I Blondie sono ritornati ad essere piuttosto prolifici dall’uscita di Panic of Girls nel 2011 e il nuovo album Pollinator testimonia come un gruppo storico possa provare a rivitalizzare il proprio suono, rinnovando una sorta di revival new wave, attraverso la collaborazione di diversi ospiti, più o meno giovani.
Alcuni brani riportano decisamente al passato, come “Long Time”, scritta insieme a Dev Hynes (Blood Orange), una sorta di omaggio a “Heart of Glass”, così come “Doom Or Destiny” (con ospitata di Joan Jett) che riporta invece alle atmosfere di “Plastic Letters”.
Tra gli ospiti sono da segnalare Nick Valensi, chitarrista degli Strokes, che insieme a Sia ha collaborato a “Best Day Ever”, un brano perfetto per esaltare la voce sempre impeccabile di Debbie Harry.
Johnny Marr ha scritto “My Monster” e naturalmente fornisce imperiosi riff di chitarra in uno dei pezzi migliori del lavoro.
Curiosamente i Blondie hanno deciso di affidarsi anche a collaboratori di una generazione completamente diversa, in linea con la loro passione per la cultura web americana.
È il caso degli YouTuber satirici The Gregory Brothers che collaborano nel pop di “When I Gave Up On You” e della giovane popstar Charlie XCX in “Gravity”.
Adam Johnston (della band indie canadese an Unkindness) contribuisce con i quasi sette minuti della conclusiva “Fragments”, divisa tra un inizio da ballad e un seguito da cavalcata rock, che valgono da soli l’intero album.
Il risultato è un lavoro che, grazie ai contributi diversi dei numerosi ospiti, possiede una grande varietà di stili, restando in linea con una delle caratteristiche principali dei Blondie, quello stile new wave che ha spesso visto incursioni in territori disco, rap e black nel corso della carriera della band.
John Congleton rende il tutto coeso con una perfetta produzione electro-rock.
E aver fatto affidamento su artisti con una mentalità affine ai Blondie ha senz’altro giovato.
Francesco Taranto
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