Da questo mese un appuntamento costante: quattro segnalazioni per altrettanti album freschi di uscita. Un lavoro tormentato per The National, l’esordio solista di Liam Gallagher in aperto confronto con il fratello per gli amanti del brit-pop, la sfida del secondo album per Nothing But Thieves mentre The Killers volano alti in classifica con un EP tutto da discutere.
Liam Gallagher – As You Were
Con il nuovo album del fratello Noel in arrivo entro l’anno, l’esordio solista di Liam Gallagher è un tassello fondamentale di quello che sarà uno dei confronti musicali dell’anno.
Lasciatosi alle spalle i Beady Eye, l’ex Oasis confeziona un prodotto perfetto per i nostalgici del Brit-pop: non un lavoro postumo della band di Manchester ma un buon disco Rock che ha una sua ragion d’essere indipendente.
As You Were merita un ascolto anche da chi è uscito dal tunnel degli anni ’90; una ventata d’aria fresca tra i troppi rumors di reunion.
The National – Sleep Well Beast
A quattro anni di distanza dall’acclamatissimo Trouble Will Find Me, il ritorno della band di Cincinnati era uno dei più attesi. Come promesso, il disco ha tinte più cupe e malinconiche dei predecessori (pareva impossibile, e invece…), concentrandosi sulle crisi interiori quotidiane, sussurrate dall’inconfondibile voce baritona di Matt Berninger.
I demoni da combattere sono comuni a tutti, cioè le crepe, le incrinature e le spaccature che nascono nei rapporti di coppia, fulcro di Sleep Well Beast.
Ritroviamo sonorità ed atmosfere del lavoro precedente, come in “Nobody Else Will Be There” o “Guilty Party”: il leitmotiv del disco è il tormento di una band ormai matura e consapevole.
Squadra che vince non si cambia: si rattrista.
The Killers – Wonderful Wonderful
Dopo una lunga pausa ed un disco solista del cantante Brandon Flowers, The Killers tornano sulle scene con Wonderful Wonderful.
Nonostante sia il primo EP della band di Las Vegas a raggiungere la vetta delle classifiche e le importanti collaborazione (nella conclusiva “Have All The Songs Been Written?” troviamo Mark Knopfler e lo storico collaboratore dei Coldplay Davide Rossi), la mancanza di innovazione e la tremenda puzza di “già sentito” rendono questo quinto disco un’occasione persa, in particolar modo ascoltando il potenziale di alcuni pezzi come la title-track.
Nothing But Thieves – Broken Machine
Energici ma melodici, i Nothing But Thieves affrontano la dura prova del secondo disco dopo il fortunato esordio datato 2015. Gli elementi caratteristici quali i riff potenti che li hanno portati ad aprire per i Muse e il nervosismo emozionale che ha conquistato una discreta fetta di pubblico persistono, nonostante lo spettro del Pop sia sempre alla porta.
Fin troppi gruppi simili cedono alle ballate facili facendo perdere l’interesse ai fan della prima ora: niente di male, ma dopo pezzi come “Itch” o “I’m Not Made by Design” l’amaro in bocca resterebbe.
Promossi, ma da tener d’occhio.
Silvio Ghidini
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