Cari MusicOffili, la nostra partnership con la prestigiosa scuola di musica toscana Jam Academy ci ha portato a conoscere più da vicino le sue proposte didattiche e le personalità coinvolte, con ampio spazio alle novità dei tempi moderni ed alla creazione di figure professionali che lavorano a 360° in campo musicale; oggi parliamo direttamente con il responsabile didattico della struttura, Valerio Silvestro, con cui approfondiamo progetti e corsi che Jam Academy porta avanti per i suoi allievi con successo e determinazione.
1- Ciao Valerio, ci parli del Music Aptitude Development? Di cosa si tratta e che storia ha alle spalle?
È una storia che parte da lontano. Ho cominciato a suonare il piano a 4 anni e dopo aver studiato per 16 anni musica classica mi sono imbattuto nel Jazz e nella musica popolare contemporanea. È stato amore a prima vista. Era il 1982 e la didattica per questo tipo di musica in genere era inesistente.
Per me che non avevo mai suonato senza uno spartito era una situazione disperata. Mai usato l’orecchio, mai suonato con una batteria. Solo Bach, Chopin e Beethoven etc… non mi sono arreso e ho cominciato a cercare dappertutto.
Ma quel poco che esisteva era tutto avvolto nel mistero. Sembrava che se non fossi stato segnato da Dio con questo “talento” di cui tutti parlavano non avessi speranza. Era l’epoca del “o ce l’hai o non ce l’hai“.
L’amore per questa musica nuova era troppo forte e quindi sono andato dove tutto è cominciato. In America, al Berklee College of Music. Lì ho trovato risposte diverse soprattutto da due guru della didattica mondiale: Jerry Bergonzi e Charlie Banakos. Ho capito che, tranne pochissimi casi, non esiste nessun talento innato ma le capacità necessarie al fare musica sono qualcosa di umano, tangibile e soprattutto coltivabile.
Nell’88 sono tornato in Italia e ho cominciato a suonare con grandi musicisti sia Jazz che Pop, e ad insegnare a tutti gli strumenti, l’armonia, l’improvvisazione e la musica d’insieme. Così ho incontrato mia moglie Loredana Lubrano. Prima allieva, poi collaboratrice e poi co-fondatrice insostituibile del metodo, Loredana ha preso la mia concezione di fondo e l’ha trasferita nel mondo della voce.
Nel 2001 abbiamo fondato la prima scuola a Napoli e poi nel 2006 la svolta. Ci siamo trasferiti in Toscana a Lucca. E nel 2010 l’incontro finalmente con Giampiero e Riccardo Morici. Nella loro Jam Academy abbiamo trovato una seconda casa. Con loro abbiamo ottenuto le certificazioni internazionali che oggi ci permettono di offrire nei nostri corsi il prestigioso Bachelor of Arts in Contemporary Pop Music della Essex University.
2 – Come si articola il vostro corso?
M.A.D significa in italiano “Sviluppo delle attitudini musicali”. Dalla “Voce Creativa” corso per bambini dai 4 anni in su al Bachelor of Arts (equivalente anglosassone della nostra Laurea Triennale) il nostro manifesto è sempre lo stesso:
“Nella visione didattica M.A.D si pone l’attenzione sull’uomo che fa musica visto nella sua interezza in quanto fare musica è una complessa attività psico-fisiologica che coinvolge l’essere umano a tutti i livelli: corporeo/senso-motorio, emotivo, fantastico e razionale. Le capacità coinvolte in questa attività non sono strettamente legate alla natura specifica del gesto musicale ma, piuttosto, al funzionamento complessivo della persona. Il nostro modello didattico di sviluppo delle capacità musicali è concepito direttamente per la Musica Moderna Popolare e quindi svincolato dalle eredità mutuate dall’insegnamento della musica esatta o scritta. La “Musica Moderna Popolare” è un’attività sostanzialmente diversa dalla “Musica Classica”.
Ne consegue che la didattica moderna necessita di un approccio, modalità e procedure nuove rispetto a quelle generalmente in uso. Il nostro scopo è di restituire la gioia di avere una “voce” coerente con la propria immaginazione sonora non imponendo una metodologia unica. Noi crediamo fortemente che si possa imparare a fare musica solo da insegnanti che fanno musica e che continuano il loro percorso di formazione e di studio. La pedagogia della musica è, per noi, un argomento serio che ha a che fare con l’identità della persona.”
Il concetto di base è che invece di puntare tutto sulla circense abilità motoria noi lavoriamo sulle capacità corporee, coordinative, percettive, cognitive e immaginative che sono alla base del gesto musicale. Tutti imparano a cantare, a muoversi a tempo, a suonare il pianoforte. Tutti conoscono a menadito l’armonia moderna. Tutti studiano composizione arrangiamento etc…
Ma la differenza sta nel modo in cui si sviluppano queste capacità e come si integrano tra loro. Ma soprattutto non esiste nessun talento da invocare ma solo il duro onesto lavoro. I nostri allievi sono sicuramente musicisti preparati, ma sono anche artisti consapevoli e didatti efficaci. E sopra ogni altra cosa sono persone più complete avendo scoperto parti meravigliose di sé che non sapevano di possedere.
3 – A che tipologia di allievi si rivolge questo insegnamento?
Veramente a tutti senza distinzione. Noi lavoriamo sulle capacità psicofisiologiche che influenzano la performance musicale. Possiamo intervenire sul professionista sull’amatore sul ragazzo e ancora meglio sui bambini che sono completamente aperti al nuovo e ansiosi di conoscere. Spesso gli adulti sono attaccati alle vecchie convinzioni.
Io uso spesso dire “c’è chi vuole vincere e c’è chi vuole solo avere ragione”
4 – Parlaci un po’ di te e della tua collaborazione con Jam Academy.
Poche persone hanno avuto la lungimiranza culturale e imprenditoriale di comprendere quello che facciamo, vederne le potenzialità commerciali e avere il coraggio di cambiare quello che si è fatto per 10 anni e virare verso l’ignoto. Giampiero Morici è una di queste persone. Sulla sua scia si sono poi aggiunti Riccardo, Gianluca, Giacomo, Alessandro, Daniele, Mirko e tutti gli altri. Oggi siamo una famiglia nel vero senso della parola. Siamo riusciti a formare una squadra molto forte e tutti formati con questo metodo. Oggi posso dire che la Jam di Lucca è, fra tutte le scuole che dirigiamo, il modello più evidente della efficacia del nostro metodo e soprattutto il riferimento per tutte le altre.
Sono convinto che ci vorrebbero più scuole così all’avanguardia in Italia. La musica ne avrebbe un grande beneficio.
Aggiungi Commento