Nel mercato degli stage piano la sigla Roland RD è da sempre protagonista, anzi possiamo dire che per certi versi la casa nipponica è stata tra quelle che hanno spinto di più sullo sviluppo di questa tipologia di strumenti. Sviluppo che non si ferma: il nuovo arrivato in famiglia RD-2000 promette una elevata concentrazione di tecnologia e una serie di caratteristiche all’avanguardia sotto diversi profili.
Equipaggiato con due motori sonori indipendenti, soluzione già vista sotto un’altra veste nel flagship synth JD-XA, l’RD-2000 presenta un nuovo design ed una inedita interfaccia; quest’ultima risulta funzionale sia alla gestione del vasto parco suoni presente a bordo, espandibile peraltro con le librerie gratuite presenti sul sito Axial (due slot disponibili su RD), sia per sfruttare le potenti doti di master controller che questo ultimo modello, come tutti i suoi predecessori, offre.
Naturalmente i suoni di punta dello strumento sono pianoforti acustici ed elettrici, la cui riproduzione è affidata ad tecnologie derivate dal V-Piano e dalle ultime evoluzioni del motore SuperNATURAL, che offrono sia riproduzioni di piani elettrici vintage (come il “nonno” famoso su tutti i palchi dell’epoca, l’RD-1000) sia emulazioni di effetti storici prodotti da Roland, come il Boss CE-1 e il SDD-320 Dimension-D.
Anche il resto del parco suoni è di tutto rispetto: oltre 1.100 timbri divisi per categorie, sfruttabili in qualsiasi genere musicale e organizzabili in split/layer fino a otto zone indipendenti. La meccanica PHA-50, di costruzione ibrida in legno e plastiche, fa da solido complemento alla potenza sonora offerta dallo strumento, insieme alla nuova interfaccia: quest’ultima presenta otto knobs e nove faders assegnabili, tutti dotati di LED per un feedback visivo istantaneo in ogni condizione.
Sono anche presenti sulla sinistra sia il Pitch Stick che due Mod Wheels assegnabili. Una scheda audio integrata completa il quadro, lavorando a profondità di 24 bit e una frequenza di campionamento massima di 192 Khz.
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