdrive attraverso il “drive“, il controllo dei bassi e degli alti per il taglio o il boost, e il livello per il volume principale.
Le caratteristiche che adoro sono il pulsante “Dirt“, che aggiunge un extra di gain e cattiveria, e il pulsante “Filth“, che porta tutto a un livello ancora più estremo.
Abbiamo ricevuto recensioni incredibilmente positive da musicisti di tutto il mondo, e sapere che questo pedale aiuta i bassisti a trovare il loro suono mi rende felice.
Usi impostazioni diverse a seconda che tu stia suonando dal vivo o registrando in studio? Puoi condividerne alcune con i bassisti che ci leggono?
Una delle grandi qualità di questo pedale è la sua capacità di adattarsi a qualsiasi situazione, sia in studio che dal vivo. L’ho già usato sul nuovo album degli Anthrax, dove il nostro produttore, Jay Ruston, ha detto che è il miglior suono che abbiamo mai ottenuto.
Dal vivo, alzo un po’ gli alti per emergere nel mix della band. Nei concerti con i Satyricon, invece, ho ridotto gli alti e aumentato il drive per ottenere un suono più simile a quello di Geezer Butler.
Pensi che il pedale possa trovare spazio anche in generi diversi dal thrash metal?
Sì, assolutamente! Dalle recensioni ricevute da musicisti di generi diversi, posso dire con certezza che questo pedale ha un posto in qualsiasi genere musicale. Non lo direi se non ci credessi davvero.
Quest’anno hai suonato dal vivo con i Satyricon. Com’è stato immergersi in un sound così oscuro e diverso rispetto agli Anthrax? Ci sono state sfide particolari?
Ho adorato suonare con i Satyricon! Sono musicisti e persone fantastiche. Mi piace mettermi alla prova perché voglio sempre migliorare come bassista. Affrontare nuovi stili mi fa uscire dalla mia zona di comfort e mi spinge a crescere.
Con i Satyricon, ho sviluppato un suono ispirato a Geezer Butler, con più profondità e drive. Anche in questo caso, il pedale Street Driver 48 è stato fondamentale per adattarmi rapidamente al sound richiesto.
Cover photo © pitpony.photography / CC-BY-SA-3.0
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