Prodotto da due maghi come Lenny Waronker e Russ Titelman, il disco mostra il talento di Rickie e la sua originale miscela sonora nella quale convivono Rock, Jazz e musica d’autore.
Nel giro di poche settimane, l’album balza ai primi posti delle classifiche grazie anche alla gradevolezza del brano d’apertura, “Chuck E’s In Love“.
Canzone autobiografica, racconta i giorni in cui Rickie Lee Jones, Tom Waits e Chuck E. Weiss (il songwriter protagonista del pezzo che, all’epoca, faceva il cameriere al Troubadour, celebre locale di West Hollywood) vivono una stravagante storia d’amore a tre al Tropicana Motel, sul Santa Monica Boulevard.
Immersi nei fumi dell’alcol, persi tra droghe varie, Tom Waits e Rickie Lee Jones sono la classica coppia di artisti eccentrici. Il pacato Chuck E. attende il proprio turno. Perché, come racconta la canzone, si comporta in modo strano, si atteggia e cammina in maniera diversa dal solito, si è persino cotonato i capelli. “Ebbene sì”, canta Rickie, “mi sa che Chuck E è innamorato. Ma chi sarà la fortunata?”.
Solo nell’ultima strofa, la Jones ammette che “Chuck E si è innamorato della ragazza che canta questa canzone. Già, Chuck E. si è innamorato di me”.
A decenni di distanza, Rickie Lee Jones non parla dei giorni del Tropicana Motel. Nelle interviste, rifiuta di rispondere a domande su Tom Waits e, quasi a prendere definitivamente le distanze dal proprio passato, in concerto rarissimamente propone “Chuck E’s In Love”.
Che peraltro rimane, ancora oggi, il più grande successo della sua carriera.
Cover photo by Andrea Lehne – CC BY 2.0
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