Nelle sale di Tomassone Roma abbiamo avuto il piacere di sentir suonare le eleganti note di 3 chitarre elettriche Paul Reed Smith, una più bella dell’altra e per differenti tipi di “tasche”.
Quando si parla di PRS si parla di eccellenza e su questo non c’è alcun dubbio. Non sono molti i costruttori di chitarre che nei decenni hanno saputo confrontarsi con certi “mostri sacri” della storia della 6 corde, ma il buon Paul Red Smith aveva le idee chiare dall’inizio, costruire una chitarra che racchiudesse in sé il meglio dei due mondi, pur avendo un carattere assolutamente proprio.
Ed è quello che è successo, visto che oggi si parla di “suono PRS” con assoluta precisione, al di là poi delle differenze tra i modelli prodotti.
E allora sentiamone tre esemplari in azione, partendo da un modello molto costoso e di nicchia, massima espressione della liuteria del marchio, per poi scendere (si fa per dire…) verso prezzi relativamente più abbordabili, almeno per chi sta cercando una chitarra di prestigio e magari “definitiva”.
Come sempre sono con noi Davide Tomassone e un bravissimo chitarrista professionista, Nicola Cantatore.
La prima chitarra che vedete nel video, come avrete intuito, è un esemplare del prestigioso Private Stock, l’assoluto top di gamma di PRS riservato a una stretta nicchia di appassionati (spesso collezionisti) che hanno ovviamente una certa liquidità a disposizione.
Sicuramente non è la chitarra da portarsi in giro tutti i giorni, ma è un bene assoluto che esistano strumenti di questo calibro per mostrare il massimo ottenibile dalla liuteria elettrica.
In particolare, stiamo parlando della PRS Private Stock #5449 Custom 24 “Retro” Goldstorm, una double cut a 24 tasti (scala 25″) dotata di ponte tremolo e classica circuiteria passiva. Una Private Stock che non porta con sé intarsi e altri vistosi complementi estetici, se non per il fatto di avere un top quilted super-selezionato, come da tradizione, e la firma del buon Paul sul retro della paletta.
Questa chitarra rappresenta un classico, cioé la Custom 24 portata al suo massimo potenziale. Beato chi potrà portarsela a casa!
La seconda chitarra è un’affascinante McCarty 594, quella per cui John Mayer ha dichiarato: “è la migliore chitarra che abbia mai suonato. Ha un cuore e un’anima vintage, ma senza le limitazioni tecniche di uno strumento vecchio“.
Qui bisogna dire che Paul Red Smith ha tirato fuori diversi assi dalla manica, a partire dal manico Vintage Pattern a sagoma asimmetrica, passando dalle meccaniche Phase III che aumentano la trasmissione del suono fra corda e strumento con la minima dispersione possibile, fino al suono degli humbucker che passano da un timbro molto rotondo e caldo a quello più frizzante di un single coil grazie alla funzione coil-tap.
Sull’estetica, diciamolo, il video parla da solo.
Infine, la terza chitarra del nostro set torna nel budget di chi sta mirando a uno strumento nella fascia di prezzo dei vari “custom shop”: una PRS Custom 24 Gray Black che porta avanti la tradizione dei 24 tasti PRS.
Non avrà il lusso sfrenato della Private Stock che abbiamo visto sopra, ma è innegabile che si tratti sempre di una chitarra costruita con massima cura e maestrìa, un vero gioiello sonoro con una livrea aggressiva che strizza l’occhio allo stesso tempo sia a chi vive la musica in completo elegante che al rocker più incallito.
Come sempre per maggiori informazioni sul marchio Paul Reed Smith fate capo al distributore italiano Eko Music Group e per sapere quali sono disponibili in negozio visitate il nuovo sito web di Tomassone, ricordandovi la loro famosa disponibilità ad accogliervi in negozio e mettervi a disposizione qualunque chitarra voi desideriate per provare, confrontare e godere del loro suono al meglio.
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