Ibanez ha ceduto alla moda degli strumenti relic con questo modello della linea Artcore Expressionist Vintage, abbattendo la barriera dello strumento nuovo, lucido e intonso.
Tirata fuori dall’imballo mi colpisce istantaneamente l’impressione di “usato ma non troppo”, nel senso che si capisce subito che lo strumento è nuovo, ma nel contempo gli innumerevoli piccoli solchi incisi su top, fondo e fasce, fanno subito l’effetto di chitarra vissuta.
Non da meno, anche tutte le parti in metallo sono leggermente brunite e invecchiate, ma addentriamoci nei dettagli.
Top in abete molto fine e regolare, fondo e fasce in acero fiammato, il manico in tre pezzi definito “Expressionist Vintage” è in mogano e acero, tastiera in palissandro con 20 tasti di medio spessore perfettamente rifiniti, segnatasti in acrilico ingialliti e antichizzati, classica paletta con tre meccaniche per lato, regolari e morbide, che svolgono egregiamente il loro lavoro.
Ponte in metallo su base in palissandro (l’appoggio allo strumento) con la classica regolazione delle ottave e regolazione in altezza, il tutto termina con l’attaccacorde VT06 tailpiece, battipenna in legno multistrato.
Dotata di due pickup, troviamo al manico un Super 58(H) specifico per questa posizione, tanto quanto al ponte sempre un Super 58(H) ma calibrato per questa posizione, leggermente bruniti e con una cornice nera avvitata sul top della chitarra.
A chiudere la circuiteria elettronica pot volume e tono indipendenti per ogni pickup, quindi quattro controlli in tutto con un comodo antigrip su ogni manopola. Classico split a tre posizioni per selezionare singolarmente i pickup o tutti e due insieme.
In dotazione sono montate corde lisce in acciaio con scalatura 0.11 – 0.50, classiche per ottenere da subito un jazz tone caldo, rotondo e credibile.
Lo strumento da spento suona leggermente sbilanciato, andando a prediligere le frequenze acute dei cantini. I bassi ci sono, ma leggermente sopiti e ovattati, vista anche la corda liscia che tende a limare le frequenze acute per sua natura. Il corpo vibra piacevolmente, sinonimo di una buona costruzione.
Se amplificata in terreni valvolari spicca una proiezione sonora degna di band con batteria suonata vigorosamente, quindi perfetta in un ambito jazz be-bop; mentre amplificata con un transistor fa sentire tutta la sua ampiezza dinamica, che si espone con molta regolarità in un timbro caldo e decisamente più rotondo.
Interessante e di carattere il pickup al ponte, che personalmente trovo sempre ostico e difficile da interpretare su uno strumento semiacustico.
In conclusione, questa AKJ90D è uno strumento che si trova sul mercato intorno agli 800€, altissimo il rapporto qualità prezzo e interessanti le rifiniture.
Dopo un paio di giorni oltre a essermi abituato, mi sa regalare una sensazione di strumento che ho da sempre. Eccellente il sound e credibile la versatilità, che si adatta facilmente a diversi impieghi.
Ibanez è distribuita in Italia da Mogar Music.
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