Continuando i concetti espressi nel precedente articolo, in questo nuovo appuntamento ci occuperemo dei modi con sonorità minore; ricordiamo quanto detto nella precedente puntata, cioé che il nostro scopo dovrebbe essere quello di fare chiarezza in una “giungla” di informazioni dispersive e aleatorie e, per comprendere al meglio ciò che segue, è di fondamentale importanza aver bene assimilato il meccanismo riguardante l’armonizzazione di una scala maggiore.Pensando tonale, potremmo usare la scala minore di APensando modale invece si aprono nuovi orizzonti. Potremmo provare a suonare con la scala dorica di A (in questo caso il Am viene considerato come II della tonalità di G maggiore) che dà una sonorità più moderna:Potremmo anche usare il frigio, per creare un sound più cupo (in questo caso il Am viene considerato come III della tonalità di F maggiore):Potremmo anche usare il modo eolio di A. In quest’ultimo caso a livello sonoro non cambierebbe nulla rispetto la scala minore di A, resterebbe diverso invece il senso. Questo concetto verrà chiarito nel prossimo articolo.Tra tutti e sette i modi che abbiamo analizzato finora è stato utile distinguere tra quelli con sonorità maggiore (ionico, lidio e misolidio) e quelli con sonorità minore (dorico, frigio, eolio). Non abbiamo trattato il modo locrio perchè è un modo che ha come accordo di riferimento il m7b5 (semidiminuito) che di per sè è un accordo molto instabile, quindi non si trova quasi mai come accordo che dura a lungo. Fra l’altro non ha, almeno per ora, ambiguità di utilizzo nel senso che il modo locrio è unicamente abbinato all’accordo semidiminuito.Nel prossimo e ultimo articolo di questa serie, tratteremo l’argomento su una progressione di due o più accordi.Alla prossima puntata,Alberto Lorenzini
Matteo “Willi” Procopio
Suonare tonale e modale #2
Continuando i concetti espressi nel precedente articolo, in questo nuovo appuntamento ci occuperemo dei modi con sonorità minore; ricordiamo quanto detto nella precedente puntata, cioé che il nostro scopo dovrebbe essere quello di fare chiarezza in una "giungla" di informazioni dispersive e aleatorie e, per comprende
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