Tutto nasce dalla televisione, rea di aver dato visibilità a un contesto particolare grazie a un programma che da alcuni anni sta spopolando soprattutto negli USA: stiamo parlando di Pawn Stars, ambientato in un negozio dei pegni di Las Vegas e che mostra le situazioni più notevoli e pittoresche che possono verificarsi in uno store del genere.
Già nei mesi scorsi avevamo visto che all’interno del programma non mancano riferimenti al mondo della musica e degli strumenti, con il chitarrista dei Def Leppard Phil Collen che era stato invitato a testare una sua chitarra proposta al suddetto banco dei pegni da un venditore privato.
Ma come vedremo in alcuni casi sono passati sul bancone degli esemplari a dir poco entusiasmanti per chi, come noi, è fanatico della sei-corde.
Il primo strumento che compare in questo estratto dedicato alle chitarre d’eccezione passate sul bancone del Gold & Silver Pawn Shop è una Gibson SJ-200 risalente addirittura al 1941: il venditore la presenta come “un pezzo di storia del Rock’n’Roll”, e non gli si può dar torto considerando che, al di là dell’effettivo pregio di uno strumento icona nel suo genere, la chitarra è appartenuta (con tanto di certificato) nientemeno che a Stephen Stills del leggendario terzetto.
Il responsabile del banco quasi non crede ai suoi occhi e si consulta con il solito esperto di strumenti musicali, che gli conferma la validità del pezzo che ha sotto gli occhi. Dopo una brevissima contrattazione, il negozio acquisisce la chitarra al prezzo di 85.000 dollari; il commento del giovane venditore è tutto un programma: “con tutti questi soldi potrò comprare molte più chitarre“.
La chitarra successiva è da far tremare i polsi: si tratta di una Fender Stratocaster del 1963; il che la renderebbe tutto sommato una tra non poche, se non fosse che il suo possessore celebre è stato Jimi Hendrix. La reazione del titolare del negozio rende sufficientemente l’idea: “Questo è il Sacro Graal“. Nessun dubbio sulla provenienza, l’esperto certifica (basandosi anche sul numero di serie presente sulla placca di fissaggio del manico) che si tratta realmente di una delle sei-corde del chitarrista di Seattle.
Reggetevi forte perchè le cifre che ballano sono da capogiro: il negoziante offre mezzo milione di dollari, ma non bastano per il venditore che ribatte con una richiesta di 750.000; l’ultima proposta del banco è di 600.000 dollari, anche questa rifiutata: il proprietario chiude la custodia e si congeda dicendo che si farà vivo se cambierà idea. Lo strumento è veramente una reliquia, ma che coraggio…
Anche l’ultima chitarra di questo estratto è una Fender Stratocaster, questa volta del 1961, e benchè il nome del suo proprietario non sia altisonante come quello dei modelli visti in precedenza è sicuramente uno strumento degno di nota.
Il suo venditore è infatti Vic Flick, un session man inglese molto attivo a partire dagli anni ’50, con un imprecisato numero di collaborazioni (nel filmato estrae una “lista parziale” di sue incisioni lunga una trentina di pagine…), compresa la registrazione della parte di chitarra del celebre “James Bond Theme“.
L’esperto del negozio riconosce istantaneamente chitarra e chitarrista: il suo commento è “probabimente avete sentito suonare questa chitarra più volte di quanto credete“, in riferimento alla lunga e fortunata carriera di Flick come musicista in studio.
Certificata la validità del pedigree dello strumento, il responsabile del negozio riesce a ottenere un bello sconto sul prezzo di acquisto: dai 70.000 dollari di richiesta iniziale, l’affare si conclude con reciproca soddisfazione a quota 55.000.
Aggiungi Commento