Gli esiti di una causa legale sono il motivo per cui una rivista storica come Il Mucchio Selvaggio non è più su carta.
È passato poco più di un anno da quando abbiamo dato spazio a contenuti scelti del Mucchio su MusicOff, ritenendo – come in altri casi – che la cosa più giusta in questi tempi di crisi generale sia condividere.
Con grande dispiacere scopriamo che la pubblicazione della rivista nelle edicole è arrivata allo stop dopo più di 40 anni da quel primo numero con Neil Young in copertina.
Nel comunicato apparso improvvisamente su ilmucchio.it, il futuro non è scritto, le responsabili della redazione citano una sentenza sfavorevole del Tribunale, resa esecutiva alla fine di maggio, e annunciano uno stop impossibile da evitare con l’opzione di una prosecuzione dell’attività del solo sito web.
A prescindere dalle motivazioni della sentenza, giuste o sbagliate che siano, sembra incredibile che dopo tutti questi anni di giornalismo fuori dagli schemi la rivista abbandoni la sua forma fisica, lasciando un vuoto sostanziale nel panorama sempre più desolante della stampa musicale italiana.
Nato nel 1977 con un anima Rock rivendicata a più riprese nel corso del tempo, il Mucchio ha visto passare tra le sue pagine più generazioni di giornalisti e di lettori, facendo da testimone ai cambiamenti radicali che hanno segnato il mondo della musica moderna.
Considerata da molti un vero e proprio punto di riferimento per lo sviluppo e la crescita in Italia di una cultura musicale non allineata, la rivista ha fatto conoscere a migliaia di persone artisti che non avrebbero mai trovato spazio altrove, senza preoccuparsi di soddisfare semplicemente i gusti del pubblico ma puntando sempre a fare informazione.
Il numero 767, da cui abbiamo pubblicato le recensioni ai lavori di John Parish e Brian Eno, sembra dunque destinato a rimanere l’ultimo andato in stampa, ma ci piace pensare che la storia non finisca qui.
Vi terremo aggiornati.
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