Pensare a Warren Haynes come uno dei migliori chitarristi sulla piazza è una conclusione alquanto logica, ma questo album è una grossa prova del fatto che Haynes non è assolutamente limitato al ruolo di “killer guitarist”, come si direbbe simpaticamente oltreoceano; Ashes & Dust sancisce le sue capacità di cantastorie, oltre all’attitudine compositiva che non è una novità per chi si è già imbattuto nei dischi da lui realizzati con Allman Brothers e Gov’t Mule.
La bellezza di questo lavoro si trova essenzialmente nella tendenza folk, arricchita enormemente dal tipo di sound ricreato e dagli ottimi arrangiamenti che prevedono l’utilizzo di diversi strumenti a corda, tra cui violini e banjo, anche grazie alla presenza dei Railroad Earth, jam-band americana del New Jersey dai molteplici stili, accostata solitamente al genere newgrass (detto anche Progressive Bluegrass). Ovviamente la presenza della chitarra slide e talvolta anche jazzy non manca mai, ma riesce a far sentire la sua presenza in maniera davvero discreta. La voce di Haynes fa da complemento perfetto, valorizzando ancor di più la ricchezza delle armonie e delle meravigliose melodie prodotte.
Nonostante sia il disco di un chitarrista, ci sentiamo autorizzati a parlare più dell’aspetto musicale nella sua interezza che non di sfavillanti abilità sul manico. Le qualità dello strumentista sono comunque evidenti, ma riescono a fondersi con il background, senza togliere nulla ma arricchendo ancora una volta.
Nell’album, ci tengo a ripeterlo, tutto mette in risalto una musicalità che è assolutamente da evidenziare. Un disco ben inciso, lavorato in maniera egregia dall’inizio alla fine, uno dei migliori che abbia avuto il piacere di ascoltare quest’anno, e vi consiglio di approfondire perché è davvero una bellissima esperienza in musica.
Diamo a questo punto un’occhiata alla tracklist. “It’s Me Or You” apre col carattere di ballata malinconica, e in qualche modo sorprende per un sound al quale Haynes non ci aveva molto abituato. Davvero notevole è l’incastro di mandolino e violino, oltre agli interventi di chitarra. “Coal Tattoo” resta in tema variando di poco l’intensità e vantando una sezione di cori davvero bella, in pieno stile country/folk. La tendenza è quella di miscelare tra loro gli universi paralleli generati da strumentazione elettrica e acustica, creando in qualche modo atmosfere, vere e proprie scene e immagini. E’ probabilmente “Stranded in Self-Pity“, col suo ritmo incalzante, a mettere maggiormente in evidenza questa intenzione lasciando anche notevoli spazi solisti.
“Glory Road” abbassa i toni ed è una ballad con un mix di chitarre acustiche e slide a dir poco emozionante. “Gold Dust Woman” è una cover dei Fletwood Mac in duetto con Grace Potter, nulla da aggiungere. Si passa poi per territori più rock, anche se in acustico, con “Beat Down The Dust“, toccando un country dal sapore bluegrass con “Spots of Time“.
La strada volge alla fine e lo fa con “Hallelujah Boulevard“, e si tratta di una vera e propria chiusura in bellezza: raggiungiamo davvero vette altissime con questo brano, che probabilmente riassume l’importanza e l’altezza della musica contenuta in Ashes & Dust.
Non nego l’ammirazione personale per i lavori di Haynes in generale, ma questa volta sono certo di poter affermare che ci troviamo di fronte a uno dei punti massimi della sua carriera. Non ascoltare questo disco sarebbe semplicemente un errore.
Carlo Romano Grillandini
Warren Hynes Official Website
Ashes & Dust on iTunes
Ashes & Dust on Spotify
Warren Haynes Ashes and Dust Tracklist
1. Is It Me or You
2. Coal Tattoo
3. Blue Maiden’s Tale
4. Company Man
5. New Year’s Eve
6. Stranded in Self-Pity
7. Glory Road
8. Gold Dust Woman (feat. Grace Potter)
9. Beat Down the Dust
10. Wanderlust
11. Spots of Time
12. Hallelujah Boulevard
13. Word on the Wind
Deluxe Edition Bonus CD
1. Company Man (demo)
2. New Year’s Eve (demo)
3. Glory Road (demo)
4. Wanderlust (demo)
5. Hallelujah Boulevard (live from 12/28/2006)
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