Salve MusicOffili, da questo mese è partita la nostra collaborazione con un distributore italiano come MidiWare, che quest’anno festeggia 30 anni di attività nel settore, un evento che abbiamo deciso di celebrare raccontando la storia di questa azienda romana: 30 anni di passione partendo dai primi vagiti del protocollo MIDI e della computer music, fino agli strumenti per il broadcast e l’audio professionale.
La storia di MidiWare si lega indissolubilmente al suo fondatore, Francesco Borsotti, che negli anni ottanta si divide tra gli studi di legge alla LUISS e una grandissima passione per la musica e per le nuove tecnologie. Nel 1984 Francesco inizia a lavorare per la società Music Link, occupandosi del settore Computer Music: il socio di maggioranza della società è Renè Rochat, all’epoca anche titolare di Ensoniq Europa (ricordate il campionatore Mirage?), nonché importatore in Italia e nel vecchio continente di grandissima parte delle nuove tecnologie in ambito musicale, tra cui anche i primi campionatori dell’americana Emu-Systems.
Francesco Borsotti (a sinistra), durante la presentazione della distribuzione per l’Italia di Genelec
In Music Link però le cose non vanno bene, e dopo due anni Renè Rochat chiede a Francesco di ripartire da zero, fondando una nuova società dedicata esclusivamente alla Computer Music: MidiWare viene ufficialmente costituita nel Maggio del 1986, e tra i soci figurano anche Lucio Pascarelli, amico di Francesco e pioniere dell’informatica e Fabio Liberatori, all’epoca tastierista degli Stadio e noto compositore di musiche da film.
In un piccolo garage in Viale Parioli a Roma nasce la prima sede di MidiWare, che in breve tempo diviene meta di pellegrinaggio da parte di musicisti e appassionati romani, incuriositi dalle nuove tecnologie per fare musica. La società funziona, ma dopo poco tempo Francesco Borsotti si ritrova solo a condurre la società, quindi abbandona l’università per dedicarsi in toto a MidiWare; in suo soccorso giunge la sorella, Camilla Borsotti, che entra in società seguendone la parte amministrativa.
Bob Moog e Francesco Borsotti nel 2002
Nel 1988 MidiWare si trasferisce in un appartamento in via Pilo Albertelli sempre a Roma, in zona Prati, però l’azienda cresce e con essa la tipologia di prodotti distribuiti, e dopo qualche anno urge cambiare nuovamente sede: la soluzione è sulla via Cassia, in un ampio immobile immerso nel verde del Parco dell’Insugherata, peraltro facilmente raggiungibile tramite il Raccordo Anulare.
Nell’odierna sede di MidiWare sono ospitati l’amministrazione, gli uffici commerciali e lo showroom della divisione Pro Audio, mentre a una logistica esterna è affidato il magazzino. Lo staff dell’azienda è una famiglia allargata composta da sette persone che lavorano con Francesco e Camilla Borsotti da diversi anni, oltre a una serie collaboratori fissi e una rete di agenti in tutto il territorio italiano. Francesco Borsotti è un amico di chi scrive, e in occasione dei 30 anni di MidiWare mi ha concesso un’intervista per gli amici di MusicOff, dove racconta la sua carriera, i progetti, i successi e anche qualche piccola delusione.
Commodore 64
Francesco, cosa ricordi degli inizi di Midiware?
L’attività fu inizialmente la distribuzione di software e hardware MIDI di marchi quali Opcode, Intelligent Music, ma soprattutto l’allora neonata Steinberg. Giravo l’Italia per fiere ed eventi, in primis con un computer come il Commodore 64 e il sequencer Steinberg Pro-16, in seguito con i computer Atari e lo Steinberg Pro-24. Siamo stati tra i pionieri in questo settore nel mercato italiano, e abbiamo visto alcune di queste aziende crescere con noi: per esempio, quando uscì la prima versione di Cubase era la moglie di Manfred Rürupp, socio di Charlie Steinberg, ad occuparsi in Germania di redigere i manuali, che in seguito traducevo e stampavamo in MidiWare ancora su una stampante ad aghi.
La prima versione di Cubase per Atari
L’avvento di Cubase è stato un bel balzo in avanti…
Sicuramente, il grande passo in termini commerciali si è fatto nel 1989 con l’arrivo di Cubase, e successivamente nel 1991 con le prime Digital Audio Workstation: la prima versione di Cubase Audio e l’acquisizione di brand come RME ci hanno fatto crescere e al contempo entrare in un’altra dimensione, quindi con il mio staff abbiamo cominciato a guardarci intorno e studiare uno sviluppo di MidiWare oltre il software e l’hardware dedicato come le interfacce audio.
Il passo successivo è stato mirare verso la distribuzione di attrezzature per lo studio di registrazione, stringendo accordi con brand come KRK per i monitor, di cui siamo stati per 15 anni i distributori italiani, altri marchi come Earthworks per i microfoni, per arrivare successivamente a Sontronics prima e sE Electronics dopo per i microfoni; presto viene aggiunto anche un marchio prestigioso come Solid State Logic (SSL), inizialmente solo per la parte digitale con le schede Duende, e successivamente per tutta la linea WPP (Workstation Products). La nostra recente divisione MidiWare Pro Audio è un po’ figlia di questa nostra ricerca fatta a suo tempo.
Presentazione Midiware dei prodotti SSL a Milano nel 2006
Un’altra svolta per noi molto importante è arrivata due anni fa circa, stringendo un accordo con Genelec per la distribuzione in Italia dei suoi monitor da studio; questa scelta ci ha permesso di entrare in un’altra fetta di mercato molto importante come il broadcast. Molte cose sono cambiate in questi trent’anni. Ad esempio il software, che per i primi quindici anni della nostra esistenza ha rappresentato una buona fetta del nostro fatturato, oggi è solo un 2 o 3%.
Oggi MidiWare è uno dei pochissimi distributori a poter vantare una forte e consolidata rete di distribuzione nel settore MI (Strumenti Musicali), insieme ad una divisione Pro Audio che si occupa direttamente di Studi, Professionisti, Broadcast e Post Produzione; a queste due divisioni si aggiunge un importante settore come quello del trattamento acustico, dove MidiWare può offrire soluzioni di altissimo livello con un marchio come ArtNovion.
Monitor Genelec al GIRAP Day 2014
Nel mestiere del distributore quanto incide la passione e quanto far quadrare i conti?
Ritengo che se manca la passione in quello che fai, soprattutto parlando di musica, i conti difficilmente tornano, però devi mantenere un certo equilibrio nella passionalità, perché in questo mercato la delusione è sempre dietro l’angolo. Ti ho parlato prima dello storico rapporto avuto con Steinberg: tralasciando l’aspetto economico, perché fortunatamente MidiWare aveva già diversificato la sua attività acquisendo altri brand, la chiusura di questo rapporto è stato per me un enorme dispiacere personale, perché MidiWare ed io personalmente eravamo oramai identificati con quel marchio in Italia, essendo cresciuti insieme praticamente da zero.
Moog Voyager
Viceversa, una partnership fortunata per MidiWare è quella con un brand come Moog, sbaglio?
No, non sbagli, perché questo accordo è nato oltre 15 anni fa da un rapporto di amicizia e stima reciproca con Bob Moog: nel periodo in cui perse l’utilizzo del suo marchio, egli fondò un’azienda chiamata Big Briar e cominciò a produrre due serie di prodotti quali i pedali MoogerFooger e una sua vecchia passione come il Theremin. Siamo intorno all’anno 1999, e fino a quel momento MidiWare era identificata come un punto di riferimento per il mercato del software e della Computer Music, quindi affacciarsi nel mondo analogico per noi fu una bella scommessa: invitammo Bob Moog qui a Roma per un evento dedicato alla stampa e gli appassionati che fu un successo in termini di riscontro, e questo ci spinse ad avviare con lui un rapporto di collaborazione.
In principio, erroneamente pensai che uno strumento di nicchia come il Theremin potesse vendere pochi pezzi in Italia; viceversa, di questo prodotto e delle varianti successive ne abbiamo venduti centinaia di pezzi all’anno, incredibile!
In seguito Bob tornò in possesso del suo marchio e cominciò nuovamente a realizzare dei sintetizzatori che hanno lasciato il segno: uno tra tutti, il MiniMoog Voyager. Anche dopo la scomparsa del fondatore, la partnership con Moog è proseguita non solo in termini commerciali, ma soprattutto attraverso un percorso di crescita culturale, perché organizziamo regolarmente in tutta Italia eventi, seminari o workshop dedicati alla sintesi analogica con i sintetizzatori del marchio americano; a tal proposito, va citato il contributo di un amico di grande esperienza e competenza come Enrico Cosimi, che approfitto per ringraziare per l’impagabile aiuto ed il supporto costante per tutte le nostre linee di sintetizzatori.
Enrico Cosimi al MoogFest organizzato da MidiWare a Roma nel 2009
Un tuo ricordo di Bob Moog…
Se pensi al “guru” del sintetizzatore come una persona arrogante o presuntuosa sbagli: in realtà Bob Moog era una persona estremamente umile e molto cordiale. Ricordo che, benché non più giovanissimo, dimostrava sempre una curiosità ad apprendere e lo spirito di un adolescente.
Bob Moog in Midiware nel 1999
Quanto è cambiata la promozione per un distributore negli ultimi 30 anni?
È profondamente cambiata, perché dal girovagare per l’Italia con prodotti e software da dimostrare, magari con pacchi di depliant da distribuire a mano, siamo passati alle licenze annuali noleggiabili online dell’applicazione. La trafila del musicista partiva da una fiera del settore dove poteva vedere e ascoltare lo strumento in anteprima, e chi non poteva spostarsi aspettava una rivista cartacea per attingere informazioni; in seguito, il rivenditore era il traguardo finale per provare finalmente con tutta calma lo strumento e deciderne l’acquisto.
L’avvento di internet ha stravolto tutto, e a volte il musicista attraverso ricerche in vari forum o contattando direttamente il produttore sa più di noi riguardo a uno strumento non ancora commercializzato. Anche promozionare un prodotto basandosi sulla mera dimostrazione non ha più senso, perché il musicista va su YouTube e nel giro di poche ore trova decine di esempi sonori dello strumento.
Ai giorni nostri, ritengo che un distributore debba fornire un valore aggiunto in termini di divulgazione per i suoi prodotti: per questo crediamo fortemente in quei percorsi formativi come quello descritto in precedenza riguardo ai sintetizzatori Moog.
Stand Midiware al DISMA 2006
E per quanto concerne il settore Pro Audio?
Anche in questo settore siamo molto impegnati su più fronti nella formazione, soprattutto su un argomento molto importante come l’acustica, con seminari che vedono tra i protagonisti anche tecnici del suono e professionisti nazionali e internazionali. Terminata la partnership con Vicoustic, ora stiamo collaborando con un giovane marchio portoghese come ArtNovion (creata da Jorge Castro, lo stesso fondatore di Vicoustic), e con essa ci siamo impegnati in un programma di divulgazione che va a spiegare all’utente perché serve un sistema di adattamento acustico nel proprio studio, anche attraverso una serie di nozioni tecniche mirate di fisica acustica.
Con un altro brand come Genelec, per esempio, non organizziamo incontri solo per far sentire le casse, ma illustriamo come posizionarle correttamente, oppure come ricercare la linearità nella risposta all’ascolto intervenendo sui controlli del monitor.
Stand Midiware al Sound Expo di Verona nel 2009
Storicamente, MidiWare è sempre stata impegnata anche in ambito educazionale…
Crediamo da sempre nell’educazionale, e ti porto come esempio del nostro costante impegno le storiche certificazioni Steinberg dei docenti; questo tipo di percorso ci ha permesso di stringere nel tempo accordi con scuole e laboratori di musica oggi ben consolidati, e le certificazioni si sono estese all’impiego di altri software musicali.
MidiWare però ha sempre pensato che, più che certificare una struttura, sia molto importante la certificazione diretta del docente, perché indipendentemente dallo strumento impiegato o la struttura dove si tengono i corsi, per noi la componente umana è fondamentale, e l’insegnante deve essere preparato al meglio per fornire agli allievi una formazione adeguata. A tal proposito, desidero ringraziare l’Ing. Silvio Relandini, che per molti anni ha seguito la nostra struttura MidiWare Educational, formando centinaia di docenti, con il quale abbiamo ancora il piacere di collaborare spesso e volentieri.
Gli attestati di partecipazione del training organizzato da MidiWare e GIRAP nel 2014
In conclusione, come vedi MidiWare in un prossimo futuro?
Sta cambiando fortemente il mercato su diversi fronti: per esempio, molte aziende di questo settore hanno scelto di entrare a far parte di multinazionali che si occupano direttamente della distribuzione, e questo riduce i nostri spazi operativi. Sta cambiando anche il modo di vendere con internet e gli shop internazionali, quindi cambiano le strategie e anche il compito del distributore va rivisto.
Il momento è piuttosto complicato e la battaglia sui prezzi spinge alcune aziende addirittura a vendere dei prodotti sottocosto: in un mercato con margini ridotti inevitabilmente rischiano di scomparire o ridimensionarsi ulteriormente piccole ma importanti realtà come quei rivenditori locali che, vuoi per cultura, vuoi per dimensione e capacità finanziaria, non riescono ad adeguarsi alle nuove realtà. MidiWare, con i suoi trent’anni di esperienza e l’importante pacchetto di prodotti rappresentati, è una realtà consolidata e molto spesso ricercata da produttori vecchi e nuovi.
Allo stesso tempo si sta adattando a questa tendenza, lavorando su elementi strategici come la parte commerciale o amministrativa per il supporto alle aziende, e in termini di assistenza tecnica per l’utente finale. Oggi l’audio professionale e il broadcast sono diventati per noi segmenti importanti in termini di vendita, perché valori aggiunti nel servizio come la competenza e il supporto da parte del distributore sono ancora elementi seriamente considerati.
Ringrazio Francesco Borsotti per questa chiacchierata e vi invito a visitare il sito internet di MidiWare, per conoscere tutti i prodotti distribuiti dal brand romano e dalla sua divisione Pro Audio: tanti auguri MidiWare!
Riccardo Gerbi
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