Con queste parole la voce malinconica di Roger Waters accompagna una delle più brevi, ma anche più belle, canzoni di The Wall, il concept album dei Pink Floyd del 1979, una pietra miliare della storia del rock.
Ma chi era Vera Lynn?
Non si tratta del frutto della fantasia di Waters, bensì il riferimento è a una persona reale, che nasceva proprio oggi, il 20 marzo 1917: Vera Lynn è stata una cantante e attrice inglese, che fu molto attiva nel periodo della seconda guerra mondiale.
La scelta di Waters non è, infatti, casuale: la Lynn durante gli anni della guerra portò le sue opere a sostegno dei soldati inglesi, tanto che venne soprannominata “Forces’ Sweetheart” (“tesoro delle forze armate”), e lo fece sia visitando molti ospedali di guerra, sia attraverso trasmissioni radiofoniche e incidendo brani di cui il più famoso è sicuramente “We’ll Meet Again“.
La canzone è anche il verso del brano dei Pink Floyd che abbiamo riportato sopra tradotto e voleva essere di incoraggiamento alle truppe, per la speranza di un ritorno a casa felice, riabbracciando i propri cari.
Come ben sappiamo il tema della guerra è centrale e autobiografico nella storia partorita dalla mente di Waters. Lui, come il protagonista del concept, Pink, ha sofferto tutta la vita per la perdita del padre durante il secondo conflitto mondiale, che seguiva, peraltro, la perdita del nonno nel primo.
Così, la sua famiglia ha contato due generazioni di figli che, ancora molto piccoli, hanno visto strapparsi l’amore paterno a causa della guerra, il più grande di tutti i mali.
La canzone, come dicevamo, è un piccolo capolavoro nel suo appena un minuto e mezzo di durata. Il pathos che si raggiunge è altissimo. Waters stesso ha ribadito più di una volta che è tra le sue canzoni preferite del disco, se non “la” preferita.
Nel 2009 è stata la più anziana cantante a entrare nella top 20 inglese grazie a una raccolta dei suoi brani più famosi e ancora oggi continua a incitare i giovani affinché quei drammatici anni di guerra non vengano dimenticati, affinché non accada mai più nella storia dell’uomo una tragedia del genere.
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