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Sennheiser AMBEO e le cuffie per registrare in surround

Abbiamo messo mani e orecchie sugli auricolari Sennheiser Smart Headset ultimi nati della rivoluzionaria tecnologia AMBEO, una nuova frontiera per l'ascolto a tre dimensioni!

Abbiamo messo mani e orecchie sugli auricolari Sennheiser Smart Headset ultimi nati della rivoluzionaria tecnologia AMBEO, una nuova frontiera per l’ascolto a tre dimensioni!

Chiedete a chiunque a cosa serva un (buon) paio di cuffie e/o auricolari, e la maggior parte delle risposte che otterrete sarà più o meno: “a sentire (bene) la musica!“. Fin qui, niente di strano. Il punto, a parte il come farla sentire – ne parliamo più avanti – è che non è tutto. 

Gli AMBEO Smart Headset sono dei buoni auricolari, né più ne meno, e in definitiva fanno sentire bene la musica, così come ci si aspetta, ma hanno una particolarità che li rende quasi unici: la presenza di due microfoni che, con l’aiuto della nostra testa (ebbene sì) li trasformano in uno strumento assai particolare.

Sennheiser Ambeo Smart Headset

Ma procediamo con ordine, e proviamo a partire dal concetto che noi siamo esseri (in buona compagnia su questo pianeta) per i quali il senso dell’udito si è evoluto attraverso non un solo, ma ben due “sensori”: è questione di sopravvivenza, di sentire le bestie feroci che si avvicinano in tempo per scappare, o il verso dell’animale che potrà sfamarci quella sera..
In sostanza, è roba di evoluzione: skill che permettano di interagire meglio col mondo circostante, e nel nostro caso delle due orecchie, di determinare la provenienza (a diversa distanza) delle fonti sonore.

Cosa c’entra tutto questo con questi auricolari AMBEO? Che a qualcuno – per la verità non a Sennheiser per primi – un bel giorno è venuto in mente che piazzare un microfono in ciascun orecchio – forse sarebbe bastato a simulare la percezione naturale dei suoni che i nostri microfoni naturali (i canali uditivi) ci permettono sin dalla nascita – e a tradurla in una registrazione che ne mantenesse quanti più indizi naturali possibile.
Stiamo parlando, lo avrete capito, di registrazione binaurale (altrimenti nota da queste parti col nome un po’ mistico di olofonia).

Per la verità, prima ancora di usare le proprie orecchie come parte integrante della trasduzione elettroacustica, alla maggior parte dei pionieri era sembrato opportuno usare dei manichini, con delle caratteristiche morfologiche e di densità vicine a quelle umane, che in realtà erano degli array microfonici stereo (= combinazioni strutturate e interconnesse), integrati in un involucro… antropomorfo: ancora oggi sono in uso, in ambito sia musicale (ad es.: Neumann KU100) che strettamente di misura (ad es.: B&K 4100, KEMAR, ecc).

Neumann KU100

Neumann KU100

Una cuffia che registra: perché?

Ma perché obbligarsi a tutto questo? Cos’è è che evidentemente fa la differenza, rispetto, ad esempio, a un normale microfono stereo, o a due microfoni mono appaiati a una qualche distanza?
Senza addentrarsi troppo nell’affascinante ma complesso mondo delle tecniche microfoniche stereo, ribadiamo semplicemente un aspetto basilare: il suono proveniente da una qualsiasi sorgente, rispetto alla nostra posizione d’ascolto naturale, a meno che non sia perfettamente davanti a noi, arriverà prima a un orecchio (quello del lato più vicino) e poi all’altro. 

Il nostro cervello è particolarmente efficiente e (appunto, da un punto di vista evoluzionistico) allenato a calcolare istantaneamente questa differenza di arrivo temporale dei suoni alle due orecchie, nonché la differenza di equalizzazione e la rotazione di fase dovuta alla schermatura della testa stessa e alla posizione (e conformazione) relativa delle pinne (i padiglioni) di ciascun orecchio, per determinare la posizione relativa e distanza delle sorgenti sonore.

Sorgenti sonore

In soldoni, il plus di questi auricolari-cum-microfoni è la capacità di sfruttare naturalmente e senza sforzo (basta…indossarle!) una caratteristica complessa del nostro sistema percettivo, per ottenere registrazioni con una spazialità inottenibile ad esempio dai seppur buoni microfoni del vostro smartphone.

E l’aspetto più bello è che, una volta effettuata la registrazione stereo (niente inganni: puro e semplice file stereo/due canali, niente encoding particolari, Dolby ecc.) il tutto è perfettamente apprezzabile ascoltandolo con qualsiasi paio di cuffie.
Non bisogna avere le AMBEO, insomma, per godere successivamente dei nostri sforzi di cattura dei suoni e anzi la condivisione degli stessi è perfettamente possibile, anche a valle di una conversione dei files audio in formati compressi come MP3 o MP4.
Questo aspetto di riproducibilità universale è uno dei punti veramente forti non solo degli auricolari AMBEO, ma certamente di ogni registrazione binaurale, e con questo prodotto il vantaggio evidente è di praticità e qualità dei risultati.

Binaural recording

COSTRUZIONE

Gli auricolari si presentano come semplici… auricolari, con un controllo volume e funzioni in un piccolo box montato sul cavo. Da notare il connettore Lightning Apple: potenza e limite allo stesso tempo, al momento il prodotto è riservato agli utenti della Mela (iPhone/iPad), e non è prevista – a nostra informazione – una variante Android.

Il corpo degli auricolari stessi si presenta un po’ più grosso del normale (tranquilli: solo sulla parte esterna a quella destinata all’interno dell’orecchio): questo è dovuto alla presenza dei convertitori D/A (di ottima qualità e prodotti da Apogee) e, ovviamente, da quella dei microfoni extra che ne permettono la registrazione e la funzione di cancellazione dei rumori esterni.

Avete letto bene: un preziosissimo extra è quello del noise-canceling, usando in funzione alternativa i microfoni per questo scopo: non siamo ai livelli di qualità di BOSE, che ha evidentemente perfezionato negli anni la specialità, ma si tratta sempre di una funzionalità preziosa e tutto sommato efficace.

Un’altra caratteristica di integrazione intelligente dei microfoni integrati è la possibilità di selezionare, sia dall’app di controllo a corredo, sia sulla cuffia stessa, un diverso livello di coinvolgimento sonoro dell’esterno, rispetto alla sorgente riprodotta in quel momento dal vostro iPhone. In altre parole, la funzione Transparent Hearing offre tre livelli diversi di amplificazione e mix automatico dei suoni circostanti:

  • Reduce Level – quando si è circondati da un ambiente molto sonoro, come un concerto rock, offre la protezione propria degli auricolari, ma permettendo a una quantità di livello ridotta di passare;
  • Natural Level – il livello del suono circostante è al suo livello naturale , né ridotto né tanto meno amplificato;
  • Amplify Level – il livello del suono circostante è amplificato, al fine di permettere la percezione di ogni sfumatura sonora.

Sennheiser Ambeo Smart Headset

QUALITÁ

Da quando Sennheiser ha lanciato il brand AMBEO, ambiva non solo a raccogliere una categoria di prodotti legati da spiccate attitudini di audio ambientale e tridimensionale (vedi nostra recensione dell’AMBEO™ VR Mic in maggio 2017), ma a garantire col suo know-how una certezza di qualità e di progetto che sono ormai una sicurezza all’interno dell’intero catalogo dell’azienda tedesca. 

Gli auricolari in quanto tali funzionano piuttosto bene, ed il suono è comparabile con quello delle ben note HD1 in-ear, da cui sono derivate: splendidi medi, compreso un calore apprezzabilissimo nella parte medio-bassa, buoni alti (non fastidiosi, ma certamente neanche commoventi), i soliti decenti bassi (sufficienti, ma non definitissimi).
Non si parla quindi di livello di riferimento da audiofili, ma di qualità medio-alta soddisfacente.

Sennheiser Ambeo Smart Headset

PER CHI?

Il prezzo non banale del prodotto è giustificabile secondo noi non come per un generico plus di una buona cuffia, ma per un prodotto diverso, che non ha praticamente eguali in termini d’integrazione e semplicità di risultati di qualità ottenibili (anche rispetto a offerte più professionali e dedicate), e che in definitiva vi permette di creare l’audio dei vostri filmati da iPhone in una maniera tanto immediata quanto straordinariamente coinvolgente.

SCHEDA TECNICA

  • Colore: bianco, nero
  • Connettore: Lightning (Apple)
  • CompatibilitàiPhone X, iPhone 8 Plus, iPhone 8, iPhone 7 Plus, iPhone 7, iPhone SE, iPhone 6s Plus, iPhone 6s, iPhone 6 Plus, iPhone 6, iPhone 5s, iPhone 5c, iPhone 5, iPad Pro (10.5-inch), iPad Pro (12.9-inch) 1st generation, iPad Pro (12.9-inch) 2nd generation, iPad Pro (9.7-inch), iPad Air 2, iPad Air, iPad (4th generation), iPad (5th generation), iPad mini 4, iPad mini 3, iPad mini 2, iPod touch (6th generation)
  • Risposta in Frequenza:15-22,000 Hz
  • Max pressione sonora: 112dB
  • Tipo cuffia: in-ear
  • Lunghezza cavo: 1,16m

I prodotti Sennheiser sono distribuiti da Exhibo.