Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando i chitarristi Matteo Bidoglia e Francesco Altare formarono i BDC nel 2013; acqua e un buon esordio con l’album Ugly Farm del 2016.
Ma veniamo al presente e a The Medicine Show, nuova e scintillante release del combo Lombardo: produzione ai massimi livelli e songwriting nettamente superiore al pur ottimo Ugly Farm.
TMS si apre con la titletrack in cui i 5 (la formazione comprende anche Marco Pasquariello alla voce, Luca Frangione al basso e Fabrizio Ravasi alla batteria) comunicano chiaramente il leitmotiv dell’album: teso e implacabile heavy metal in cui fanno capolino le principali fonti di ispirazione che sono Alice in Chains (“Man in the Box” è una loro cover), Soundgarden e Black Label Society.
Si prosegue con “Reaction”, più cadenzata, in cui si fanno ancor più evidenti i riferimenti al compianto Chris Cornell e soci e con “In the Land of Colours” con il suo granitico riff in drop e l’accattivante ritornello che si assesta tra le tracce più riuscite di TMS.
Il momento del primo singolo arriva con la bellissima “The Storm” che sprigiona una energia pazzesca nonostante il chorus non sia dei più convincenti.
I suoni fuzzosi di “Convince Me” fanno emergere una lontana vena blues che traspare in tutto il brano che insieme all’apertura mainstream sui ritornelli lo rendono un potenziale singolo: efficaci gli scambi solistici tra le due chitarre.
Tanto wah wah ed energia per la divertente “Brains in The Van”, dove il basso di Frangione si distingue particolarmente, traghettandoci verso “Man In The Box” degli AIC, unica cover di TMS che però risulta abbastanza fiacca.
Si riprende con “Nezara Viridula” e lo scream di Pasquariello che si trova perfettamente a suo agio con le melodie vocali orientaleggianti del pezzo e ci accompagna in direzione della prossima “A Time For Silence”, di stampo thrash che spiazza l’ascoltatore con gli intermezzi a tempo tagliato e scivola gradevolmente fino alla doppietta conclusiva formata da “What Is Ready For You” e “Syriana”.
Più cupa e cadenzata, “What Is Ready” sfrutta il riff in 7/4 per destabilizzare e, con i suoi suoni liquidi, si discosta un poco dalla monolitica coerenza che lega le altre tracce, lasciandoci in compagnia della conclusiva “Syriana”, più tagliente ma meno efficace.
The Medicine Show è un album riuscito e con un paio di pezzi davvero coinvolgenti, che ha dalla sua il sound granitico e “gonfio” che caratterizza la band. Anche la scelta degli arrangiamenti sembra mirare a tirar fuori dalla release una sound che definisca chiaramente i BDC; purtroppo il punto di forza di TMS è paradossalmente anche il suo punto debole, perché, ascoltandolo in un’unica soluzione, il rischio è che la tanto agognata coerenza stilistica risulti alla lunga monocorde rendendo il tutto un po’ piatto.
Ottima prova, comunque, per una band del Bel Paese che se fosse nata a Seattle avrebbe ben altro seguito. A questo link potrete ascoltare o acquistare l’album.
Sono davvero curioso di vederli dal vivo e per chi potrà esserci la prima occasione è proprio il release party dell’album, il prossimo 6 aprile al Legend Club di Milano.
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