È un giorno bellissimo oggi: questa sera saremo sul palco dell’Alcatraz a Milano! Per la musica del vivo in Italia, l’Alcatraz è un posto magico, dove tutti o quasi sognano almeno una volta di suonarci. Noi abbiamo la fortuna di essere nel main stage con i The Rasmus. Non vediamo l’ora.
Siamo partiti in orario da Treviso per essere circa alle 14 nella venue. Lo staff subito ci accoglie e ci riserva un posto auto proprio vicino alla porta del load in. Lo stesso staff ci scarica tutto il van e posiziona le nostre cose vicino al palco.
Quando siamo dentro, ci vengono mostrati backstage, un lungo corridoio con tante stanze ed in fondo, poco prima del catering, c’è la nostra stanza: piccolina, quattro divanetti, un frigorifero, un paio di tavolini lo spazio per le valigie: quello di cui abbiamo bisogno.
Io e Mauro, molto affamati come sempre, andiamo subito in cucina e pranziamo: paninetti, pasta, braciole di maiale e tanto altro… che bello essere tornati in Italia!
Faccio subito una chiacchierata con il fonico per spiegargli le nostre esigenze e riassumere insieme il lavoro da fare sia sul palco che in mix per la sala. Il fonico si chiama Davide ed è veramente una persona disponibile, competente ed infatti ci tirerà fuori un grande suono.
Lo stage è grande, c’è tanto spazio per noi ed iniziamo a montare. La mia chitarra viene microfono nata con uno SHURE sm57 e un AKG 414, un’accoppiata sicuramente a me gradita. Nel frattempo Alessandro, il fonico di palco, si preoccupa dei nostri ascolti, mi cambio gli in-ear ed inizia, dopo aver terminato la microfonazione, ad ascoltare le nostre richieste.
Il check va benissimo, il suono è splendido sia dentro che fuori, è tutto super pulito, senza rumble di alcun tipo, siamo felicissimi. Siamo a 2 ore dal nostro show in una location desiderata per anni.
Trascorriamo in questo tempo in relax, uscendo a bere un buon caffè, preparandoci per la serata come sempre con tanta concentrazione. Arriva anche Serena, la fidanzata di Finch, un altro bel momento racchiuso in questa giornata. Mi sa che il rock’n’roll ha preso una piega assai romantica dentro questa band!
È il nostro momento, l’emozione e tanta, il pubblico numerosissimo e siamo davvero gasati. Finch fa partire l’Intro, torna indietro nel retropalco e facciamo il nostro rituale pre-live.
Saliamo sul palco ed è una sensazione bellissima, il pubblico inizia già a battere le mani e ad urlare, cosa che, abituato ai concerti italiani, non mi sarei mai aspettato per noi, che comunque sì, siamo l’opening ufficiale, ma non siamo l’headliner.
Giù dal palco Ci sono anche Silvia ed Alessandro, due amici di Popoli, il mio paese, che vivono qui per lavoro e sono venuti a trovarmi. In occasioni come queste il concerto sembra durare veramente pochissimo, quando è il momento dell’ultimo pezzo sembrano trascorsi solo cinque minuti e questo è il segno che è stata una serata magnifica.
È il momento dell’ultimo pezzo il pubblico ci regala un finale da brividi, tutti ci applaudono e noi siamo veramente sbalorditi di fronte a tanta bellezza. Scendiamo del palco ancora euforici, è stato davvero tutto meraviglioso.
In cinque minuti io impacchetto tutte le mie cose in modo da prepararle per il load out e raggiungo i miei compaesani per una birra e quattro chiacchiere, un momento tanto inusuale quanto familiare durante questo tour.
Oggi aspettiamo la fine di tutto il concerto per caricare di nuovo il van, ma c’è una c’è una sorpresa che ci aspetta: possiamo entrare con il van dentro l’Alcatraz, siamo eccitati come bambini…
Carichiamo tutto, siamo prontissimi per andare a dormire a casa, ma non prima di aver raggiunto il paninaro più vicino e aver riempito un po’ la pancia!
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