Per il secondo articolo della serie Are you Experienced? parliamo della registrazione di chitarra e voce, con scelta estremamente accurata, quasi maniacale, dei microfoni e del loro posizionamento, sempre tenendo ben in mente che”bisogna sperimentare per portare gli strumenti ai loro limiti!“.
Premessa: escludo l’elenco delle decine di microfoni che non ci sono piaciuti al 100% (a noi e al chitarrista) e parlo esclusivamente di quelli che sono stati scelti e del motivo della nostra selezione!
Per una sessione didattica ho coinvolto il mio amico Emiliano Girolami, che condivide con me la passione per la musica West Coast degli anni ’70, in particolare i mitici CSN&Y, per eseguire un suo arrangiamento della celeberrima Find the Coast of Freedom, una delle poche canzoni politiche che non scandiscono una marcetta, ma gradevole come pochi brani!
Generalmente una buona ripresa di chitarra prevede una coppia di microfoni su corpo e sul manico… fortunatamente ora è accettato il suono delle corde sotto i polpastrelli che una volta era ritenuto rumore!
Abbiamo dato la priorità alle coppie selezionate (matched rende l’idea per gli anglofoni) di microfoni, ma non abbiamo tralasciato test con capsula larga e capsula stretta alternate fra manico e corpo della chitarra.
Dopo alcune prove abbiamo deciso di inserire anche un microfono centrale verso la buca, soluzione che dal vivo risolve la maggior parte dei problemi e limita il numero di microfoni/ingressi necessari per una buona ripresa, provando anche in questo caso diversi microfoni prima della scelta finale.
Infine abbiamo deciso di utilizzare anche una coppia di microfoni per una ripresa “stereo” ambientale… non una vera e propria AB quanto piuttosto una ripresa ambientale vera e propria, convergente verso la chitarra da poco meno di 3 metri di distanza (altezza intorno ai 2 metri e a circa 2 metri dalla buca della chitarra).
Passiamo alla registrazione: al solito il setup di base è stato Schertler Arthur + RME UFX + Nuendo @ 96kHz, 32 bit floating; Emiliano ha deciso di eseguire senza usare il metronomo.
Come scritto sopra la prima scelta fatta ha riguardato la coppia di microfoni selezionati per corpo e manico basata su test accurati fatti sia per la Gibson J15 usata per la base sia per la Larrivée L-03 per le tracce soliste.
La scelta è ricaduta una coppia selezionata di cardioidi Earthworks SR77 (la prima serie ora denominata SR30), lineari fino a 30kHz con tolleranza entro 0,25dB che ci hanno dato il suono lineare e cristallino che cercavamo per rendere tutte le armoniche necessarie per questo brano.
Per il microfono centrale abbiamo cercato un suono “complementare” con un carattere molto diverso da quello degli SR77.
Dopo molte prove la scelta è ricaduta su un Lauten LA320 in cardioide, un microfono dal suono caldo grazie alla sua capsula da 1″ e al doppio triodo ispirato ai classici microfoni tedeschi. Caldo, ma senza “impastare” i bassi/medio-bassi nonostante la vicinanza alla buca, e lineare nella gamma superiore delle frequenze della chitarra, restituendoci la potenza dell’energia sonora emessa e il dettaglio dei passaggi meno intensi.
Infine per l’ambiente abbiamo optato per una coppia selezionata di omni Earthworks QTC1. La serie QTC sono degli omni ideali per sorgenti di bassa intensità (QTC = Quiet Time Coherent) ma in grado di sopportare fino a 140dB di SPL con una linearità esemplare da 3Hz a 40kHz.
In pratica si sono rivelati i più lineari nel riprendere la nostra sala di ripresa, che è poco assorbente per dare una risposta viva, rispetto a una stanza piena di bugnato e trattamenti vari, ma pur restando controllata e gradevole per i cantanti.
Nota sugli Earthworks: l’impedenza di soli 65Ω rende il carico ottimale per qualsiasi ingresso microfonico, ma l’esigenza di phantom 10mA li rende critici per i preamplificatori di scarsa corrente (n.d.r. funzionano, ma non suonano al 100%… è un po’ come mettere la benzina agricola a una Ferrari, ecco!)
Dopo la scelta accurata dei microfoni e del loro posizionamento (non fate riferimento alle foto… lì già ci stavamo rilassando!) la registrazione è andata avanti in modo lineare e tranquillo, le diverse riprese sono state dedicate alla scelta della sessione migliore dal punto di vista espressivo ed emotivo…
Per la voce abbiamo fatto un cambio abbastanza radicale di microfoni: il primo attore, come vedete nel video, è diventato il Blue Mouse, un microfono che restituisce il suono larger than life, che ci serviva per questa sessione, anche in considerazione che il buon Emiliano doveva rimpiazzare 4 gran belle voci!
Per la ripresa ambientale ai suddetti Earthworks QTC40 abbiamo affiancato una coppia selezionata di AEA Nuvo N8 in Blumlein (beh ognuno ha le proprie fisime e il proprio ambiente di ripresa…) stavolta esaltati dal loro indiscutibile pre TRP2.
Il missaggio è stato realizzato da Emiliano nel suo studio personale; dopo aver ascoltato le innumerevoli tracce (avevo detto che ci eravamo “allargati” con un parco microfoni da capogiro!) ha deciso di non intervenire affatto sull’EQ e ottenere il suono giusto solamente regolando i livelli di ogni traccia.
Chitarre e voci sono state inviate a due bus della DAW (Studio One con Presonus Studio 192) e da lì a due ingressi stereo dell’SSL SiX. La somma è passata attraverso i trasformatori dell’SSL Fusion e il Bus Compressor del mixer con una riduzione di guadagno molto leggera (2-3dB).
Per le sperimentazioni e tutte le sessioni (2 giorni pieni!) che hanno dato vita a queste registrazioni mi sono avvalso della fattiva collaborazione di Paolo De Francesco,Tiziano Alfieri e Valerio Atturo.
Ah, stavolta c’è addirittura un video… buon ascolto!
Ringrazio in ordine alfabetico per la splendida collaborazione tutti gli importatori dei dispositivi utilizzati in questa sessione:
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- Aramini – Schertler
Hal Leonard Italia – Blue Microphones - MidiMusic – Presonus
- MidiWare – Earthworks & SSL
- TeDeS – AEA & Lauten
- Yamaha/Steinberg – Nuendo
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