Un Ep molto veloce questo del debuttante Nick Limongi, sia per durata totale effettiva che per il rock senza fronzoli che lo compone. Parliamo al momento di sole due tracce, la terza arriverà a fine ottobre. Poche ma buone, è quello che mi viene da pensare adattando un vecchio modo di dire. Infatti la prima impressione è stata che tutto va nel migliore dei modi, già a partire dal sound, ricco e imponente, anche se non esattamente quel “wall of sound” proprio delle più recenti produzioni hard-rock/metal.Non è di certo un demerito, anzi, il fatto che questo disco suoni molto anni Novanta, non può che essere un complemento perfetto per lo stile dei due brani che contiene. Quest’ultimi infatti portano alla memoria generi che, oltre al rock di base, presentano sfaccettature colorate di un certo tipo di grunge, più in stile Alice in Chains che Nirvana per capirci. Ma non possiamo fermarci qui, provo a mettermi nei panni dello stesso Nick, che avrà senz’altro dovuto scegliere la lingua prima di uscire con questo Ep e ovviamente prima di iniziare la sua avventura di compositore.Infatti stiamo parlando di un genere che non ha certamente origini italiane, uno stile che nasce con l’utilizzo della lingua inglese, e che ogni qualvolta venga riprodotto nel nostro Bel Paese, passa spesso attraverso la storpiatura di una pronuncia che lo rende insignificante e di una mancata comprensione della poetica dei testi da parte dell’ascoltatore medio. Ecco la soluzione adatta, già portata avanti da gruppi italiani che hanno ampiamente dimostrato che il rock in italiano non è peccato, anzi. Mi viene da pensare a band come Litfiba e Timoria, che in un modo o nell’altro mi pare possano esser stati fonte di ispirazione anche per Nick Limongi.Dunque parliamo di un’ottima decisione, che permette di far circolare ed apprezzare a pieno le proprie liriche nella terra natia, sforzandosi di restarci nonostante la difficile vita artistica e discografica del genere e l’arrembaggio dei DJ. Tornando a questo “rocker”, voglio finalmente svelarvi i titoli delle sue due tracce. “Parassita” è la prima, che lo stesso Nick ha definito “molto energica ma allo stesso tempo catartica”, affermazione che condivido e che rinforzo aggiungendo una nota di merito per il riff di chitarra iniziale e la musicalità del testo. Secondo e ultimo brano è “Tentacoli“, che tra gli altri pregi vanta la presenza di Elvys Damiano alla chitarra e Valter Sacripanti alla batteria. Insomma alto il livello dei musicisti è alto, sintomo di qualità dell’Ep e ottima notizia per il curriculum del giovane Nick Limongi.In conclusione non resta che aspettare con piacere l’uscita del pezzo mancante, consigliando nel contempo l’ascolto di questa piccola presentazione che certamente anticipa un grande e futuro lavoro.Carlo Romano Grillandini
Nick Limongi – Tentacoli Ep
Un Ep molto veloce questo del debuttante Nick Limongi, sia per durata totale effettiva che per il rock senza fronzoli che lo compone. Parliamo al momento di sole due tracce, la terza arriverà a fine ottobre. Poche ma buone, è quello che mi viene da pensare adattando un vecchio modo di dire. Infatti la prima impressio
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