Buon ottobre a tutti, è tempo di rientrare nel vivo dello studio e per questa lezione del tuo back to school chitarristico voglio parlarti di uno standard come Take Five.
È un brano che sulla chitarra viene in genere suonato in mi minore ed ha una struttura semplice (ABA). Fu scritto nel 1959 dal sassofonista Paul Desmond ed eseguito nei dischi del Dave Brubeck Quartet per Columbia Records.
Tutti ne hanno fatto una propria versione ed io ricordo molto bene quella di George Benson o degli Acoustic Alchemy e, più da vicino parlando di chitarra fingerstyle, le versioni di Chet Akins, Marcel Dadi e Jorge Morel.
Quando facevo il Busker a metà degli anni Novanta a Genova era sempre un bel momento quello nel quale proponevo brano perchè era ed è sempre molto cool eseguirlo con la chitarra, sono quindi sicuro che ti piacerà e ti interesserà seguirmi in questa lezione!
Un approccio accattivante allo studio ed all’esecuzione del brano è sicuramente la prima parte con l’alternanza degli accordi mi minore corde a vuoto e si minore in settima posizione. L’aspetto fondamentale del brano è il tempo in cinque quarti.
Lo si può immaginare come un jazz waltz a cui si aggiungono due quarti ma comunque di recente ho scoperto che per orientarsi ritmicamente in modo efficace su questo brano bisogna imparare a “sentire” il quarto e quinto beat della misura e come questi “chiamino” il primo beat della battuta successiva.
Ascoltando il video avrai visto un trucco che può essere sempre usato sia compositivamente che nella improvvisazione in percussive fingerstyle (o in fingerstyle punto e basta!) e che illustro proprio in questa frase di quattro battute sul mio arrangiamento per chitarra di Take Five.
Il trucco consiste nell’utilizzare gli intervalli di terza suonati su quinta e quarta corda con la sola mano sinistra in modo creativo e inevitabilmente melodico mentre con la mano destra tieni costante un pattern ritmico.
Nelle prime battute ho messo la intro mi minore si minore e nella parte successiva ho inserito la mano destra con un pattern molto semplice del pollice (suono scuro al ponte) e anulare (suono chiaro sul top).
Le terze eseguite con la mano sinistra cantano come dire… per definizione e vedrai che nei tuoi brani e arrangiamenti questo modo di usare la mano sinistra sulla tastiera ti sarà di grande aiuto anche perchè sulle tre corde basse le note eseguite hanno più sustain e sono molto più stabili sotto le dita.
Ricorda: l’uso di bicordi per terze o per intervalli variabili sui bassi è una grande risorsa anche se usi open tunings cioè accordature alternative.
Provare per credere e buono studio, se volessi contattarmi per mostrarmi la tua idea di Fingercussion su uno standard ti consiglio di passare da www.paolosereno.com
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