Con il suo album di debutto, infatti, Garth ha già avuto modo di far ascoltare la sua proposta innovativa che mescola Country, Pop e Rock con piglio e sonorità moderne che affascinano i giovani americani.
Nel giro di pochi giorni, No Fences scala le chart e si stabilisce al numero uno per 23 settimane consecutive: nasce così il fenomeno Garth Brooks destinato a fare epoca nella prima metà degli anni ’90.
Diventa l’album country più venduto di sempre e, nel corso della carriera, Garth Brooks vende quasi 130 milioni di dischi: è l’artista solista di maggior successo commerciale della storia della discografia (solo i Beatles hanno venduto di più). Già, perfino superiore (in termini di vendite) a Elvis Presley anche se, in una recente verifica (sulla quale lo stesso Garth si è trovato d’accordo) il Re del Rock ha ripreso in mano il suo scettro.
Nell’agosto del 1997, Garth Brooks ha dato vita a un memorabile, pirotecnico concerto nel Central Park di New York davanti a un pubblico stimato in un milione di persone, superiore persino a quello dei leggendari concerti di Simon & Garfunkel o dello stesso Paul Simon nella medesima location.
Quel giorno, il New York Times aveva titolato in prima pagina: “Cowboys invade the Big Apple”, i cowboy invadono la Grande Mela.
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