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Il concerto perfetto di Eddie Vedder a Firenze

Solitamente ci si riferisce alla "partita perfetta" nel baseball quando il lanciatore rimane imbattutto sino alla fine del match. Ieri sera al Firenze Rocks Festival Eddie Vedder ha mostrato a tutti come si può fare il concerto perfetto da soli, one man band, con solo chitarre (varie acustiche e una bella stratocaster

Solitamente ci si riferisce alla “partita perfetta” nel baseball quando il lanciatore rimane imbattutto sino alla fine del match. Ieri sera al Firenze Rocks Festival Eddie Vedder ha mostrato a tutti come si può fare il concerto perfetto da soli, one man band, con solo chitarre (varie acustiche e una bella stratocaster bianca collegata ad amplificatori Fender), ukulele e un mandolino al proprio fianco.
Brani ben scelti, energia, cuore, simpatia, sincerità (soprattutto sincerità), talento e quella leggera fallibilità che ti rende umano. Questi gli ingredienti con cui Vedder ieri ha ringraziato e deliziato i 50mila spettatori di fronte a lui. Stringendoli a sé, letteralmente, come potete vedere dalla foto di copertina.

Tanti i brani dei Pearl Jam, per la gioia dei fan, sin dall’inizio. Presenti varie cover, da “Imagine” di John Lennon (con l’incantevole coincidenza della stella cadente in cielo) a “Comfortably Numb” dei Pink Floyd che lo ha visto sedersi davanti all’organo, da brividi. Floyd presenti anche con un breve accenno a “Brain Damage”.

Altre citazioni da Cat Stevens a Wayne Cochran e ovviamente una delle sue ispirazioni di sempre, Neil Young, presente anche nel finale con l’oramai immancabile “Rockin’ in the Free World”, eseguita insieme al bravissimo Glen Hansard, talentuoso ed energetico artista di apertura del concerto.

Momento di estrema commozione quello di “Black“, con le parole che a tratti si strozzano in gola dopo aver ricordato che “SG sono le iniziali di San Giovanni (patrono di Firenze, festeggiato proprio ieri) ma anche di Soundgarden“.

LA SCALETTA
Qui la playlist Spotify per riascoltarla

01. Elderly Woman Behind The Counter In A Small Town
02. Wishlist
03. Immortality
04. Trouble (CatStevens)
05. Brain Damage (Pink Floyd)
06. Sometimes
07. I Am Mine
08. Can’t Keep
09. Sleeping By Myself
10. Far Behind
11. Setting Forth
12. Guaranteed
13. Rise
14. The Needle and The Damage Done (Neil Young)
15. {instrumental section from Ed’s version of Millworker}
16. Unthought Known
17. Black
18. Lukin
19. Porch
20. Comfortably Numb (Pink Floyd)
21. Imagine (John Lennon)
22. Better Man/Save It For Later
23. Last Kiss (Wayne Cochran)
24. Untitled
25. MFC
26. Falling Slowly (Hansard, Irglová) with Glen Hansard singing lead and playing guitar, Ed sings harmony and lead on bridge
27. Song Of Good Hope (Hansard) Ed sings lead, Glen plays guitar and sings harmony
28. Society (Jerry Hannan) with Glen Hansard
29. Smile with Glen Hansard
30. Rockin’ In The Free World (Neil Young) with Glen Hansard 
31. Hard Sun (Peterson) with Glen Hansard, Graham Hopkins, Joe Doyle, Ruth O’Mahony-Brady

Foto e scaletta tratte da Pearl Jam Italia

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