Il viaggio da Nottingham a Glasgow é lungo, circa 5 ore con il van. Con il passare dei giorni, ormai agli sgoccioli del tour, i km diventano sempre più pesanti, faticosi.
Ci addentriamo nella Scozia, dopo diverse ore, e arriviamo a Glasgow un po’ in ritardo, intorno alle 15. Scesi dal Van ci accoglie un freddo atomico. Vento gelido, aria tagliente, insomma: la Scozia.
Lo staff del locale ci aiuta come sempre con lo scarico, la venue é il The Garage, un club molto importante di Glasgow. Entriamo, c’è un ampio spazio dedicato al load in-out della strumentazione che costeggia l’area live. La sala é abbastanza grande ma non enorme. La vibrazione è positiva.
Essendo già tardi iniziamo subito a preparare le cose, quando all’improvviso mi viene segnalato di avere un sosia, vado verso il flyer e rimango stupito persino anch’io…
Un po’ di risate e continuiamo a lavorare. Conosciamo i fonici e facciamo due chiacchiere con loro, il palco é piccolino oggi e quindi dobbiamo organizzare tutto. Sembrano bravi ed anche abbastanza smart.
Setuppiamo tutto e iniziamo il check, il fonico di palco si prende cura dei miei in-ear ed é uno dei pochi che mentre ci lavora su, indossa egli stesso degli in-ear, come Ean del Rock City e pochi altri. Sicuramente averli ti dà molta più idea di come stai lavorando.
Il check va bene, non ci sono problemi di alcun tipo e, dal palco, sembriamo avere anche un gran sound fuori.
Il backstage di oggi è veramente piccolo, così ci sparpagliamo un po’ per riposare. La stanchezza si inizia a far sentire parecchio. Ogni tentativo di mettere il naso fuori dal locale viene respinto dal freddo, veramente mostruoso.
Aprono le porte e il pubblico comincia ad entrare, si aspetta il sold-out e cosi andrà.
Siamo quasi pronti, ci scambiamo nel retro palco, dove la temperatura non é delle migliori. É il nostro momento, il pubblico si fa sentire, saliamo sul palco. Contrariamente a quanto pensassi anche gli scozzesi ci accolgono da paura, urlano tanto e ci scaldano.
Rimango sempre stupito per l’attenzione e il calore che in giro per l’Europa vengono riservati per la band di apertura. Un atteggiamento da noi spesso impensabile, che peccato. Il concerto va via benissimo, ci sono belle vibrazioni ed il pubblico è veramente felice di essere con noi (cosa che ci dimostrerà più tardi al merchandising).
Finiamo, mettiamo tutto apposto (il load out si farà a fine serata e non subito) e, non avendo pranzato, usciamo con Finch e Mauro. Inaspettatamente entriamo in un fish & chips e mangiamo pesce. Buonissimo, fatto da due ragazzi albanesi a due passi dalla venue.
Torniamo al locale che il set dei The Rasmus è quasi finito. É l’ora del merchandising, dove riceviamo tantissime persone che oltre a comprare ci fanno molti complimenti. Sono sinceri ed appagano il cuore, toccato a questo punto del tour da stanchezza ed un po’ di voglia di tornare a casa.
Glasgow é stata bellissima!
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