After the Gold Rush è uno degli indiscussi capolavori di Neil Young e in generale della musica dello scorso secolo. Festeggia il suo 50° compleanno con un’edizione deluxe e film concerto.
Difficile, difficilissimo scegliere un album preferito tra quelli del mitico Neil Young. Sicuramente però, tra i primi non può mancare nel modo più assoluto After the Gold Rush, registrato tra il 1969 e il 1970 una parte ai Sunset Studios di Los Angeles e l’altra ai neonati Sound City Studios della stessa città.
Nel bellissimo documentario di Dave Grohl dedicato a questi ultimi studi di registrazione – che vi consigliamo caldamente di vedere e rivedere più volte – si racconta di un giovane Young che arriva con una vecchia auto piuttosto sgangherata dai cui finestrini esce solo fumo (e non certo di sigarette…), seguito (o inseguito?) da una volante della polizia locale…
Si tratta di un album che alterna bellissime ballate, di cui molte acustiche come da sua tradizione a partire dalla opening track “Tell Me Why“, a brani più vicini al country e alcune sferzate di ottimo rock, come in “When You Dance I Can Really Love“, una delle canzoni più famose di Young.
C’è poi il brano da brividi “Don’t Let It Bring You Down” con l’accordatura aperta della chitarra che dona un tono profondo che ben ne sottolinea il gusto agrodolce, tra ottimismo e disperazione.
C’è poi la title track, cantata su un’intonazione particolarmente alta, una canzone che ancora oggi potrebbe essere attualissima con il suo testo a difesa di Madre Natura contro una vocazione dell’uomo purtroppo troppo spesso verso la guerra e la distruzione (attualmente Young è un grande supporter della campagna ambientalista sul Climate Change).
C’è del pianoforte in quest’album, peraltro suonato da Nils Lofgren, cantautore e polistrumentista americano che però all’epoca non aveva mai messo mano sui tasti bianchi e neri in una registrazione in studio.
L’approccio di Young a questo disco fu del resto anche espandere la creatività dei musicisti su terreni a volte poco consoni.
Ebbene, quest’album di pura grande musica che tutti dovrebbero conoscere e possedere compie quest’anno ben 50 anni e festeggia il mezzo secolo con una nuova edizione deluxe che includerà anche un film in cui viene ripreso il concerto del 22 gennaio 1971 allo Shakespeare Theater di Stratford, nel Connecticut.
Questo concerto avvenne 3 giorni dopo la famosa esibizione alla Massey Hall di Toronto, da sempre idolatrata dai fan dell’artista e anche da lui stesso molto amata. Pur tuttavia, in una recente dichiarazione ha affermato: “riascoltandoli oggi, io e il produttore John Hanlon siamo convinti che il concerto allo Shakespeare Theater sia anche superiore. È una performance più rilassata, registrata su pellicola 16mm. È la performance definitiva di quell’era, personalmente ed emotivamente credo descriva perfettamente quel periodo”.
Non si hanno ancora notizie precise sulla data di uscita del box set, ma presumibilmente sarà intorno al 19 settembre, il giorno che venne pubblicato 50 anni fa.
L’uscita sarà curata dalla Reprise Records e con ogni probabilità supervisionata dal cantautore, da sempre attento alla qualità audio di qualunque formato si parli.
Mentre aspettiamo la nuova edizione, ci riascoltiamo un po’ di questo fantastico album.
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