Eccoci di nuovo qui, ultimo appuntamento di questo diario che a detta di molti di voi è stato interessante e “non convenzionale”, dove si è parlato di tutto quello che riguarda un tour internazionale visto da un’altra angolazione, quella del musicista, la mia.
Oggi vi parlo delle ultime 6 date, per lo più italiane.
Dopo il Rototom Sunsplash ci siamo fermati qualche giorno, per l’esattezza 9, in cui ho avuto la possibilità di tornare a casa con un volo Valencia-Roma.
Finite le “ferie”, un altro aereo mi ha portato a Brindisi, per poi arrivare a Lecce in auto dove mi sono ricongiunto allo Shengen Clan; chiaramente ai musicisti giamaicani non conveniva tornare a casa per cui hanno trascorso i day off a Lecce nella sede della Get Up Music, agenzia che si occupa delle date italiane.
Da li siamo partiti su due van verso Soverato in Calabria, la prima delle ultime sei tappe estive del tour dove abbiamo suonato al Summer Arena Festival, una struttura di 4000 posti al centro città, in cartellone che oltre Alborosie ospitava Fiorella Mannoia, Sean Paul, Vinicio Capossela e Gianna Nannini.
Open act del nostro spettacolo tre realtà locali: Killacat, Easyone e Marvanza.
Dopo una breve pausa di qualche ora ripartiamo con i due van in direzione Reggio Emilia, ci aspetta Festa Reggio nel luogo che Ligabue ha fatto conoscere al grande pubblico il Campovolo.
Il posto è ovviamente immenso attrezzato benissimo dove c’era veramente di tutto, stand tematici e da tutte le nazioni, specialmente quelle del sudamerica con specialità culinarie di ogni tipo.
Lo spazio dedicato alla musica (arena spettacoli MADIBA) era organizzato benissimo, bello l’impianto audio e acustica perfetta.
Ad anticiparci due band molto interessanti, The Misty Morning ed EBM (Earth Beat Movement), che hanno infuocato il pubblico prima della nostra esibizione. Fuori da Campovolo ci aspettava il nostro tour bus “tanto caro” e appena riappropriati ognuno del proprio posto letto il bus è partito direzione Bratislava. capitale della Slovacchia (otto ore e mezza di viaggio che non abbiamo neanche sentito).
Arrivati sul posto andiamo subito in albergo poi diretti al soundcheck. L’Uprising reggae festival è una realtà giunta alla nona edizione, in un parco bellissimo e anche qui attrezzatissimo.
Si tratta di giornate interamente dedicate alla musica reggae, con incontri seminari e workshop; gli spettacoli hanno inizio alle 13,00 per terminare alle 02,30. Alborosie è stato l’artista che ha chiuso l’intera manifestazione.
La location era composta da quattro postazioni: il main stage, il dub club, la dancehall e l’arena, e in quest’ultima a farla da padroni ancora una realtà italiana di grande spessore, Paolo Baldini (in versione dub) con Mellow Mood, Forelock e Sr. Wilson.
Nel main stage invece prima di noi Tarrus Riley con Dean Fraser e Alaine.
Fine concerto, partenza direzione Straszecin in Polonia, la Czad Feastival, forse in assoluto la piazza piu strana che abbiamo fatto: un festival rock dove l’unico artista reggae è stato Alborosie e a conferma di questo il primo impatto con il palco è stato spiazzante.
Non appena fatte le scalette ci troviamo un carro armato in mezzo al palco!
Si esatto un carro armato che non era altro che la pedana della batteria del gruppo più importante della manifestazione: i Sabaton, una band svedese heavy/power!
Sul palco, oltre al carro armato, cassoni di munizioni, mortai e tutta una attrezzatura di guerra, ovviamente mi sono subito documentato su questo gruppo così seguito e per me assolutamente sconosciuto e (non ci voleva poi tanto) ho scoperto che tutte le loro composizioni trattano l’argomento guerra!
Un’altra cosa che mi ha spiazzato è che sono stato sempre abituato a vedere montagne di ampli nei concerti metal, mentre qui non ce n’era nessuna traccia. Dopo un sopralluogo dalle parti del mixer di palco mi accorgo che c’erano 4 kemper allineati, di cui due per i chitarristi, uno per il bassista e uno di scorta. Praticamente sul palco era udibile solo il suono della batteria, i musicisti utilizzavano gli in-ear monitor.
Non è stato facile dopo un gruppo così, e dopo i fuochi di artificio finali, imporre della sana reggae music, ma ce l’abbiamo fatta.
Ci aspettavano 13 ore e mezza di viaggio, perchè la direzione è Milano dove avevamo due giorni di off.
Ripresi dal viaggio la penultima tappa è Treviso, Home Festival.
Un super festival, mi è piaciuto veramente tanto dal palco, gestito dal mitico Federico “Daddy” Servadei (fonico di palco di Vasco Rossi). Prima di noi il Teatro degli Orrori con una bellissima performance e dopo di noi The Prodigy!
Un sacco di amici in giro per il backstage, Paolo Baldini, Mellow Mood, Apres La Classe (che si sono esibiti nel pomeriggio) e per i quali ho collaborato con Albo alla realizzazione del loro pezzo contenuto nell’album The Rockers e tanti altri amici sia musicisti che non, veramente un grande festival strapieno di gente.
Torniamo a Milano con l’ultimissima data di questa estate, il Carroponte, per quello che in molti hanno definito l’evento reggae dell’anno: Alborosie & Damian “Jr Gong” Marley!
Arriviamo alla venue verso le 13.30 e troviamo la band di Marley sul palco; per il check dopo un oretta è il nostro turno, anche qui grande professionalità sotto ogni punto di vista, palco confortevole tecnici gentilissimi e preparati.
In questa data ho avuto modo di provare anche il sistema wireless di line6 Replay G che mi ha permesso di andare in giro per il palco nella più completa libertà e senza alcun problema di “sganci” o fastidiosi rumori, uno strumento molto divertente.
Come sempre accade nelle date italiane c’è sempre qualche amico che passa, in questo caso due amici in particolare, sempre facenti parte del nostro settore, Riccardo Ciaramellari, tastierista di comprovata bravura già con Cristicchi, Berté, Turci, Mogol e altri, e Dario Paini, acoustic design, noise maker + silence seeker (come lui stesso si definisce).
Dario proprio in questi giorni sta finendo di realizzare lo studio di One More Dub del quale sono direttore artistico e del quale vi parlerò a breve.
È importante a mio avviso la presenza di volta in volta di musicisti, amici e colleghi per avere dei riferimenti, persone delle quali ti fidi e con le quali puoi confrontarti sui suoni e sulla performance, per poter crescere sempre e limare dove c’è da limare.
Il concerto al Carroponte è stato perfetto come chiusura del tour estivo, pubblico calorosissimo e poi, come detto, due colossi del genere a confronto. Insomma finale col botto!
Come concludere questo nostro appuntamento estivo? direi con i saluti e i ringraziamenti.
Per primo, è inevitabile, ringrazio MusicOff per lo spazio dedicatomi e per la gentilezza, professionalità e serietà di tutto lo staff, a seguire chiaramente Alborosie che ha creduto in me da più punti di vista, perché un tour non è solo saper suonare ma è tutto quello che c’è intorno, rapporti, serietà sul lavoro e fuori dal lavoro, umiltà, saper conoscere profondamente il proprio ruolo all’interno della squadra e se sono qui credo di aver interpretato tutte queste caratteristiche in modo corretto.
Dopo Albo voglio ringraziare tutto lo staff che ruota intorno ad un mega tour come questo: dalla produzione giamaicana Plum Music (Ryan Dillon e Tony Fisher), a quella italiana Get Up Music (Sandro Pizzuto e Gianni Stifani), a quella europea Talowa (Bastien Bacha) e a tutto lo Shengen Clan, musicisti eccezionali dai quali ho imparato moltissimo da tutti i punti di vista.
Grazie a Eko Guitars per la bellissima Eko Mia acustica, Marco Sciascia per l’altrettanto bella “Geremycaster” elettrica e per avermi assemblato una pedalboard unica al mondo che ha rispettato tutte le mie esigenze, e poi ancora alla Liuteria Cesarini, nella persona di Federico Cesarini, per avermi avvolto i pickup più fighi in circolazione con una voce unica.
Poi il pubblico di tutte queste date che mi ha dimostrato un grandissimo affetto e mi ha accolto a braccia aperte. Ho conosciuto persone di tutte le nazionalità unite da un’unica e speciale passione per la musica reggae e il messaggio che da sempre porta con sé: pace amore uguaglianza.
Cosa volere di più? Grazie a tutti voi che mi avete seguito in queste pagine e un arrivederci a prestissimo!
P.s. Se vedete i manifesti di Alborosie venite a trovarmi, noi ripartiamo con i live il 28 ottobre e molti in Italia!
Freedom&Fyah!!!
Photo Credits: Dario Paini
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