Dopo un giorno di off, ci mettiamo in viaggio da Tallinn verso Gdańsk (Danzica, molti la conosceranno per il famoso live di David Gilmour, NdR). Decidiamo di passare per Riga in modo da cenare lì e visitarla per qualche ora. Dopo la solita abbuffata serale, intorno alle 23 si parte, direzione Polonia.
Le strade Lituane e Lettoni (stati da attraversare per andare dall’Estonia alla Polonia) sono piuttosto messe male, autostrade in costruzione oppure in manutenzione che da due corsie per senso di marcia passano ad una corsia per entrambi i sensi di marcia. Follia pura.
Ogni tanto dei semafori casuali ci aiutano ad evitare dei tir. Ah, i Tir. Becchiamo un tir che fa inversione ad U in autostrada. Incredibile ma vero. Tale era lo sgomento che non sapevamo se ridere o essere terrorizzati.
Arriviamo a Gdańsk (dopo qualche sosta, perché viaggiare di notte stanca molto e la sicurezza è al primo posto in queste esperienze) in perfetto orario. La venue per la sera, lo Stary Maneż, è bellissimo, l’accoglienza ottima.
Lo staff dei The Rasmus ha appena finito il load del palco (cioé il carico degli strumenti sul palco, cablati e pronti al soundcheck, NdR) e nel giro di un’oretta finiscono anche il check.
I The Rasmus, batteria a parte, usano sistemi completamente digitali, quindi è facile fare il recall delle scene e trovarsi gli in-ear già fatti.
Saliamo sul palco per il nostro soundcheck, purtroppo per un problema tecnico non di mia pertinenza sono costretto a non poter usare gli in-ear Audio Technica E70 e infatti vedo il fonico di palco montarmi un monitor (bellissimo, c’è da dire).
Cablo tutto il necessario, apro le chitarre e, sorpresa felice anche questa volta. Le chitarre (APS Guitars) sono perfettamente accordate nonostante il carico nel van, le repentine escursioni climatiche e di umidità.
Merito? Si, ovviamente dell’ottima fattezza degli strumenti realizzati da Alessandro Pizzi (e delle meccaniche Hipshot) ma anche, e tanto (in passato con altre custodie non mi era sempre capitato), grazie alle custodie MONO con cui Backline ha deciso di supportarmi per il tour. Sono davvero soddisfatto di questa scelta, sono comodissime, pratiche, resistenti e veramente ti fanno dormire sonni tranquilli.
Proseguiamo il check, il palco è molto grande, purtroppo, per una serie di ritardi qui e lì, ci resta poco tempo ed il sound sul palco non è fantastico. Io ascolto tutto molto scollato, con la mia chitarra altissima e il resto della band davvero distante da me (nonostante avessi chiesto modifiche al tecnico di palco).
Il Rock’N’Roll è anche questo, e quindi, anche per (cosa importantissima) rispettare lo schedule che la produzione ci mette in backstage ogni giorno, finiamo il check anche se non soddisfattissimi ma in perfetto orario. Verremo ringraziati per questo.
È il momento delle docce: in tutte queste grandi venue c’è la fortuna di avere un backstage completamente attrezzato, docce comprese. Ci rinfreschiamo (non che il clima sia equatoriale, anzi, tutt’altro) e in un attimo ci scende addosso tutta la stanchezza.
Il viaggio a Tallinn e lo stress di questi primi giorni pesa duramente sulla nostra concentrazione e sulla nostra condizione fisica. Questi ritmi, l’attenzione agli orari e alla previsione degli imprevisti, dormire in van, e tutta una serie di cose si sentono.
Ceniamo con delle fantastiche ribs al sugo e patate al forno che il cuoco del locale ci prepara e alle 19:30 (si, gli orari sono decisamente diversi dai nostri) saliamo sul palco. La già citata stanchezza fa da padrona quando cerchiamo si “strafare” un po’ il fisico, e soprattutto la testa, non segue istantaneamente tutti gli impulsi del cervello e dobbiamo subito trovare un equilibrio per riuscire ad avere la massima resa secondo le possibilità.
Il pubblico ci segue, non di certo fra i più caldi, ma comunque attento e partecipativo. La scaletta scorre in fretta e noi ci divertiamo molto, nonostante tutto. L’ascolto non migliora affatto durante la serata ma, tutto sommato, ho suonato in condizioni peggiori.
Chiudiamo con “The Fragile Sound” e liberiamo in 15min lo stage riponendo tutto nei nostri flight case a lato del palco con l’aiuto prezioso dello staff tecnico.
È il momento di rilassarci, una birretta, le prime impressioni sul live e poi subito a lato della sala per il merchandising. Anche in Polonia il pubblico è generoso.
Il van ormai è carico, chiudiamo il portellone e partiamo alla volta di Wroclaw, dove questa sera (24 Settembre) suoneremo all’A2. Da nostra tabella di marcia abbiamo il viaggio interamente di notte, ma intorno alle 2, dopo un paio di ore di viaggio, siamo troppo stanchi, ci fermiamo in una gelida area di servizio polacca e, in modalità maglietta + felpa + sacco a pelo + cappello e cappuccio, ci addormentiamo.
Al risveglio dei toast di McDonald ci accompagnano e ci scaldano un po’, si va in bagno e si prosegue verso Wroclaw.
A domani!
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