Bentrovati MusicOffili e benvenuti al nostro quarto appuntamento della rubrica Jazz Rock Improvisation Techniques con l’argomento che tratta l’utilizzo delle note di approccio. Nella scorsa lezione ci siamo occupati della quarta categoria in elenco ovvero, le Tensioni (T). Nel nostro quinto appuntamento invece, ci occuperemo della quinta categoria in elenco che riguarda le Risoluzioni Ritardate (“delayed resolution”).
In questa lezione continuiamo ad affrontare l’aspetto più interessante del linguaggio jazzistico e non solo, l’utilizzo dei Cromatismi. Tratterò più avanti in maniera esauriente questo argomento, sia dal punto di vista teorico che pratico sullo strumento.
L’uso melodico e armonico di suoni non appartenenti alla scala diatonica è inteso come cromatismo. Fatta questa considerazione, se la scala diatonica è formata da sette suoni disposti lungo l’ottava per grado congiunto ovvero, ad intervalli di seconda, avremo a disposizione altri cinque suoni da utilizzare come cromatismi. Pensiamo ai tasti neri del pianoforte, sarà più semplice comprendere quanto appena detto.
Esempio 1 – Risoluzioni ritardate (d.r.) “delayed resolution” sul IIm7 – V7 –Imaj7
Il primo esempio si sviluppa su un IIm7 – V7 – Imaj7 in tonalità di Do Maggiore. Come è facile intuire su tutti e tre gli accordi la risoluzione sulla nota cordale è ritardata dalle note di approccio diatonico o cromatico. Quando una nota di approccio, diatonico o cromatico risolve in senso ascendente o discendente su una nota dell’accordo, è preceduta da un’altra nota di approccio, diatonico o cromatico in direzione inversa, avremo una risoluzione ritardata o indiretta.
Prima di proseguire con altri esempi è doveroso precisare che solo la seconda nota sarà considerata nota di approccio, mentre la prima, a seconda dei casi, sarà trattata come una tensione che non risolve.
Esempio 2 – Risoluzioni ritardate (d.r.) “delayed resolution” sul V7
L’esempio sopra esposto si riferisce ad un piccolo frammento del solo di Charlie Christian sul brano Benny’s Bugle, un blues di 12 battute nella tonalità di Bb maggiore.
Christian conclude il solo del primo chorus nella decima battuta, con una frase precisa e potente sull’accordo di F7 dove, oltre la risoluzione ritardata sulla tredicesima dell’accordo di dominante, troviamo un arpeggio di Gm7 costruito un tono sopra. L’arpeggio dell’accordo di F7 mantiene soltanto la fondamentale (fa) e introduce tutte e tre le tensioni dell’accordo di dominante (9ᵃ, 11ᵃ e 13ᵃ).
Fantastico il tipo di sonorità prodotto in questa brevissima frase sicuramente di grande effetto.
Esempio 3 – Prime due battute del primo chorus di “Benny’s Bugle“
Vorrei focalizzare un attimo l’attenzione sulle prime due battute del solo di Charlie Christian, che ha inizio sul secondo movimento della prima battuta e vede come primo elemento una semplice triade maggiore di Bb collegata, mediante un frammento di scala (misolidia di Bb), ad un altro elemento caratterizzante del fraseggio di Christian in questo solo, ovvero un riff o cellula melodica che vede l’utilizzo della terza blue (terza minore) insieme alla terza maggiore dell’accordo di Bb7.
È chiaro che le due scale utilizzate sull’accordo di dominante sono la misolidia e la scala blues maggiore di Bb.
Esempio 4 – Scala Blues Maggiore di Bb
Vi chiederete perché questo esempio, semplice! Se facciamo un’attenta analisi, nella seconda battuta è presente la stessa e identica cellula melodica utilizzata nell’ esempio precedente, ma questa volta non sull’accordo di F7 ma sul Bb7. L’effetto sarà ben diverso pur utilizzando lo stesso materiale melodico.
Esempio 5 – Risoluzioni ritardate (d.r.) – “Airegin“ by Pat Martino
L’esempio sopra esposto si riferisce alla seconda battuta del solo break del brano “Airegin” del grande Sonny Rollins. Un brano di 36 battute nella tonalità di F minore, presente nell’album Funk You! di Don Patterson, con l’inconfondibile chitarra di Pat Martino.
La frase costruita su un IIm7b5 – V7alt che risolve al Fm7. In questa circostanza è chiaro che la scala utilizzata su questo II – V – I minore, è una minore armonica di Fa.
Notiamo immediatamente che la frase inizia con un Mi su Gm7b5, quindi una 6ª o meglio ancora, una 13ª maggiore rispetto l’accordo. La 13ª maggiore come estensione dell’accordo semidiminuito la troviamo solo se l’accordo ha funzione di II grado, nell’armonizzazione di una scala minore armonica.
Anche qui troviamo l’utilizzo di note di approccio cromatico e soprattutto, cosa ancora più interessante, la frase risolve sulla 9ª dell’accordo per poi scivolare sulla fondamentale del Fm7, grazie ad una risoluzione ritardata (d.r. delayed resolution), altra caratteristica del linguaggio jazzistico.
Esempio 6 – Risoluzioni ritardate (d.r.) – “Airegin” by Pat Martino
Anche questa lunghissima frase che si sviluppa su un V – I minore di Sib (F7 – Bbm7) è costruita sulla scala dorica di Sib. Da notare l’utilizzo sul quarto movimento della seconda battuta, di un gruppo di due note di approccio, una cromatica (c) l’altra diatonica (s), che ritardano l’arrivo del Sib della terza battuta. Ancora una volta è evidente come questa tecnica possa permettere di creare dei fraseggi lunghi e di grande effetto.
Lascio a voi il compito di analizzare questi ultimi esempi, per poi memorizzarli e suonarli con il proprio strumento.
Esempio 7 (solo tabs) – Doppia risoluzione ritardata (d.r.) sul IIm7 – V7 – Imaj7 nello stile di Wes Montgomery
Esempio 8 (solo tabs) – Risoluzioni ritardate (d.r.) sul Blues in Bb Maggiore nello stile di Wes Montgomery
Esempio 9 (solo tabs) -Risoluzione ritardata (d.r.) sul IIm7 – V7 – Imaj7 nello stile di Wes Montgomery
L’uso dei cromatismi è l’elemento caratterizzante, non solo del fraseggio di Charlie Christian, Pat Martino, Wes Montgomery o di altri illustri colleghi, ma del linguaggio Jazz in genere. Grazie a questo espediente, l’esecuzione di una linea melodica è più fluida e meno staccata, rispetto all’esecuzione della stessa frase senza il passaggio cromatico.
Con questa mia ultima considerazione si conclude la quinta parte che riguarda la classificazione e l’utilizzo delle note di approccio. Grazie per l’attenzione e vi aspetto al prossimo appuntamento della rubrica Jazz Rock Improvisation Techniques. Buona Musica!
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