Uno strumento di costruzione giapponese offerto a un prezzo piuttosto contenuto considerando la buona voce acustica, la qualità indubbia di trasduttore e preamplificatore, l’ottimo astuccio rigido.
Dopo quattro buone decadi di presenza attiva a livello internazionale e con la fama consolidata di una produzione attenta a offrire strumenti di qualità in varie fasce di prezzo, Takamine è uno di quei marchi che finiscono automaticamente sotto i riflettori al momento di proporre qualcosa di nuovo.
In particolare, quel che ci si aspetta non è solo un’amplificazione impeccabile, considerata un marchio di fabbrica fin dagli anni settanta, ma anche un suono acustico di buon livello.
La chitarra che ci ha tenuto compagnia per qualche tempo è una dreadnought appartenente a una linea intermedia della Pro Series, dove troviamo anche strumenti che superano i 2000 euro nella linea P7.
In generale, tutte le acustiche Pro Series escono dai laboratori di Sakashita, ai piedi delle cosiddette Alpi giapponesi, e sfruttano una lavorazione semi-artigianale in cui si utilizzano al meglio tecnologie moderne e abilità manuali.
La P3DC si presenta immediatamente bene all’interno di un bell’astuccio rigido e attira subito l’occhio di chi ama forme classiche e decorazioni sobrie in cui i vari tipi di legno sono bene in evidenza.
In questo caso domina il morbido colore del top in cedro massello su una cassa realizzata in Sapele, legno della famiglia del mogano utilizzato con fasce in laminato e fondo solido.
In legno anche gli intarsi come la semplice rosetta della buca e i “dot in dot” sulla tastiera in palissandro.
Di forma comodamente tondeggiante il manico in mogano, eleganti e precise le meccaniche dorate con bottoni ambrati.
Il ponte è quello tipico della casa, con corde passanti e selletta divisa in due sezioni allo scopo di intonare per bene le prime due corde.
L’insieme dello strumento è valorizzato dalla verniciatura satinata, interrotta solo dalle linee squadrate del preamplificatore CT4B II.
La chitarra è abbastanza leggera ma solida e risponde con facilità a vari tipi di picking, come si può vedere nel filmato, realizzato come al solito miscelando anche una parte di suono amplificato alla ripresa microfonica.
Il suono è sicuramente addolcito parzialmente dal cedro del top e il volume acustico è sufficientemente buono per uno strumento fresco di fabbrica.
Da notare che, anche questa volta, la prova pratica smentisce in parte le aspettative poiché la risposta in frequenza è molto più omogenea tra bassi e acuti di quanto viene associato comunemente a una cassa dreadnought: viene da pensare che stia diventando un trend perlomeno per la produzione orientale.
Considerata la qualità dell’amplificazione, che permette di sfruttare questa chitarra con risultati di notevole qualità anche su palchi piuttosto “rumorosi”, e l’interesse che ha suscitato in più di un frequentatore della redazione di MusicOff, la Takamine P3DC esce molto bene dal nostro test e lascia dietro di sé un ricordo piacevole.
Maggiori informazioni sul sito web del distributore ufficiale Gold Music Srl.
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