Dopo un giorno (l’ultimo) di dayoff, passato da amici italiani a Sheffield, ci mettiamo in macchina verso Manchester dove questa sera suoneremo alla Manchester Academy 2.
Siamo sempre dentro un’università: un edificio enorme, a 3 piani, con uno stage per piano (Academy 1, 2 e 3) con relativi backstage. Finita qui? No: aule, corsi, locali, aree relax, barbiere e chi più ne ha più ne metta; forse in quest’ambiente anche io sarei rimasto di più all’università!
Arriviamo in città intorno alle 13:30, in compagnia di Federico e Riccardo, i due amici che ci hanno ospitato a Sheffield: fonico il primo, videomaker il secondo, lavoreranno con noi questa sera.
Purtroppo l’unica limitazione di un posto così polifunzionale sarà l’assoluto divieto di produrre “noise” fino alle 5 del pomeriggio, l’orario in cui terminano le lezioni. I tempi si dilatano e a risentirne è il soundcheck, per il quale oggi abbiamo a disposizione soltanto 45 minuti: pochi, ma per fortuna avendo Federico con noi ottimizziamo il tutto.
Riusciamo a completare tutto nel tempo stabilito, con un po’ di sano pepe per non rilassarci troppo. Facendo anche il video c’è da pensare anche alla scheda audio, ma purtroppo non riusciamo durante il check e provvederemo dopo.
Il palco non è spaziosissimo e lo spazio vitale non è super confortevole ma ci si adatta.; stasera peraltro è sold-out e la cosa ovviamente ci entusiasma parecchio.
Il check finisce bene, fuori è molto bello e noi sul palco tutto sommato siamo abbastanza ok: quando c’è poco tempo la priorità è sempre l’ascolto da fuori.
Finito il check raggiungiamo delle fan nel bar al piano di sotto, ci hanno scritto il giorno prima su Facebook promettendoci dolci e così è stato: le incontriamo e riceviamo tiramisù, profiteroles e altre squisitezze. Che gentili! Incontriamo anche qualche fan che ha seguito più di una data e riceviamo come sempre tanti complimenti e tanto incoraggiamento per lo show della sera.
Oggi tra la fine del check e la nostra esibizione c’è circa un’ora: poco rispetto al solito, così cerchiamo di entrare subito in clima live (dopo aver assaggiato qualcosina ovviamente), ci cambiamo e ci prepariamo. Con di mezzo anche il video e la registrazione, oggi c’è un po’ di sana “agitazione” in più, catalizzata anche dal check breve.
Ci siamo, si va in scena: il pubblico é caldissimo! Saliamo sul palco che sono già tutti impazziti e alla fine dell’intro parte la mia chitarra su “Ocean”. Il pubblico batte le mani e già segue.
Purtroppo io ho un problema in cuffia, sento solo il canale Left e non entrambi. Faccio cenno in regia a Federico, che però é anche impegnato a sistemare tutto a tutti. Dopo poco capisco che sarebbe stato difficile risolvere tutto e tolgo le cuffie, l’ascolto sul palco non é dei migliori (non avendo monitor) ma l’amplificatore é bello a canna e non ho problemi a sentirmi
.
Scopriremo a fine serata che qualcuno, non si sa chi, ha staccato dei cavi del mixer, compreso quello della mia mandata Right e della scheda audio. Resterà un mistero.
Sono onesto: fare il live con l’amplificatore Mezzabarba MZero Overdrive a neanche due metri di distanza, messo a tutto volume e su una 4×12, dà una sensazione indescrivibile.
Il pubblico prosegue a seguirci per tutto il live, il livello medio di coinvolgimento é altissimo, tra il più alto del tour. Finiamo il live ancora carichissimi e davvero felici!
Appena chiudo le mie cose accendo il telefono e leggo che la mia Juventus ha appena sconfitto il Manchester United (cosa che, saputo mesi fa che sarei stato lì lo stesso giorno, a pochi chilometri dallo stadio Old Trafford, mi ha fatto non poco rosicare), il che mi rende ancora più soddisfatto della serata.
Aspettiamo la fine del live dei The Rasmus, accogliamo i numerosissimi fan al merchandising (ma quanto comprano gli inglesi?) e ricarichiamo il van sotto una sottilissima pioggia inglese.
Siamo felici, tanto.
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