Arriviamo a Karlsruhe freschissimi, in una giornata dove troviamo pochissimo traffico e pochissime persone in giro. Io mi sento progressivamente meglio, sto recuperando, benissimo. Federica, invece, sembra stare peggio di ieri.
Arriviamo alla venue alle 11, in larghissimo anticipo. Rispettiamo i tempi della produzione, cioè di scaricare alle 13, quindi approfittiamo e troviamo, anche piuttosto vicino, l’unico bar aperto. Spremute d’arancia, caffè (rischiosissimo per la flora intestinale) e facciamo due chiacchiere anche con qualche fan che ci raggiunge. Prenotiamo il traghetto per andare in UK (da Calais a Dover), è la soluzione più economica e veloce.
Passiamo un paio d’ore davvero tranquille e alle 13, puntualissimi, siamo davanti alla zona di scarico.
Entriamo nel Subastage, un locale veramente bello.
Ci aiutano a scaricare tutto e posizioniamo la nostra strumentazione nel parterre, poco distanti dal palco (per lasciare comunque tutto lo spazio di manovra necessario ai tecnici dei The Rasmus).
Il camerino è piccolino ma confortevole, non enorme come alcune location ci hanno abituato, ma, santa miseria, va benissimo!
Pranziamo con un fantastico chili con manzo, mais, fagioli, cipolla e peperoncino. Certo non il massimo per un intestino messo a dura prova come il mio ma… non ho saputo resistere ad uno dei miei piatti preferiti. È evidente che ne pagherò le conseguenze qualche decina di minuti dopo…
È quasi l’ora del check e saliamo sullo stage per preparare le nostre cose. Federica si sente sempre un po’ più stanca e debole. Soffre parecchio, poverina, durante il check.
È un continuo tossire. Sta accadendo proprio quello che non speravamo, cioè che l’infiammazione dal naso scendesse alla gola.
Ci ritroviamo nel camerino e poverina, scotta di febbre ed è quasi completamente senza voce. Le lasciamo un pò di tempo per sé, noi ci rilassiamo nella zona catering iniziando a capire possibili scenari e soluzioni che al momento appaiono: non suonare o suonare tentando il tutto per tutto!
Federica è di acciaio inox 18/10 e dopo poco ci scrive sul gruppo WhatsApp che è al lavoro provando i pezzi e cercando di cambiare note e trovare un modo confortevole per cantarli. Decide e decidiamo così di suonare, scelta azzardata? No, dovere.
In tour così, tra le altre cose è poco professionale comunicare l’annullamento dello show 1h30 prima dell’inizio del concerto. È deciso, come da schedule si salirà sul palco. Noi musicisti dovremo cercare di dare ancora di più per supportare Federica.
Andiamo a cena, questa sera gulash, molto molto buono. C’erano anche dei fusilli, ma abbastanza scotti e da condire con una salsa a parte. Direi che per me è no, grazie. Devo essere sincero, in ogni locale dove stiamo suonando, la qualità del cibo è notevole, non lo avrei immaginato dato che andando in giro per l’Europa non si mangia sempre così bene. Invece, probabilmente per direttive della produzione, abbiamo sempre, o quasi, cibo variegato, buono e soprattutto fresco.
È l’ora del concerto! Tutto è pronto, noi siamo con Fede e cerchiamo di starle vicino il più possibile. Nelle sue condizioni, veramente, veramente quasi tragiche, non so quanti o quante sarebbero saliti su un palco del genere con 1500 persone davanti. Lei si.
Fede dà veramente tutto, i pezzi sono un pò diversi ma il pubblico è ugualmente preso, magari non come le altre sere, ma ben lontani dal tracollo che, almeno un po’, ci era passato davanti nella nostra mente qualche minuto prima di salire sul palco.
La prova di tutto ciò sarà al merchandising, dove riceviamo parecchi consensi ed apprezzamenti. Per come erano le premesse, quella di stasera è una vittoria enorme!
Bravi noi e soprattutto brava Fede, che a fine live si butta sul divano nel camerino, piena di medicine e, sicuramente, di tanto stress.
Noi maschietti carichiamo il van. Il momento tra la fine del carico del van e la fine del concerto dei The Rasmus (dove ci tocca andare al merch) è lo spazio per le chiamate alle fidanzate, alla famiglia, o anche semplicemente ad una bella doccia o ad un’oretta di meritato relax con una birretta.
È andata bene anche questa sera ed è un miracolo!
Prima di metterci in viaggio per Dortmund (circa 4 ore e mezza) prenotiamo un hotel a Francoforte per far riposare meglio Federica. Guido io.
Arriviamo a Francoforte e lo scenario è quasi inquietante. Siamo a 400m dalla stazione centrale, in una strada piena di gente poco raccomandabile, locali di dubbio gusto e di dubbia legalità. In mezzo a tutto ciò il nostro hotel!
Troviamo una soluzione sicura per il van (ci dormirà dentro Fich a circa 800m, parcheggiato sotto un grand hotel) e andiamo a dormire.
La giornata è stata dura. Noi incrociamo le dita per domani, saremo a Dortmund, ultima data prima dei due giorni di stop che precedono le ultime 8 date inglesi che ci porteranno a terminare il tour il 26 Ottobre a Londra.
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